I 60 ANNI DELLA 'PERFETTA' MERYL STREEP

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    di Francesco Gallo

    ROMA - Compirà 60 anni il 22 giugno e una cosa da farsi perdonare Meryl Streep ce l'ha: la perfezione. Straordinaria perfezionista, maniaca fino al manierismo, una sorta di Robert De Niro in gonnella (così molti la definiscono, Ndr), ma che, al contrario di lui, è stata capace di sbagliare meno film. Viso ovale, che ricorda i ritratti di Jan Vermeer, come le sue origini olandesi, e naso lungo e sottile, la Streep ha una fisionomia capace di affrontare ogni ruolo: dalla Linda di Il cacciatore di Michael Cimino, alla Karen Blixen in La mia Africa fino al recente ruolo di Donna nel musical Mamma mia! ispirato agli Abba. Attrice da record (15 candidature agli Oscar e due statuette vinte per Kramer contro kramer e La scelta di Sophie), Mary Louise Streep (Meryl è un soprannome voluto dalla madre) è nata a Summit (New Jersey) da genitori di origine olandese il 22 giugno del 1949. Sembra che i suoi iniziali studi da soprano (lezioni di canto a 12 anni) la abbiano poi aiutata nella recitazione.
    Femminista della prima ora, ha fatto più di una battaglia a Hollywood per dare più spessore ai ruoli femminili. Il suo amore per la recitazione nasce però da lontano ed è ben fondato su una cultura teatrale di prim'ordine che gli deriva prima dagli studi allo Yale Drama School e, poi, dalla frequentazione del Public Theatre dove ha recitato Shakespeare, Ibsen, Shaw e Pirandello. Vince la prima statuetta nel 1979 con Kramer contro Kramer come attrice non protagonista. Due anni dopo, nell'81, gira La Donna del Tenente Francese, l'anno successivo La Scelta di Sophie e poi Silkwood (tre film e tre nomination come miglior attrice protagonista).
    Finalmente con La scelta di Sophie nel 1982 vince nella categoria principale degli Academy Awards per la sua interpretazione di una donna ebrea la cui vita rimane segnata da una scelta difficile: lascia morire la figlia in un lager per salvare se stessa e l'altro figlio. Nel 1999, con il film La Musica del Cuore (dove rimpiazzò la prescelta Madonna), i sacrifici imposti da Wes Craven per farle imparare a suonare il violino, furono ripagati con la dodicesima candidatura agli Oscar che le fece eguagliare il record che apparteneva a Katharine Hepburn. Interessante anche la sua vita privata. Fidanzata con John Cazale, co-protagonista in Il cacciatore, fino alla sua morte per cancro alle ossa il 12 marzo 1978, nel settembre dello stesso anno sposa lo scultore Don Gummer. Hanno quattro figli: Henry (nato nel 1979), Mamie (1983), ora attrice come la madre, Grace (1986) e Louisa (1991). Due citazioni ne racchiudono la personalità e la grandezza di attrice. Una della stessa Streep ("Più che femminista amo definirmi umanista; perché amo, senza alcuna distinzione, l'intera umanità") e una di Sofia Loren: "Una volta l'ho odiata perché era stata scelta da Clint Eastwood per I ponti di Madison County. Ma come, mi chiedevo, hanno preso un'attrice che fa l'italiana imitando me e non hanno preso me?".
     
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