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Posts written by Maryeterngif

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    non solo della nonna ,lo è stata anche quella di mia mamma per molto tempo ,fino a che ha avuto forza nelle braccia poi comprò una lavatrice ma non era più lo stesso bucato di prima
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    L'Iraq vuole ricostruire la villa di Claretta Petacci e trasformarla nella nuova sede dell'ambasciata
    Un progetto in sospeso dal 2014, che ha ripreso velocità nel 2021 e ha ottenuto l'ok della Regione Lazio. Adesso manca quello del Comune di Roma, ma ci sono perplessità sui vincoli presenti e sull'aumento di volumetria previsto
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    C'era una volta Villa Camilluccia, o Villa Petacci. La dimora della più famosa amante di Benito Mussolini. Costruita tra il 1938 e il 1939 in pieno stile razionalista, nei decenni è finita in malora, parzialmente demolita e ricostruita. In futuro, però, tornerà a splendere: l'Iraq, che lì a fianco ha già la sua ambasciata, vorrebbe nuovamente demolire la struttura in decadenza e tirare su un nuovo edificio uguale a com'era a fine anni Trenta.

    Villa Petacci diventerà l'ambasciata d'Iraq
    Siamo a Roma nord, via della Camilluccia 355. Una zona di residenze e ville di lusso, condomini con portieri, aree verdi, alle pendici di Monte Mario. Uno dei tanti scorci della Roma bene, per capirci. Un tempo era tutta campagna e il Duce decise di spedirci la famiglia della sua amante, Claretta Petacci. Poi si sa come andò a finire: venne fucilata insieme a lui, il 28 aprile 1945. Il Fascismo, Mussolini, i suoi più stretti collaboratori finirono in rovina e così anche Villa Camilluccia, opera degli architetti Luccichenti e Monaco. L'Iraq, chissà per quale passione architettonica, vuole ricostruirla tale e quale e spostarci la residenza dell'ambasciatore, Saywan Sabir Mustafa Barzani.

    Demolizione e ricostruzione con ampliamento
    La conferenza dei servizi è stata iniziata dal Provveditorato interregionale, che si occupa delle opere pubbliche e nel 2021 è arrivato il parere positivo della Regione Lazio. D'altronde, come spiegato in commissione urbanistica, si tratta di demolire e ricostruire, superando abbondantemente il 10% di ampliamento della volumetria originale. Come spiegano i tecnici degli uffici comunali, infatti, l'intervento porterebbe il lotto dagli attuali 462 mq ai futuri 1.200 mq, un surplus di 700 mq. Urbanisticamente, ci troviamo in un tessuto T3 (città consolidata) e in verde privato.
    Nessun contributo straordinario per l'opera
    Per mettere in azione le ruspe ci vuole l'ok definitivo alla deroga, sulla quale ha voce in capitolo anche Roma Capitale. La monetizzazione per le casse comunali è stata quantificata in 119mila euro, mentre il contributo straordinario dovuto per opere che superano il 10% di ampliamento della volumetria probabilmente ci vorranno decenni per incassarlo: "Essendo uno Stato estero - spiegano gli uffici - ed essendoci la convenzione di Vienna, ci è stato spiegato che questo contributo viene sospeso finché l'ambasciata non cambierà destinazione. In sostanza, chi acquisirà l'immobile al posto dell'Iraq, dovrà versare il contributo". Che sarà quantificato in base alle norme vigenti, tra 10 o 20 o 100 anni. Non si sa.
    In commissione, convocata da Tommaso Amodeo, qualcuno ha espresso delle perplessità. Per esempio Marco Di Stefano di Noi Moderati-Forza Italia: "A me risulta che quell'area ricada in pieno nella sezione parchi e ville storiche del Ptpr (piano territoriale paesistico regionale, ndr) - osserva - quindi è assolutamente vincolata, è all'interno di un reticolato segnato in rosso. Sulla carta non sarebbero ammesse demolizioni e ricostruzioni, ma solo manutenzioni conservative, probabilmente per rischi morfologici connessi all'area". A quanto specificato dagli uffici, la Regione ha dato "parere favorevole con la raccomandazione che l'area di sedime sia quanto più coincidente con quella dell'edificio originario". E rimanda ai pareri di Comune, Soprintendenza e Roma Natura. Bisognerà capire (e a quanto risulta a RomaToday diversi consiglieri, anche di maggioranza, vorranno farlo) quanto possa essere coerente l'ampliamento di 700 mq previsto dal progetto iracheno, con le raccomandazioni regionali e con la classificazione dell'area citata da Di Stefano, in base al Ptpr regionale.
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    Arriva la prima legge europea sui rider (che però esclude i tassisti)
    Nonostante l'opposizione della Francia, i ministri Ue del Lavoro hanno dato l'ok alle norme che tutelano i lavoratori delle piattaforme come Uber e Glovo
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    Alla fine l'Europa avrà una legge per tutelare i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali, a partire dai rider. I ministri del Lavoro dell'Ue hanno dato il via libera alla direttiva proposta dalla Commissione europea dopo che Francia e Germania si sono a lungo opposte al testo concordato da Stati membri e Parlamento Ue.

    Le nuove regole, che secondo le stime di Bruxelles dovrebbero riguardare 43 milioni di lavoratori entro il 2025, mirano a contrastare il fenomeno delle false partite Iva. Secondo diverse stime, citate dalla stessa Commissione Ue, i finti autonomi sarebbero 5,5 milioni sui 28 milioni di occupati totali nel settore nel 2022. Chi fa appello alla giustizia per far riconoscere il proprio status reale e i diritti connessi, si scontra spesso con normative poco chiare. Da qui, la necessità di fissare norme e criteri validi per tutta l'Europa.

    Stop alle false partite Iva
    Proprio su questo punto, l'iter della direttiva si era arenato per via dell'opposizione di alcuni governi, in particolare quello francese. La Commissione europea aveva proposto una serie di criteri validi per tutti i Paesi Ue in base ai quali è possibile stabilire se un lavoratore è dipendente o meno. L'ultima versione del testo prevedeva 5 criteri (dai limiti massimi sulla quantità di denaro che i lavoratori possono ricevere, alle restrizioni alla libertà di organizzare il lavoro e norme su aspetto o comportamento). Se almeno due di questi criteri erano soddisfatti, allora il rapporto lavorativo poteva essere classificato come subordinato.

    Le pressioni di Francia e Germania hanno eliminato questi criteri fissi: saranno i singoli Stati a stabilire i propri criteri sulla base della "normativa nazionale" e dei "contratti collettivi vigenti". Chiaramente, le scelte dei Paesi devono essere in linea con la "giurisprudenza della Corte di giustizia europea", spiega in una nota il Parlamento Ue.

    Al termine dei negoziati finali, resta però immutato il principio della "presunzione legale": i governi dei 27 Stati Ue dovranno "stabilire una presunzione legale relativa dell’occupazione a livello nazionale, con l’obiettivo di correggere lo squilibrio di potere tra la piattaforma e la persona che svolge il lavoro tramite piattaforma". Se un contratto viene qualificato dalle autorità nazionali come subordinato (o se il lavoratore fa ricorso), spetterà all'azienda l'onere della prova, ossia di dimostrare che il rapporto contrattuale non è da lavoratore dipendente.

    Algoritmi
    La direttiva non si ferma ai contratti, ma affronta anche la questione degli algoritmi usati dalle piattaforme per monitorare i lavoratori e compiere delle scelte sul loro utilizzo. Le nuove norme obbligano le aziende a prevedere una "supervisione umana dei sistemi automatizzati per garantirne la conformità alle condizioni di lavoro" e danno ai lavoratori "il diritto di contestare le decisioni automatizzate, come la chiusura o la sospensione degli account".

    Inoltre, le piattaforme non potranno trattare dati sullo stato emotivo o psicologico di qualcuno o utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per prevedere, ad esempio, se i lavoratori intendono aderire a un sindacato o scioperare. Le persone che lavorano attraverso le piattaforme manterranno il diritto di trasferire i propri dati da una piattaforma all’altra, garantendo la portabilità dei dati e la possibilità di spostarsi senza problemi tra le piattaforme.

    Le reazioni
    Dal governo italiano al Pd, passando per i sindacati, il via libera alla direttiva è stato accolto come un successo. "Un accordo storico quello raggiunto dal Consiglio Ue dei ministri del lavoro sui lavoratori delle piattaforme. Questo accordo va nella direzione della giustizia sociale e delle tutele per oltre 30 milioni di lavoratori", ha detto Elisabetta Gualmini, europarlamentare dei democratici e relatrice per il Parlamenteo europeo della direttiva. Non condivide lo stesso entusiasmo il Movimento 5 stelle: "La direttiva europea sulla piattaforma dei lavoratori, così come emersa da un lungo ed estenuante braccio di ferro europeo, ne esce decisamente ammaccata se non monca - dice l'eurodeputata Tiziana Beghin - Il settore dei taxi viene incredibilmente esentato e sono stati stralciati i cinque criteri che affermavano il rapporto di subordinazione. Francia e Germania hanno voltato le spalle a milioni di lavoratori e in particolare ha sorpreso molto e in negativo la posizione del governo tedesco a guida socialista", conclude Beghin.


    https://europa.today.it/
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    DROGHE SINTETICHE. C'è la stretta del governo sul fentanyl e sulle sostanze che servono per produrre droghe sintetiche, il cui consumo è in aumento e sostituisce cocaina ed eroina, la cui produzione è in calo dopo il divieto di produzione dell'oppio nell'Afghanistan dei talebani. Una simile carenza di eroina a basso costo nel 2000 portò il fentanyl a mettere radici in Estonia, l'unico paese d'Europa ad aver mai affrontato un'epidemia. Uccide negli Usa 200 persone al giorno, nel dark web è il farmaco più acquistato. Si alza il livello di guardia, imponendo alle farmacie e alle Asl più rigore (serve per il trattamento del dolore). L'epidemia ha risparmiato l'Europa anche perché i medici sono più attenti nella prescrizione di antidolorifici.

    BONUS ANZIANI. Il provvedimento è tutto da scrivere, per ora ci sono tre righe di comunicato. Per gli over 70 in difficoltà economica ci saranno 850 euro al mese a partire dal 2025 per permettere il pagamento dell'assistenza domiciliare. Misura lodevole, nella versione originaria andranno a chi ha un Isee sotto i 6.000 euro. Ovvero, quelli che ricevono dall'Inps il trattamento minimo. Ma nei passaggi parlamentari la soglia anagrafica è già stata fatta scendere dagli 80 ai 70, e la platea potrebbe rapidamente allargarsi ancora nel corso dei prossimi mesi con varie clausole. Potrebbero essere necessari 3-4 miliardi di euro, più del previsto.

    SALVINI ULTIMA SPIAGGIA. IN Abruzzo la Lega scende al 7,6%, Salvini era sicuro di prendere "il 10%", solo pochi giorni fa. Ormai nel Carroccio si parla apertamente di un possibile avvicendamento, o almeno non è più tabù. I bossiani tornano ad attaccare e chiedono che venga tolta la dicitura "Salvini premier" dal simbolo per evitare un tracollo alle elezioni europee, vera ultima spiaggia per il segretario. Se le cose andranno male, molti ritengono che la Lega tornerà alla sua funzione originaria: rappresentare il Nord senza sognare più di essere una forza radicale e nazionale di destra: non ce ne sono le condizioni. Forse lo farà con un altro leader.

    TRUMP SHOCK SU HITLER. Quando era presidente Donald Trump espresse in più di un'occasione la sua ammirazione per Adolf Hitler, sostenendo che il Fuhrer avesse fatto anche "alcune cose buone". Lo conferma un nuovo libro in uscita, "The return of great powers", scritto dall’anchorman della Cnn Jim Sciutto, nel quale alcuni ex collaboratori del tycoon riportano una serie di dichiarazioni in proposito. In particolare Trump apprezzava di Hitler "la gestione dell’economia" e "la presa sui suoi generali".

    BARAKAT SOTTO LE BOMBE. Il celebre calciatore palestinese Mohammed Barakat è stato ucciso ieri da un bombardamento israeliano contro la sua casa a Khan Yunis. E' stato il primo calciatore di Gaza a superare i 100 gol in carriera, ha giocato con la nazionale palestinese ed era la stella dell’Ahly Gaza. Aveva 39 anni ed era "la leggenda di Khan Yunis". Nel corso della carriera aveva giocato anche per diversi club in Giordania e Cisgiordania. Si continua a morire nella Striscia e gli Usa lavorano a una tregua minima, temporanea, di due o quattro giorni per riavviare i colloqui.

    MORTI IN UNA BUCA SUL CERVINO. Hanno fatto una fine atroce su quei monti che tanto amavano. Sabato sei atleti svizzeri, tra i 21 e i 58 anni, cinque parenti tra loro, erano partiti da Zermatt ai piedi del Cervino. Sorpresi dal maltempo, hanno provato di tutto per proteggersi dalle raffiche di vento a 190 km orari, ma cinque di loro non ce l'hanno fatta. Trovati morti a 3.500 metri d'altitudine, il sesto disperso. Per contenere l'aumento del freddo percepito, come da manuale d'emergenza, avevano provato a scavare una buca nella neve per proteggersi. Non è bastato.

    Vi segnalo inoltre in breve:

    MAXI-CONCORSO. Cominciata ieri, continua oggi la nuova ondata di concorsi nella scuola per assunzioni a tempo indeterminato di insegnanti: prove scritte per l'infanzia e la primaria, dal 13 al 19 marzo per le superiori. I candidati sono centinaia di migliaia.

    TRUPPE IN UCRAINA. Non è più un segreto che in Ucraina ci siano militari di Paesi Nato. Ma sarebbero consiglieri militari e figure simili. Il segretario generale dell'Alleanza atlantica Jens Stoltenberg in un'intervista alla Reuters è tornato a escludere l'invio di proprie truppe nell'Ucraina invasa: "Non ne abbiamo intenzione".

    TASSE A RATE. Cartelle fiscali a rate per tutti. I piani di dilazione per i contribuenti diventano più lunghi: dal 2025 si potranno pagare i debiti con il fisco in 84 tranche (pari a sette anni) che diventano 120 (10 anni) per chi "dimostra" di avere problemi economici. E le cartelle inesigibili non riscosse entro cinque anni finiranno nel cestino.

    EREDITÀ AGNELLI. Un altro tassello si aggiunge nella spinosa vicenda dell'eredità di Gianni Agnelli. A breve diventa maggiorenne Leone Mosè, figlio di John Elkann e Lavinia Borromeo. Potrebbe, in teoria, anche rivestire ruoli societari nella galassia Exor. Di sicuro, il rampollo diventerà a tutti gli effetti l'erede ufficiale del padre John.

    MALORE BERTÈ. Loredana Bertè è stata costretta a far slittare il concerto in programma ieri sera a Roma per "un improvviso dolore addominale che ha richiesto accertamenti in una struttura". La cantante, come ha spiegato il suo staff, "al momento è ricoverata per accertamenti".

    KATE MIDDLETON. Una figuraccia "inusuale", vista la storica cautela dei reali d'Inghilterra: la pubblicazione d'una foto di Kate manipolata, di cui lei si è infine assunta la colpa, solleva dubbi e sospetti sui media per le sue reali condizioni. Anche perché la foto originale non è stata pubblicata.

    AURELIO DA FILM. "Con voi non può parlare": il presidente del Napoli De Laurentiis fa un colpo di teatro e interviene in diretta mentre Politano sta parlando ai microfoni di Sky prima di Barcellona-Napoli, interrompe malamente l'intervista e si allontana con il giocatore. E' bufera. Il direttore di Sky Sport Ferri: "Senza parole".

    LA FOTO DEL GIORNO. La Senna, uno dei fiumi più famosi al mondo, è più marrone che mai in questi giorni a Parigi. In inverno le piene sono normali. Attraversa centinaia di chilometri di terreni agricoli. Non a caso, non è balneabile da 101 anni esatti. Da un decennio la Francia ha investito circa 1,4 miliardi di euro per nuovi impianti di depurazione. A luglio gli atletici delle olimpiadi di triathlon e di nuoto in acque libere dovrebbero farci il bagno, vicino alla Tour Eiffel. Le analisi microbiologiche sui batteri fecali saranno rigide. Macron assicura che i valori saranno a norma e che anche lui si tufferà. Auguri.

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