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Sarah Nile, la coniglietta di Playboy Sarah Nile, nubile, divisa fra Milano e Napoli, occhi e capelli castani, della Bilancia, laureata in massoterapia, ha un demone tatuato sul fondoschiena, fa la modella ed è stata playmate del mese nel primo numero dell'edizione italiana di Playboy.
Partecipa al GF10 «per avere una sorta di conferma sia nel mio cammino di vita che in quello lavorativo: essere messa alla prova e conoscere i miei limiti mi darebbe la grinta per andare avanti». Pittrice, fisioterapista e coniglietta di Playboy, Sarah, si legge in una nota della produzione, vive tra Milano dove lavora, e Napoli dove è nata. Ha trascorso un'infanzia meravigliosa («vorrei tornare ad avere 8 anni») e un'adolescenza altrettanto felice. Terminata la scuola, a Ibiza dove era in vacanza incontra un ragazzo spagnolo, se ne innamora follemente e decide di raggiungerlo a Madrid. «Avevo appena finito il liceo e mi volevo creare una vita: decisi che Madrid era il posto per me». In Spagna Sarah si mantiene facendo la modella, professione che continuerà anche in Italia quando, dopo quasi cinque anni, la relazione finisce. «La storia con quel ragazzo è finita due anni fa, ma a Madrid ho passato anni stupendi: lavoravo moltissimo come modella, ho conosciuto altre culture e questo mi ha permesso di crescere come persona». Tornata in Italia, Sarah non si limita a fare l'indossatrice: si laurea in massofisioterapia («ma ancora non esercito»), dipinge e vende falsi d'autore («i miei pittori preferiti sono Klimt e Monet») e inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo. Sarah diventa playmate del mese nel primo numero dell'edizione italiana di Playboy. Essere una coniglietta la diverte molto e, tra l'altro, durante ili GF9 è entrata nella Casa per fare una sorpresa a Gianluca. Sarah si dice una ragazza semplice, «legata ai valori, fedele sia in amore che in amicizia», che ha «molti, ma molti difetti», ma non ha problemi ad ammetterlo. Forse per una sua fragilità emotiva («in questo momento mi sento poco stabile»), oggi dice di volere un uomo «paziente e comprensivo», che possa darle l'equilibrio che desidera e che la sproni a superare le difficoltà. Intanto a consolarla ci pensano papà Ivan, una persona «speciale» in tutti i sensi, e mamma Patrizia, «il vero modello a cui ispirarmi». Il suo motto è un vecchio adagio partenopeo: «dicette 'o pappece vicino a noce: damme 'o tiempo ca te spertus», una metafora che Sarah usa per dire che con il tempo e la determinazione, prima o poi si riesce a fare tutto.
corriere.it
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