A Dubai un centro commerciale ancora più grande
Edifici, opere e design da tutto il mondo. Opere di architettura del mondo passate, presenti e future
“Shopping
experience” è il concetto chiave della nuova filosofia dello shopping
del lusso: i circa 550mila metri quadrati di superficie sono occupati da
1200 boutiques che spaziano dal classico abbigliamento delle grandi
firme ai megastore di elettronica, da ogni tipo di servizio (banche,
farmacie, supermercati, lavanderie) a un vero e proprio “souk” dell’oro,
un mercato di pietre e metalli preziosi che conta oltre 220 negozi. Ma
non è finita qui.Dubai Mall
Sebbene molte delle strutture
“accessorie” del Mall apriranno solo a metà del 2009, i progetti sono –
come c’era da aspettarsi – grandiosi. Sono attivi già da questi giorni
un gigantesco acquario, la “124 Experience”, una terrazza per godere
della vista del surreale panorama della città dal 124esimo piano
(grattacieli, oceano e deserto in un unico colpo d’occhio), e una pista
di pattinaggio sul ghiaccio olimpionica per esibirsi in piroette, per
giocare a hockey o semplicemente per imparare a stare in equilibrio.
Entro la fine dell’anno prossimo sono previsti: un cinema multiplex con
22 sale; “Kidzania”, un luogo in cui l’immaginazione dei bambini viene
continuamente stimolata attraverso giochi di ruolo che li porteranno a
vivere come i grandi; e “Sega Republic”, un’attrazione attesissima da
tutti i giocatori virtuali di ogni età che avranno a disposizione una
serie di zone tematiche (sport, avventura, velocità…) da vivere nella
totale multimedialità, ideate appositamente dai cervelloni della Sega
Corporation.
In questo periodo di crisi mondiale sembra un po’
fuoriluogo immaginare un luogo così opulento e lussuoso, ma sicuramente
saranno molti i privilegiati che usufruiranno di tanta sfarzosità. Gli
altri, in caso di una gita a Dubai, cerchino di godersi le sole
meraviglie paesaggistiche senza troppi rimorsi: al Mall basta una vista
del tipo “guardare ma non toccare”. Dopotutto da bambini venivamo spesso
ammoniti nello stesso modo quando si entrava in un negozio di
giocattoli, e bisogna ammettere col senno di poi che i nostri genitori
avevano ragione.