I CONSIGLI DI NONNA MARIELLA

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    Il pan grattato che sgrassa

    Tempi sempre più rapidi, ci costringono anche a pasti sempre più rapidi. Un’insalata, una bistecca ai ferri e via, si torna agli impegni della giornata. Al ritorno a casa, però, tra le altre cose ci aspetta anche una bistecchiera da sgrassare e lavare. Per evitare inutili fatiche, subito dopo averla utilizzata cospargiamola con della farina di polenta o con del pan grattato. Basterà poi semplicemente spazzolarla.
     
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    Mele svizzere: elisir di eterna giovinezza
    Dalle mele svizzere sono state ricavate cellule staminali antinvecchiamento, per una pelle giovane al naturale, con meno rughe e protetta dai raggi ultravioletti.

    Sanihelp.it - Si chiama PhytoCellTec Malus Domestica l’innovativo e rivoluzionario ingrediente anti-invecchiamento basato su una tecnologia hi-tech di impianto cellulare.

    Si tratta di una preparazione liposomiale a base di cellule staminali ottenuta da una rara varietà di mela svizzera, la Uttwiler Spätlauber, il cui frutto, verde e aspro, era noto già nel XVIII secolo, per l’ottima conservabilità (grazie al ricco contenuto di fitonutrienti e proteine), tanto da resistere per tutta la stagione invernale senza marcire.

    Le cellule staminali sono cellule indifferenziate che possono replicarsi, cioè fare copie identiche di se stesse, oppure differenziarsi per diventare cellule specializzate. È noto come queste unità biologiche siano già utilizzate in ambito medico, in particolare nella medicina dei trapianti per il trattamento di leucemia e gravi ustioni.

    In campo cosmetico è forte l’attenzione dei ricercatori sul comportamento delle cellule staminali adulte che si trovano nella pelle, sia quelle epiteliali che si trovano nello strato basale dell'epidermide, sia quelle che si trovano nel follicolo pilifero.
    «Tutte le cellule staminali, indipendentemente dalla loro origine - vegetale, animale o umana – hanno la capacità di compiere un numero illimitato di cicli replicativi in modo da mantenere la capacità di auto-rinnovamento», spiega la dottoressa Marzia Baldi, specialista in dermatologia.

    Tuttavia, per via del passare del tempo, ma anche in seguito a fattori dannosi (come le radiazioni solari), queste cellule vanno incontro a una perdita di efficacia e a una riduzione numerica, che rende sempre più lento il turnover e la riparazione cellulare, lasciando spazio ai segni dell’invecchiamento.

    Da questa consapevolezza è nato il progetto di sfruttare le staminali di questa mela, note per la sua longevità, per stimolare e proteggere le staminali cutanee umane.
    «Una delle caratteristiche peculiari delle cellule staminali ottenute dalla mela Uttwiler Spätlauber è quella di permettere l’interazione con cellule staminali adulte, come per esempio quelle dello strato basale epidermico, che hanno la capacità di ricostituire e mantenere l'equilibrio cellulare dell’intera epidermide e di favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati.

    I test di efficacia condotti su questo preparato hanno dimostrato che i fattori in esso contenuti sono importanti in quanto riducono la perdita della capacità rigenerativa dello strato basale dell’epidermide tipica dell’invecchiamento cutaneo, sia esso cronologico che da fotoesposizione», aggiunge la dottoressa.

    Studi eseguiti in vitro e in vivo con PhytoCellTec Malus Domestica ne hanno dimostrato benefici in varie applicazioni nell’ambito cosmetico: effetto antinvecchiamento (disciplina specifici geni coinvolti nell’invecchiamento cutaneo, potenziando la protezione dallo stress ossidativo e la riparazione del dna danneggiato, inoltre ritarda la comparsa di invecchiamento fisiologico dei follicoli piliferi e la conseguente apoptosi), significativo e visibile calo della profondità delle rughe, effetto protettivo contro i danni UV, anche a basse concentrazioni.

    «È doveroso sottolineare che questo estratto di staminali vegetali è in grado di disciplinare alcuni geni, ma solo in termini di quantità. Non si tratta, cioè, di un’alterazione qualitativa potenzialmente rischiosa. Inoltre, i geni disciplinati sono tutti protettivi dell’oncogenesi», chiarisce la dermatologa.

    Come principio attivo, PhytoCellTec Malus Domestica è già utilizzato in numerosi prodotti cosmetici, all’estero ma anche in Italia.
     
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    L'amicizia? Stimola gli ormoni
    E ci regala benessere e buon uomore
    Cucinare insieme, apparecchiare la tavola, ma anche semplicemente dare una mano o sentirsi emotivamente vicini a un’amica sono esperienze che migliorano il nostro umore e ci fanno sentire bene. Come mai? Secondo gli scienziati americani dedicarsi in qualche modo a chi ci vuole bene, fare qualcosa in sua compagnia anche sacrificando il proprio tempo libero, aumenta i livelli di alcuni ormoni alleati del buonumore e del benessere, che riducono ansia e stress. Questo vale per tutti, ma in particolare per le donne, visto che protagonista di questo meccanismo è il progesterone, l’ormone femminile per eccellenza.

    "Il progesterone ha un ruolo nelle basi neuroendocrine dei legami sociali fra gli esseri umani" spiega Stephanie Brown dell'Università del Michigan negli Stati Uniti, prima autrice dell'articolo pubblicato su “Hormones and Behaviour”. Il progesterone fluttua con il ciclo mestruale delle donne, ma è presente a bassi livelli anche dopo la menopausa e negli uomini. Alcuni studi effettuati in passato hanno già dimostrato che alti livelli di progesterone aumentano il desiderio di creare legami, ma quest’ultima ricerca è arrivata a dimostrare per la prima volta il meccanismo opposto: legarsi agli altri ed essere loro utili aumenta, a sua volta, le concentrazioni di questo ormone. Non solo. Il desiderio di aiutare gli altri, sotto la spinta del progesterone, “resiste” anche se questo può costarci qualcosa.


    Il progesterone non è l’unico ormone coinvolto nella chimica del buon umore. Un altra sostanza che riveste un ruolo importante è l’ossitocina, l'ormone “delle coccole”, dell’attaccamento e delle cure materne. I livelli di ossitocina sono però più difficili da misurare, perché richiedono esami complessi e costosi mentre per il progesterone bastano semplici campioni di saliva. Nello studio il team della Brown ha esaminato il legame tra rapporti interpersonali stretti e presenza di progesterone nella saliva di 160 studentesse di college.

    I ricercatori hanno misurato la presenza dell'ormone nelle volontarie all'inizio della ricerca, indagando anche sulle caratteristiche del ciclo mestruale e sull'uso di anticoncezionali o altri farmaci attivi a livello ormonale. Poi le ragazze hanno dovuto eseguire dei compiti insieme a una partner scelta a caso: alcuni esercizi miravano ad aumentare l'intimità e la vicinanza emotiva fra le due, mentre altri erano emotivamente neutri. Quindi le ragazze hanno fatto una partita a carte al pc, in squadra con la compagna di test, e alla fine hanno fornito nuovi campioni di saliva.


    I ricercatori hanno notato che i livelli di progesterone delle giovani donne impegnate in compiti neutri tendevano a ridursi, mentre in quelle che facevano le prove “di amicizia” salivano o restavano gli stessi. Dopo una settimana le volontarie sono tornate a eseguire un gioco di carte al pc con la partner della volta precedente e hanno compilato un questionario in cui spiegavano quanto sarebbero state disposte a rischiare per aiutare la compagna. Ebbene, i livelli più alti di progesterone rilevati a questo punto sono risultati una chiara spia del fatto che, nel frattempo, tra le due si era creato un legame più forte. Insomma, secondo gli esperti lo studio dimostra che alla base dell'altruismo ci sono alterazioni ormonali che si manifestano dopo una serie di esperienze vissute insieme e che si riflettono sull'umore e sulla salute delle persone, in particolare delle donne.

    "E' importante scoprire i legami tra i meccanismi biologici e i comportamenti sociali - spiega Brown - Questi nessi, infatti, possono aiutarci a capire perché le persone coinvolte in relazioni strette sono più felici, più sane e vivono più dei coetanei solitari e isolati a livello sociale".
     
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    Fragole, prima di tutto: secondo una ricerca pubblicata sull'American Journal of Clinical Nutrition, contengono più vitamina C - che combatte l'azione dei radicali liberi - di arance e pompelmi. Una dieta che contempli le fragole garantisce una pelle più giovane e meno rughe. Come frutta fresca, quindi, ma anche da bere in un frullato a base di frutti di bosco e da usare come ingrediente di una maschera di bellezza fai-da-te.

    Zucca, fragole e melograno: questi alcuni degli ingredienti indispensabili per "nutrire" la pelle e combattere i segni del tempo. Niente intrugli strani o creme costose, contro macchie e rughe un valido alleato arriva da un`accurata e un po` particolare lista della spesa, sostiene Nicholas Perricone, il dermatologo autore di Ageless face, ageless mind, un volume ricco di curiosi stratagemmi anti-age.

     
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    Selenio :Antiossidante Anti Cancerogeno Rimuove i Metalli Tossici Protegge il Cuore e Contrasta l ' Invecchiamento.
     
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    trucchi per digerire


    Le erbe possono aiutare molto: tra queste, l’alloro ha proprietà digestive e può essere assunto come decotto facendo bollire in mezzo litro d´acqua bollente 5 foglie sminuzzate, fatele bollire 5 minuti e poi lasciare in posa per 10 minuti, filtrando.

    In alternativa potete provare questa tisana: preparare Finocchio gr. 30, Melissa gr. 20, Liquirizia gr. 20, Scorza di arancio gr. 15, Anice stellato gr. 10, Cannella gr. 5, in acqua bollente ricorda novi poi di filtrare molto bene.

    Anche la tisana a base di fiori di rabarbaro è molto consigliata. Ecco gli ingredienti:
    1 litro di acqua
    1 cucchiaio di miscela di radice di rabarbaro, semi di finocchio e liquirizia
    miele

    Fate bollire l’acqua e, a fuoco spento, versarvi la miscela. Lasciar riposare per 10 minuti. Servire con 1/2 cucchiaino di miele di castagno per tazza.
     
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    MACCHIE DI VINO SUI PANTALONI

    Prendi la parte macchiata e la immergi in un bicchiere anche piccolo (dipende da quanto è grande la macchia.....) pieno di latte.........per le macchie fresche bisognerebbe tenerla immersa per 2 ore .tanto è latte, non fa male............dopo di che toglila e controlla..............la macchia dovrebbe essere sparita...............ah.....poi rilava il capo in lavatrice!!! :lol:
     
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    Guida alla scelta degli elettrodomestici da incasso
    Forni - Cosa conoscere

    I forni possono essere a gas o elettrici (statici, multifunzione, microonde) a secondo del tipo di alimentazione scelta dall'utente.
    Gas
    Tradizionale
    Raffreddato
    Elettrico
    Statico
    Tradizionale
    Raffreddato
    Multifunzione
    Tradizionale
    Raffreddato
    Microonde
    1. Forno a Gas

    Sono dotati di bruciatore posto nella parte bassa del forno e di accensione elettronica a manopola. I forni a gas raggiungono la temperatura desiderata in tempi molto brevi.

    2. Forno Statico o a convezione naturale

    É la cottura tradizionalmente intesa come elettrica. Il vano del forno viene scaldato da una resistenza elettrica superiore e da una inferiore. É adatto a qualsiasi tipo di cottura, soprattutto a quella delle carni.

    3. Forni elettrici multifunzione

    Sono particolarmente versatili. Una speciale ventola provoca la circolazione dell'aria calda,consentendo una cottura uniforme e rapida. Facendo funzionare le resistenze inferiore e superiore senza la ventola, il forno cuoce in modo tradizionale.

    4. Forno a Microonde

    La cottura a microonde avviene attraverso l'emissione di microonde da parte di una sorgente, posta all'interno del forno, denominata magnetron in grado di mettere in vibrazione le molecole di acqua contenute in ogni cibo. Il vantaggio di cuocere senza grassi ne rende ottimale l'utilizzo per la cucina dietetica. Il forno a microonde è ideale per lo scongelamento e il riscaldamento delle pietanze.La combinazione di microonde e grill permette di ridurre di molto i tempi di cottura e garantisce la perfetta doratura dei cibi.

    5. Le funzioni

    Convezione naturale
    Sono in funzione la resistenza inferiore e la resistenza superiore del forno. É la cottura tradizionale, ottima per arrostire cosciotti, selvaggina, ideale per biscotti, mele al forno e per rendere i cibi molto croccanti. Si ottengono buoni risultati per cotture su un ripiano con regolazione della temperatura da 50°C a 240°C.

    Forno ventilato
    É in funzione la resistenza circolare posteriore con l'ausilio della ventola interna al forno.
    L'aria calda viene ripartita sui diversi ripiani. É l'ideale per cuocere contemporaneamente diversi tipi di cibo (carne, pesce, senza mescolare sapori e odori).

    Resistenza inferiore ventilata
    Adatta per cotture delicate (dolci, bignè, torte, soufflè, biscotti, pasta sfoglia).

    Mantenimento in caldo
    Utilizzo intermittente della resistenza inferiore e superiore con l'ausilio della ventola. La temperatura è preregolata a 60°C costanti (per questa funzione non è possibile modificare la temperatura di funzionamento). Ideale per tenere in caldo i cibi appena cotti senza rischio di sovracottura. É molto pratico anche per riscaldare le stoviglie che devono essere servite calde.

    Scongelamento a temperatura ambiente
    Questa posizione permette di far circolare l'aria a temperatura ambiente intorno al cibo surgelato facendolo così scongelare in pochi minuti senza modificare o alterare il contenuto proteico.

    Scongelamento
    Utilizzo intermittente della resistenza inferiore e superiore con l'ausilio della ventola. La temperatura è preregolata a 40°C costanti (per questa funzione non è possibile modificare la temperatura di funzionamento). Questa funzione permette di scongelare rapidamente prima della cottura.

    Funzione pizza
    Il calore avvolgente in questa funzione ricrea un ambiente simile a quello dei forni a legna di pizzeria.

    Grigliatura tradizionale a porta chiusa
    In questa posizione viene inserita la resistenza del grill a raggi infrarossi. Ottima nella cottura di carni di medie e di piccolo spessore (salsicce, costine).

    Grill venitilato a porta chiusa
    L'aria, riscaldata dalla resistenza grill, viene aspirata dal ventilatore che la riversa sulle vivande alla temperatura desiderata tra 50°C e 200°C. Il grill ventilato sostituisce egregiamente il girarrosto e garantisce ottimi risultati con pollame, salsicce e carni rosse, anche in quantità rilevante. É indicato anche per rosolare e dorare le pietanze.

    Forno venitilato semplice
    Sono in funzione la resistenza inferiore e superiore con l'ausilio della ventola interna al forno. Questa funzione assicura una buona distribuzione del calore su tutta la superficie ed è indicata per la cottura di pollame, pesce, pane, ecc.


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    FONTE GENERATOR FUTURE
     
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    Vuoi eliminare 2 chili di ritenzione di liquidi, gonfiori e grasso addominale in un paio di settimane? È semplice, basta bere a colazione, a metà pomeriggio e prima di cena un superfrullato prepararto ad hoc per risolvere i tuoi problemi. E se poi adotti per due giorni a settimana il nostro menu, che comprende anche i superfrullati, otterrai i migliori risultati.
    Passo a passo, ecco come devi fare!
     
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    A casa di Ali Babà

    I tappeti sono spesso dei veri e propri protagonisti dell’arredamento, e quando si sporcano di grasso o di unto, sembra che non ci sia più niente da fare. Ma chi l’ha detto? Per risolvere il problema, basta coprire la macchia con farina di granoturco o con della fecola, e lasciarla assorbire il più lungo possibile, poi spazzolare contro pelo. Se invece vi si rovescia del vino, sciacquare subito con acqua di selz o acqua minerale gassata.
     
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    Fame nervosa:eliminare la fame nervosa a metà pomeriggio

    La fame nervosa è spesso favorita da una carenza di serotonina e può essere sconfitta scegliendo i cibi giusti

    Fame nervosa e serotonina

    Una delle cause frequenti della fame nervosa è il calo della serotonina, l'ormone che rilassa, migliora l'umore e controlla il senso di sazietà. La fame nervosa può essere alimentata da alcuni cibi, mentre altri alimenti possono contribuire ad evitarla. Vediamo insieme quali.

    Cibi che allontanano la fame nervosa
    - un pezzetto di cioccolato fondente
    - mezzo bicchiere di latte
    - qualche mandorla
    - una banana

    Questi cibi contengono tutti triptofano, un aminoacido che favorisce la produzione di serotonina.

    Cibi che inducono la fame nervosa
    - caffè, dà una sferzata di energia ma aumenta la tensione nervosa e, anche se non subito dopo l'ingestione, provoca un ulteriore attacco di fame;
    - patatine e snack troppo salati e/o speziati, il sapore salato o speziato aumenta l'appetito (non per niente la tradizione prevede antipasti salati...);
    - dolci ricchi di zuccheri raffinati, dopo poco tempo dall'ingestione provocano un repentino calo di zuccheri che porta a mangiare ancora.

    riza,it
     
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    Intestino pigro? Ecco il menu anti-stipsi che elimina i gonfiori
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    Hai la pancia gonfia, fai fatica a evacuare e ti senti particolarmente ansioso e stressato? Ecco un menu da utilizzare per due giorni a settimana, meglio se consecutivi, che ti rimette a posto l’intestino. Perché se questo organo è sano, tutto il corpo può funzionare al meglio e il tuo sistema immunitario si rafforza. E non dimenticare che con un intestino regolare è più facile mantenere il peso forma e dimagrire!

    Praticamente… Fai così!

    - Prima di colazione: un bicchiere di acqua tiepida con un pizzico di sale. È un rimedio della nonna, ma sempre efficace, soprattutto se dopo averlo bevuto massaggi per 30 secondi il punto in cui pollice e indice della mano si uniscono. Esegui il breve trattamento su entrambe le mani.

    - Colazione: 1 pera biologica con la buccia, ricca di pectina, una fibra che aiuta dolcemente l’intestino a ritrovare il suo ritmo naturale; 1 tazza di caffè d’orzo e 1 bicchiere di latte di mandorle, per una scorta di magnesio antistipsi; 3 fette biscottare integrali con marmellata per aggiungere ancora un po’ di fibre regolarizzanti alla tua colazione.

    - Spuntino: 1 yogurt con fermenti vivi e 1 cucchiaio di fiocchi d’avena, per darti energia e rigenerare la microflora intestinale che, in caso di stitichezza, è certamente indebolita.

    - Pranzo: un piatto di verdure di stagione al vapore condite con aceto di mele e olio d’oliva extravergine. A seguire, 70 g di pasta semintegrale condita con un cucchiaio o due di salsa di pomodoro. Verdure e pasta semintegrale contengono fibre solubili e insolubili, entrambe necessarie per stimolare il tuo intestino.

    - Merenda: 1 kiwi e 1 budino alla vaniglia; il sapore dolce rilassa… e può essere utile per allentare le tensioni dovute allo stress che spesso bloccano la peristalsi intestinale.

    - Cena: 200 g di pesce accompagnato da verdure saltate in padella con poco olio d’oliva exravergine e 70 g di pane integrale. E per finire una mela cotta. Il pesce apporta proteine nobili ben digeribili e acidi grassi essenziali noti per i loro poteri cardioprotettivi che aiutano anche l’intestino.

    Completa il tuo menu antistitichezza con la tisana buona:
    un mix di finocchio, cumino e coriandolo che stimola la peristalsi

    Si tratta di tre semi particolarmente efficaci per aiutare la digestione, eliminare i gas intestinali e vincere la stipsi. Metti in un sacchetto di tela 20 g per ogni tipo di seme, quindi mescola bene, prendi un cucchiaio del mix e pestalo leggermente; versalo quindi in una tazza di acqua ben calda. Lascia riposare per 10 minuti, filtra e bevine una tazza due volte al giorno, meglio se lontano dai pasti. Se desideri dolcificare, utilizza un cucchiaino di miele d’acacia biologico.
     
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    E’ il dilemma di chi ama deliziarsi tra i sapori dei formaggi ma deve perdere qualche chilo. Difficile rinunciare al nostro cibo preferito, ma una soluzione c’è. La ricotta infatti assicura cremosità e delicatezza, ma senza troppe calorie. E si adatta sia a condire un primo, sia ad accompagnare un secondo che a fare da ingrediente per il dessert. Proprio quest’ultima “versione” è quella presentata oggi in questa ricetta: ecco dunque come preparare il dolce freddo alla ricotta.

    Non è un formaggio vero e proprio, pur essendo un prodotto caseario: semplicemente è un latticino. La ricotta, infatti, non è ottenuta tramite la coaugulazione della caseina, bensì dalle proteine del siero del latte, cioè dalla parte liquida che si separa dalla cagliata durante la caseificazione. Il processo di coagulazione delle sieroproteine avviene ad alta temperatura (90°C circa): il siero, insomma, viene ri-cotto (da cui il nome). La ricotta ha un sapore che può sembrare quasi dolce, a causa del lattosio presente nel siero: è comunque un prodotto “magro”. Si va dall’8 % di grasso della ricotta vaccina al 24 % in quella ovina: e ne esistono anche di latte caprino e di bufala, come ce ne sono di miste.

    E’ un latticino con una lunga storia: anticamente la lavorazione si limitava a far riscaldare il siero ed attendere l’affioramento della ricotta vera e propria. Poi si iniziò ad utilizzare acque ricche di sali minerali o acqua marina tout-court, che garantivano un affioramento quantitativamente apprezzabile. Inoltre si procedeva alla salatura che ne garantiva anche la conservazione: lo si fa tutt’ora in Sardegna, Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria. Chi non ricorda la pasta alla norma, con l’abbondante nevicata di ricotta salata che fa da contrappunto ai sapori di melanzane fritte/basilico? In provincia di Torino, viene prodotto un tipo particolare di ricotta stagionata nel fieno, che si chiama appunto Saras del Fen. Ma non c’è solamente quella naturale o quella salata: può essere infornata o affumicata e, in questo caso, il nostro latticino acquista un sapore particolare e indimenticabile.

    La ricotta è l’elemento-base di molte ricette regionali: tortelli maremmani, pastiera napoletana, cannoli, cassata siciliana (rigorosamente ricotta di pecora!), tortelloni di magro, ecc. Se avete una mezz’oretta da dedicare alla preparazione di qualcosa di goloso, vi consiglierei questo dessert, il dolce freddo alla ricotta.

    DOLCE FREDDO alla RICOTTA

    Ingredienti per 4 persone:
    gr.400 di ricotta freschissima
    gr.250 di zucchero
    15 biscotti savoiardi
    1 bicchierino di maraschino
    gr.100 di cioccolato fondente
    ciliegine e cedro candito q.b.

    Preparazione
    In un tegame d’acciaio mettete lo zucchero insieme a circa 150 grammi d’acqua e fate bollire mescolando ininterrottamente: quando lo zucchero diventa caramelloso, provate ad alzarlo col cucchiaio: deve fare il “filo”. A quel punto aggiungete subito la ricotta (passata al setaccio oppure ammorbidita con un frullatore ad immersione) e continuate a mescolare. Togliete dal fuoco. A parte diluite il maraschino con 2 cucchiai d’acqua ed inzuppateci i savoiardi preventivamente disposti su un piatto di portata, dando al tutto una forma quadrata o rettangolare. Coprite i biscotti con metà della ricotta zuccherata e ponete il piatto in frigorifero. Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato e mescolateci la ricotta dolce rimasta: lasciate scaldare il tutto per qualche minuto, ed amalgamate bene il composto sino ad ottenere una crema omogenea. Lasciatela raffreddare. Togliete il piatto di portata dal frigorifero e disponete la ricotta/cioccolato sopra lo strato di ricotta/zucchero. Lisciate bene il tutto e decorate con ciliegine e dadini di cedro. Riponete al fresco per un’oretta prima di servire.

    Giovanna Motta

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    TryPhone: prova il cellulare sul web prima di comprarlo

    TryPhone è una piattaforma che consente di provare un telefono cellulare o smartphone sul web, prima di acquistarlo, direttamente sul web.

    Per molti non è affatto semplice scegliere il telefonino o lo smartphone adatto alle nostre esigenze, ma un supporto efficace è TryPhone, che potrà senz’altro aiutarci nella scelta.

    TryPhone, attraverso un tour virtuale ed interattivo consente il test di svariate caratteristiche dei dispositivi proposti: il tutto direttamente online tramite il mouse.

    Oltre al test, TryPhone propone un’ampia panoramica delle caratteristiche tecniche, recensioni e un ranking di valutazione postati dagli utenti stessi.

    Il sito è aggiornato secondo le ultime novità del mercato della telefonia, e all’interno dello stesso, si possono anche mettere a confronto più modelli.

    Il tutto praticamente a costo zero, essendo un servizio gratuito.

     
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    Ma chi l’ha detto che la pasta fa ingrassare?

    Spesso si sente dire, da chi è a dieta: “non mangio pasta perché ingrassa”.
    Ma questo non è vero. Basta sapere come sceglierla, cuocerla e condirla. Ecco come fare.

    La pasta che non ingrassa è…

    - Integrale o semintegrale, perché così le fibre che contiene ti fanno assorbire meno grassi rispetto a quelli introdotti nello stesso pasto.

    - Cotta al dente, perché così ha un indice glicemico inferiore a quella ben cotta; ciò significa che l’apparato digerente impiega più tempo a scomporla e gli zuccheri che contiene arrivano nel sangue più lentamente. La conseguenza è che il pancreas produce meno insulina, un ormone che, oltre a elaborare gli zuccheri, ne segnala la presenza al cervello. E il cervello, se ci sono più zuccheri (come nel caso della pasta bianca e raffinata), rallenta il metabolismo.

    - Condita con sughi leggeri, come pomodoro fresco tritato e un filo d’olio d’oliva extravergine.

    La pasta in numeri

    Da un punto di vista nutrizionale, 100 g di pasta di semola apportano circa 350 kcal, di cui il 75% di carboidrati, il 10% di proteine verdi e pochissimi grassi. Una porzione ideale è di 80 grammi, vale a dire 280 kcal. Con l’aggiunta di mezzo cucchiaio d’olio e un paio di pomodorini tritati si arriva a 340 kcal. Pensate che è l’apporto calorico di sei biscotti… che si mangiano in un batter d’occhio e non saziano. Oppure di un toast con succo di frutta…

    La pasta è il piatto del buonumore

    E non basta: la pasta è un cibo che favorisce il buonumore, grazie proprio al suo contenuto di zuccheri che favoriscono la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che dona una sensazione di benessere.

    E se la pasta ti fa ingrassare perché sei intollerante al grano…

    Niente paura, puoi scegliere pasta di mais o di riso e, quanto la sensibilità all’alimento sarà diminuita, potrai reintrodurre la pasta di grano, ma scegliendo quella di farro e di kamut. Variare sapori e ingredienti è un altro segreto per mantenere il metabolismo attivo e per evitare le intolleranze alimentari.

    Se vuoi saperne di più visita le sezioni Cibo, Ricette, Dieta e salute, Dimagrire su Riza.it

    Tags: al dente, calorie, cottura, Dimagrire, ingrassare, Intolleranze, mais, pasta, quantità, riso, zuccheri

     
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