TERREMOTO IN EMILIA"CHE SPAGO"!!

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    Emilia, terremoto di magnitudo 5.9
    Almeno tre morti nel Ferrarese

    La scossa avvenuta verso
    le 4 della mattina avvertita
    anche nel nord est d'Italia
    L'intensità è quasi pari a quella
    che ha distrutto L'Aquila
    bologna
    terremoto_bologna01g
    Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.9 è stata registrata alle 4:04 in Emilia Romagna. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’ultimo sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro in prossimità del comune di Finale Emilia.

    Oltre che in Emilia Romagna, la scossa di terremoto di magnitudo 5.9 (secondo l’Usgs) registrata
    vicino Bologna Š stata avvertita distintamente anche in Toscana, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia

    Le prime informazioni disponibili registrano già alcune vittime: secondo il 118, due persone sono morte a Sant’Agostino di Ferrara, sotto le macerie di una fabbrica di ceramica; confermato anche il decesso di una persona nel crollo di un capannone industriale a Ponte Rodoni di Bondeno.

    L'intensità della scossa è stato forte quasi quanto quello, di magnitudo 6.2, che il 6 aprile 2009 distrusse L’Aquila. Degli altri recenti "grandi" terremoti in Italia, quello del 1976 in Friuli è stato di magnitudo 6.2, quello dell’Irpinia (1980) di magnitudo 6.8, quello di Umbria e Marche (1997) di magnitudo 5.6.


    www.lastampa.it/redazione/default.asp
     
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    Sette LE VITTIME: QUATTRO OPERAI E tre DONNE. OLTRE 100 SCOSSE
    Terrore in Emilia, un centinaio di scosse

    Emergenza sfollati: sono tremila. Il premier Monti torna dagli Usa in anticipo. Verrà dichiarato lo stato di emergenza

    MILANO - Sette morti, una cinquantina di feriti, almeno tremila (ma le stime sono molto prudenti) gli sfollati che passano la notte fuori casa, col maltempo in arrivo. Sono ore delicate per la popolazione dell'Emilia Romagna che continua a sentire la terra tremare sotto i suoi piedi. E continua a rivivere l'incubo di quei venti secondi di onde sussultorie (magnitudo 5.9) che ha buttati giù dal letto migliaia di persone alle 4.04 di domenica mattina. Un sisma inaspettato, che sconvolge perchè è avvenuto in un'area considerata a media-bassa pericolosità. Eppure, col passare delle ore, le scosse di assestamento sono state più di un centinaio: la più forte, alle 15.18 è arrivata a 5.1 e ha provocato il ferimento, non grave, di un pompiere che stava facendo un sopralluogo. L'ultima di questo drammatico computo - per adesso - alle ore 00.22 di lunedì con magnitudo 3.6. Incalcolabili i danni economici, compresi quelli alle chiese e al patrimonio artistico. Lunedì le scuole sono chiuse per le verifiche dei tecnici.

    EMERGENZA NAZIONALE - Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, chiederà l'emergenza nazionale che sarà formalizzato nella riunione di martedì del Consiglio dei ministri. E il premier Monti, a Chicago per partecipare al vertice Nato, ha anticipato il suo rientro in Italia per affrontare le emergenze in Emilia Romagna e Brindisi.
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    Il pompiere ferito (Ansa)Il pompiere ferito (Ansa)
    LE VITTIME - Cinque persone sono morte sotto le macerie e due in seguito a malori. La prima vittima, un operaio di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell'azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino. Altre due vittime a Sant'Agostino nel reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Una signora di 103 anni, sempre nel ferrarese, è morta per il crollo del tetto della sua abitazione. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore. Può essere conteggiata tra le vittime del terremoto anche una 86enne di Vigarano Mainarda che si è sentita male dopo la scossa della mattina ed è deceduta dopo il ricovero all'ospedale a causa di un ictus.

    TREMILA SFOLLATI - Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. In totale le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa, secondo le prime stime, sono circa tremila. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 400 in provincia di Ferrara e un centinaio a Bologna. In realtà, i numeri sarebbero più alti visto che solo a Finale Emilia, uno dei comuni più colpiti, sono quattromila le persone senza alloggio. Sono già stati allestiti centri di prima accoglienza: pronti quelli di Camposanto e Medolla, entro sera saranno operativi centri anche a Finale Emilia, San Felice e Mirandola. Evacuati anche 500 detenuti del carcere di Ferrara, tra cui alcuni collaboratori di giustizia. E con il maltempo in arrivo la tenda è sconsigliata: per gli sfollati si stanno organizzando rifugi in strutture comunali e in alberghi.

    LA SUCCESSIONE DELLE SCOSSE - Sono più di un centinaio le scosse che stanno facendo tremare l'Emilia. La successione delle più forti è la seguente: ore 4.03 (5.9 gradi Richter); ore 4.11 (4.3); ore 4.12 (4.3); ore 4.35 (4.0); ore 4.39 (4.0); ore 5.02 (4.9); ore 11.13 (4.2); ore 15.18 (5.1); ore 15.21 (4.1). Ore 00.22 di lunedì (3.6)

    PAURA AL CENTRO NORD- L'epicentro della scossa delle 4.04 è stato a San Felice sul Panaro, nel modenese, a 36 chilometri a nord di Bologna e l'ipocentro a 6.3 secondo km di profondità secondo l'Ingv. Un terremoto potente che è stato avvertito in diverse regioni del Centro-Nord Italia: Toscana, Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Danni lievi anche in Veneto, in provincia di Rovigo. Notte di paura anche a Milano e in altre zone della Lombardia, dove la scossa è stata percepita distintamente. Anche in sette comuni lombardi (Moglia, Sermide, Felonica, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Poggio Rusco e Quistello) sono stati registrati danni a edifici pubblici e privati. Anche la Lombardia ha chiesto lo stato di emergenza.
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    Una foto postata su Twitter: «Torre di Finale Emilia», segnala un lettoreUna foto postata su Twitter: «Torre di Finale Emilia», segnala un lettore

    I DANNI - Incalcolabili, come detto, i danni alle case e alle aziende. Ma soprattutto quelli al patrimonio artistico. A Sant'Agostino, uno dei comuni più colpiti dove sono morte tre persone, sono crollati numerosi capannoni industriali e quello di un campanile e il palazzo comunale si è come squarciato, A San Felice sul Panaro, l'epicentro della scossa più forte, è crollata la torre della Rocca. Il sisma delle 15.18, invece, ha buttato giù definitivamente la Torre dei Modenesi di Finale Emilia, già fortemente lesionata. Nella cittadina è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04. «Mille anni di storia se ne vanno così» dice sconsolato il sindaco Fernando Ferioli.
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    La torre dell'orologio di Finale Emilia (Ansa)La torre dell'orologio di Finale Emilia (Ansa)
    L'ARTE - «I danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli» afferma con una nota il ministero dei Beni culturali, Francesco Profumo. I danni sono arrivati anche a Ferrara dove è stato danneggiato il castello estense, simbolo della città. Una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto è crollata sul pavimento e crepe hanno causato l'inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore.

    IN CAMPAGNA - Il primo bilancio della Coldiretti dei danni causati nelle campagne dalle scosse sismiche in Pianura Padana è di circa 50 milioni di euro. Nelle campagne si sono verificati crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre lesionati. Sono state danneggiate da 400 a 500mila forme di Grana e di Parmigiano per un totale di circa cento milioni di euro di danno. È allarme anche per gli animali che sono rimasti intrappolati sotto le macerie delle stalle.
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    Le macerie a Finale Emilia (Ansa)Le macerie a Finale Emilia (Ansa)
    I TRASPORTI - Inevitabili i disagi al traffico ferroviario. Per la verifica dell'agilità delle linee, si sono accumulate fino a tre ore di ritardo alla stazione di Bologna, Una dozzina i regionali cancellati. Risulta invece interrotta la Bologna-Verona. Nessun problema, invece, alla viabilità su strada né nel modenese né nel ferrarese.

    SEGNALAZIONE EMERGENZE - Il comune di Ferrara ha attivato due numeri per la segnalazione delle emergenze da parte dei cittadini: si tratta dello 0532-771546 e 771585 (Protezione Civile - sede Comune di Ferrara, via Marconi 35/39) per segnalare sia emergenze e necessità abitative, sia danni agli edifici o situazioni di pericolo degli stessi. Il numero della Protezione Civile di Modena è, invece, 059/200200.
    fonte corriere.it
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    Sisma Emilia,nuova scossa di magnitudo 4.1, circa 5.000 sfollati

    di Stephen Jewkes

    FINALE EMILIA, Modena (Reuters) - Continua lo sciame sismico in Emilia Romagna, dopo la forte scossa di terremoto che ieri ha provocato sette morti e circa 5.000 sfollati ed ha compromesso il patrimonio culturale della zona tra Ferrara e Modena.

    Migliaia di persone questa notte hanno dormito in tende e auto, mentre la Protezione civile spiega che dalla mezzanotte di oggi si sono registrate oltre 30 scosse di assestamento, di cui una alle 18:37 con magnitudo 4.1, nella zona colpita ieri all'alba dal sisma.

    Palazzo Chigi ha annunciato per domani la convocazione di un consiglio dei ministri per decretare lo stato di emergenza nelle aree colpite, mentre tre squadre del Dipartimento della Protezione Civile e dell'Ingv - Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - sono ancora al lavoro per la valutazione del danno.

    Secondo la Protezione civile dell'Emilia Romagna, 4.914 persone sono state ospitate nella notte nei campi e le strutture di prima assistenza: di queste 1.288 nel Ferrarese, 266 nel Bolognese, 3360 nel Modenese e sono in fase di completamento altre strutture per fornire assistenza ad altre 1.310 persone.

    La polizia intanto continua a svolgere attività di antisciacallaggio per sorvegliare edifici incustoditi, spiega ancora la Protezione civile.

    La scossa di magnitudo 5,9 che ha fatto tremare la terra ieri mattina alle 4,04 tra Modena, Ferrara e Mantova - avvertita anche in Lombardia, Veneto, Liguria - è costata la vita a quattro operai e a una donna di 106 anni, oltre ad altre due persone decedute per malore dallo spavento.

    Quarantasette persone hanno invece riportato traumi per i quali è stato necessario il ricovero in ospedale, spiega la Regione.

    "La nostra priorità è stata quella di dare subito assistenza alle persone, anche grazie all'aiuto che ci stanno dando altre Regioni", ha spiegato oggi il presidente della Regione Vasco Errani alla conferenza dei capigruppo al consiglio regionale, secondo quanto riferisce una nota.

    "Ora dobbiamo accelerare il più possibile le verifiche sulla stabilità delle abitazioni, per facilitare il rientro degli abitanti nelle loro case, e delle scuole per consentire la conclusione dell'anno scolastico in un clima il più possibile sereno".

    Errani ha parlato di "danni ingentissimi per le abitazioni, le imprese, i centri storici e i beni culturali. I danni sono quelli che sono, inutile fare stime. Vogliamo essere rigorosi e seri per poter definire il percorso della ricostruzione".

    "Avvieremo un confronto col governo, stiamo studiando un meccanismo con i Consorzi fidi per anticipare i finanziamenti necessari a ripristinare l'attività produttiva, prevediamo l'attivazione degli ammortizzatori in deroga dove sarà necessario", ha concluso.

    Intanto moltissimi si preparano a passare una nuova nottata lontano dalle proprie abitazioni. "Il timore che la nostra casa ci crolli sulla testa è grande, dunque è meglio poter dormire in questa tenda", spiega un uomo che ha passato la scorsa notte all'aperto, al freddo ma al sicuro, a San Felice sul Panaro.

    Il maltempo che si sta abbattendo in queste ore sul nord Italia non aiuta e rende le condizioni di lavoro per i soccorritori più difficili, tendendo conto che sono previsti temporali anche per domani.

    COMPROMESSO IL PATRIMONIO ARTISTICO

    Il sisma ha provocato danni significativi al patrimonio culturale e al patrimonio ecclesiastico nelle zone colpite. In particolar modo il castello Estense, a San Felice sul Panaro, è stato pesantemente danneggiato, così come palazzi storici e chiese nel Modenese.

    "Abbiamo praticamente perso tutto il nostro patrimonio artistico", ha detto Alberto Silvestri, sindaco di San Felice. "Chiese e torri sono crollate. Il teatro è ancora in piedi ma ha delle crepe".
    La Protezione civile ha precisato che sono in corso verifiche da parte di Sovrintendenza e vigili del fuoco, ma che in generale, in via precauzionale, in diversi comuni è stata disposta la chiusura dei musei e chiese.

    Mirandola, Finale e Sant'Agostino presentano danni diffusi, soprattutto per quanto riguarda gli edifici storici.

    Secondo Coldiretti, i danni sono stimati in 200 milioni euro tra crolli e lesioni degli edifici rurali, danni ai macchinari, animali imprigionati sotto le macerie e le oltre 400mila forme di Parmigiano Reggiano e Grana padano, cadute a terra per il crollo delle scaffalature di stagionatura, collassate a causa delle scosse.

    -ha collaborato Ilaria Polleschi

    (scritto da Ilaria Polleschi, Redazione General News Milano +3906 85224380, fax +3906 8540860, [email protected])

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    Sisma Emilia: la terra trema ancora, 20 scosse nella notte
    La piu' forte alle 23.41, magnitudo 4.3. Arriva ministro Ornaghi

    (ANSA) - BOLOGNA, 24 MAG - Sono state 20 le scosse di terremoto registrate la scorsa notte tra le province di Modena, Ferrara e Mantova. La piu' forte alle 23.41, di magnitudo 4.3.

    Due hanno avuto una magnitudo di 3.0, le altre sono tutte comprese tra 2,0 e i 3,0. Alcune scosse sono state avvertite dalla popolazione.

    Oggi, intanto, sui luoghi colpiti dal terremoto e' atteso il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi. Con lui il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani. (ANSA).
     
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    25/05/2012
    Emilia, nuove scosse e maltempo: disagi



    Emilia, nuove scosse e maltempo: disagi
    Nuove scosse sismiche e il maltempo
    hanno creato disagi agli sfollati nei
    campi allestiti all'interno di due par-
    chi e di un campo sportivo, a Finale
    Emilia.

    Nella notte sono state registrate 25
    microscosse sismiche,di cui la più for-
    te è avvenuto poco prima delle 6, con
    magnitudo 2.8.

    A creare disagi agli sfollati anche un
    temporale che ha portato nella notte
    pioggia abbondante.

     
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    I tifosi del Carpi per i terremotati

    In occasione della partita di play off Carpi – Sorrento del 27 maggio, in cui finalmente dopo un anno di esilio riapriranno i battenti dello stadio Cabassi, gli ultras Carpi - Guidati dal Lambrusco in curva ed il resto dei sostenitori biancorossi in tribuna organizzano una raccolta di fondi a seguito del terremoto, purtroppo ciò non avverrà anche nel settore distinti, chiuso senza spiegazione per i tifosi di casa.



    I ragazzi della curva anziché raccogliere un contributo per la coreografia della giornata chiederanno a tutti di offire quanto possibile per aiutare chi è stato maggiormente colpito dal terremoto. Tutti i fondi raccolti verranno infatti destinati alle popolazioni della Bassa, così duramente danneggiate.



    Sarà possibile donare sia nei punti mobili che presso il bar dello stadio: siate generosi, solidarietà anche nel divertimento!!!!
    http://www.temponews.it/2010/minia(2505121...lo_torrione.jpg
     
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    TERREMOTO, FORTE SCOSSA
    IN EMILIA ALLE 20.18 DI MAGNITUDO 4.0

    20120527_emilia-mirandola
    MODENA - Torna a tremare la terra in Emilia. Una forte scossa, con epicentro a Mirandola è stata avvertita alle 20.18 dalla Lombardia all'Emilia Romagna. La magnitudo segnalata dall'Ingv è stata di 4.0. Verifiche sono in corso ad opera della protezione civile sugli edifici già lesionati. La scossa aveva una profondità di 4,7 chilometri ed i comuni più vicini all'epicentro sono anche Camposanto, Medolla e San Felice sul Panaro. È stata avvertita distintamente anche in altre zone dell'Emilia-Romagna, fino a Bologna, e del Veneto.

    ASSISTITE 7.000 PERSONE. Due nuovi campi d'accoglienza, uno a San Carlo (Ferrara) e l'altro a Medolla (Modena), per ospitare la popolazione delle zone colpite dal terremoto. A sette giorni dal sisma continua il lavoro della Protezione civile dell' Emilia-Romagna e dei suoi volontari, che con vigili del fuoco e tecnici stanno verificando l'agibilità degli edifici danneggiati. Oramai gli sfollati sono 7.000. Lo spiega la Regione Emilia-Romagna. A San Carlo, frazione di Sant'Agostino, particolarmente colpito dal fenomeno della 'liquefazionè delle sabbie, è stato allestito tra ieri e oggi un campo per il centinaio di famiglie evacuate per motivi di sicurezza due giorni fa. Gestito dal Dipartimento e dall'associazione volontari della Protezione civile nazionale, il campo può ospitare fino a 250 persone.

    Ora ne assiste circa cento. Il secondo campo è in corso di allestimento a Medolla, nel Modenese. Dotato di circa 250 posti, accoglierà cittadini di Medolla, di Cavezzo e di San Prospero ed è realizzato dalla Protezione civile della Regione Molise. Sono circa 7.000 le persone assistite in 89 luoghi, tra edifici coperti e campi attrezzati dalla Protezione civile; 19 i campi di accoglienza, 53 le strutture al coperto e 17 gli alberghi. La capienza complessiva disponibile è di 9.000 posti. I volontari di Protezione civile impegnati nelle zone colpite dal terremoto sono circa 1.400, di cui 500 provenienti da altre Regioni: dal Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Molise, Piemonte, Toscana, Val D'Aosta e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Al lavoro circa 700 vigili del fuoco - che hanno fatto complessivamente 3.400 interventi di soccorso e circa 6.400 verifiche statiche - e 45 squadre Nvr (Nucleo Valutazione Regionale) in campo ogni giorno con l'aiuto di geologi, ingegneri e architetti. Le squadre Nvr - che hanno fatto 2.000 verifiche sugli edifici per definirne l'agibilità - sono composte da tecnici della Protezione civile, del Servizio sismico regionale, dei Servizi tecnici di bacino, dei Comuni e di altre Regioni (Piemonte, Umbria e Marche). Dalla scossa del 20 maggio di magnitudo 5.9, ne sono seguite altre 417, in particolare: 3 di magnitudo superiore a 5; 15 di magnitudo compresa tra 4 e 5; 66 di magnitudo compresa tra 3 e 4.
    www.leggo.it
     
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    La terra ha tremato 431 volte e anche ieri toccato il 4° grado

    Una settimana da incubo per la Bassa modenese dove da domenica scorsa regna la paura Aumenta il conto dei danni al sistema economico, primi contributi a chi ha perso la casa
    È passata una settimana, i sette giorni più lunghi della Bassa modenese.

    LE SCOSSE

    Dalla scossa del 20 maggio di magnitudo 5.9, sono seguite altre 430 scosse, in particolare: 3 di magnitudo superiore a 5; 16 di magnitudo compresa tra 4 e 5; 66 di magnitudo compresa tra 3 e 4. L’ultima avvertita con una certa consistenza ieri alle 20.18, di magnitudo 4. E la paura non passa.

    ASSISTENZA

    Sono circa 7000 le persone assistite in 89 luoghi, tra edifici coperti e campi, attrezzati dalla Protezione civile. 19 i campi di accoglienza, 53 le strutture al coperto (palestre, edifici comunali, scuole, eccetera) e 17 gli alberghi a disposizione. La capienza complessiva è di 9.000 posti.

    VOLONTARI E TECNICI

    I volontari di Protezione civile impegnati nelle zone colpite dal terremoto sono circa 1.400, di cui 500 provenienti da altre Regioni: dal Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Molise, Piemonte, Toscana, Val D’Aosta e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Al lavoro circa 700 vigili del fuoco - che hanno effettuato complessivamente 3.400 interventi di soccorso e circa 6.400 verifiche statiche – e 45 squadre Nvr (Nucleo Valutazione Regionale) in campo ogni giorno con l’aiuto di geologi, ingegneri e architetti. Le squadre Nvr - che hanno effettuato 2.000 verifiche sugli edifici per definirne l’agibilità - sono composte da tecnici della Protezione civile, del Servizio sismico regionale, dei Servizi tecnici di bacino, dei Comuni e di altre Regioni (Piemonte, Umbria e Marche).

    I DANNI AI PAESI

    Finale, San Felice Mirandola. Sono questi i tre comuni più colpiti della nostra provincia dove quella che viene chiamata “zona rossa” è un’area piuttosto vasta che comprende tutto il centro storico dei paesi e non può più essere abitata o transitata. Ma anche Cavezzo, Concordia, Medolla, Bomporo, San Possidionio. Nei primi tre si può dire che le chiese storiche siano di fatto scomparse, i capannoni delle aziende messe a dura prova, le abitazioni anche. Solo per puro caso non ci sono state vittime come invece è accaduto nei comuni del Ferrarese, tra Bondeno e Sant’Agostino, che hanno contato in tutto sette vittime.

    ECONOMIA IN CRISI

    Danni per il 70 per cento delle aziende, oltre quattromila lavoratori rischiano il posto di lavoro. Troppo presto per fare previsioni, ma le prime stime, certamente al ribasso, parlano di un danno economico di almeno 200 milioni di euro per l’agricoltura al quale bisogna aggiungere almeno altri 700 milioni di euro per tutto il resto del tessuto industriale. Ma non si tratta solo di capannoni da ricostruire: bisogna sommare, l’indotto, gli ordini che saltano, i macchinari lesionati. Purtroppo la cifra è destinata a salire. La cassa integrazione partirà dal 20 maggio stesso e si vuole estenderla anche alle categorie non coperte dall’ammortizzatore.

    L’ARTE SCOMPARSA

    Statue di Antonio Begarelli, un dipinto firmato da Bernardino Loschi, un grande crocifisso ligneo del '500, un Guercino nel Ferrarese, oltre a monumenti gravemente lesionati. Tutti hanno visto e si sono commossi perché beni ultrasecolari delle comunità della Bassa - la torre dei Modenesi a Finale, la rocca Estense di San Felice, gli altri monumenti storici in provincia di Ferrara - sono rimasti vittime del terremoto. La priorità è assistere gli oltre settemila terremotati, ma in seconda battuta occorre occuparsi del patrimonio. Basta solo pensare alle chiese rase al suolo. Tutte quelle storiche tra Finale, San Felice e Mirandola.

    I PRIMI CONTRIBUTI

    Arrivano i primi contributi: alle famiglie, la cui casa è stata distrutta o sgomberata, saranno assegnati fino a un massimo di 600 euro al mese «per l’autonoma sistemazione» e, comunque, nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare. Lo prevede l’ordinanza siglata dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento stanzia dieci milioni di euro per i primi interventi urgenti nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova. Ma ancora non si parla di contributi per la ricostruzione.

    LE POLEMICHE SUL GAS

    È evidente che l’evento sismico va valutato con grande attenzione, lo stoccaggio è un tema che va riconsiderato. Devono essere fatti ulteriori accertamenti». Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha commentato il mega deposito di gas sotterraneo progettato da Erg Rivara Storage a San Felice sul Panaro, nella stessa area del terremoto di questi giorni. Clini ha ora precisato che «è stata data solo una valutazione favorevole all’esplorazione e alla ricerca per la valutazione della fattibilità del progetto di stoccaggio». E che dopo questo sisma «devono essere fatti ulteriori accertamenti».

    CASE SFITTE

    Circa quarantamila alloggi non affittati nella nostra provincia. È a partire da questo numero, stimato prima del sisma e quindi doveroso di aggiornamento, che la macchina dei soccorsi si sta mettendo in moto per offrire una sistemazione di qualità a quegli sfollati che non potranno rientrare immediatamente nelle proprie abitazioni. Una soluzione temporanea, che comunque accelererebbe i tempi di ricostruzione, limitando i disagi nella popolazione che la Regione proverà a portare avanti.

    SOLIDARIETÀ E AIUTI

    In tantissimi hanno deciso di dare il proprio contributo. Punti di raccolta ne sono nati ovunque in città e in provincia, alcuni a diretto contatto anche con i gestori degli stessi campi. Su Facebook sono stati creati gruppi di aiuto, una vera mobilitazione di massa. La Provincia, comunque, che coordina le operazioni da Marzaglia, invita i cittadini a non procedere autonomamente ma di concentrare le forze sulla sottoscrizione aperta dall’ente, alla quale aderisce anche il nostro giornale. Conto corrente intestato a: amministrazione provinciale di Modena interventi di solidarietà Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693 causale: terremoto maggio 2012.

    Davide Berti
    fonte gazzetta di modena
     
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    Cinque le scosse che hanno fatto tremare la notte

    minia(290512073046)rivara
    Sono state cinque le scosse registrate stanotte. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:30 di oggi la più forte è stata alle 4:12 con magnitudo 2.8 ed epicentro in prossimità del comune di Finale Emilia. Ieri sera una scossa più intensa, di magnitudo 3.2, è stata registrata alle 23:27 con epicentro sempre nei pressi di Finale.
     
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    queste sono foto del paese di S.Carlo che stà sprofondando e nessuno ne parla...... strano fenomeno

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    L'Emilia Romagna trema ancora, scosa di magnitudo 2.9 nella notte. Nata una bimba nella zona del sisma
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    Trema ancora l’Emilia Romagna. Nella notte tra sabato e domenica sono state registrate 15 scosse. La più forte, stando a quanto riferito dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, è stata di magnitudo 2.9 e, alle 5:41, ha colpito le province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova. Il numero delle scosse è comunque diminuito e ha lasciato un po' di respiro agli sfollati, che ormai sono oltre 16.000. La gente reclama però il proprio diritto ad una vita finalmente normale. Un pizzico di questa normalità è arrivata nel tardo pomeriggio di sabato quando, al punto medico avanzato di Mirandola, il cuore della zona colpita dal sisma, una donna di origini cinesi ha messo al mondo una bambina. La neo mamma e la bimba stavano bene, si è proceduto al loro trasferimento al Policlinico di Modena. Intanto Coldiretti ha stimato che il terremoto ha causato fino ad oggi 520 milioni di danni nelle campagne, 150 milioni di euro di danni al sistema che ruota intorno alla produzione del Parmigiano Reggiano e 15 milioni di euro di perdite nel settore dell'aceto balsamico.
    Prodi: "Rischio delocalizzazione, agire subito" - Il rischio delocalizzazione è "concreto" e "l'intervento pubblico non può riguardare soltanto aiuti fiscali e finanziari, ma deve mettere a disposizione delle aziende colpite le numerose strutture industriali della zona che la crisi aveva reso inoperose, in modo da garantire la continuità produttiva". Lo scrive sul Messaggero l'ex premier Romano Prodi, che mette in evidenza i pericoli per il settore biomedicale dopo i danni causati dal sisma. La Protezione civile, "con la velocità di un fulmine", deve intervenire "reperendo i tecnici per le necessarie certificazioni e per la rapida messa in sicurezza degli impianti", sottolinea Prodi. "Ancora più importante per il futuro di questo distretto - prosegue - è la promozione delle strutture di ricerca indispensabili perché il settore rimanga e si sviluppi in Italia". "Un problema altrettanto enorme, che riguarda l'area terremotata in tutto il suo complesso, è quello del credito", evidenzia poi Prodi, secondo cui "il sistema bancario deve preparare in modo coordinato una strategia finalizzata ai bisogni della ricostruzione".
    Gabrielli: "Siamo ancora in una fase di emergenza acuta" - "E' importante l'assistenza alla popolazione". Lo ha detto il prefetto Franco Gabrielli, in collegamento insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani dalle zone terremotate dell'Emilia. Parlando dei tempi delle verifiche sull'agibilità delle strutture produttive, il capo della Protezione Civile ha spiegato che si è "scelto una strada che deve essere necessariamente semplificata, perché qui la gente vuole ripartire. Ma una semplificazione che deve sempre più coniugarsi con la sicurezza. Non possiamo permetterci che altre persone siano poste in una condizione di pericolo".

    Indagati da individuare - La Procura di Modena, ha poi evidenziato il procuratore di Modena, Vito Zincani, deve ancora individuare gli indagati nell'inchiesta aperta per le morti in seguito al sisma del 29 maggio. Parlando delle autopsie, Zincani ha spiegato che la Procura deve "individuare gli aventi diritto" a nominare un proprio consulente: "sono in corso accertamenti urgenti - ha aggiunto Zincani - la Pg ha il compito di identificare tutti, compresi i prossimi congiunti". Per lo svolgimento delle autopsie sulle vittime del terremoto del 29 maggio nel modenese "impiegheremo tutta la prossima settimana. Ho dato termine per ultimarle entro la fine della prossima settimana. Abbiamo tempi stretti, perché i parenti hanno diritto di seppellire i propri cari".

    Equitalia sospende i pagamenti - Equitalia, fa sapere attraverso una nota, "in attesa di provvedimenti normativi ad hoc che stabiliscano quali siano i Comuni interessati dallo stato di emergenza", ha sospeso "ogni attività di riscossione nelle zone colpite dal terremoto".


    Terremoto: 122 edifici per ora inagibili a Carpi

    I dati provvisori parlano per ora di 122 edifici inagibili a Carpi, 400 famiglie sfollate per un totale di mille persone. "Un rapido controllo sulle case rurali - dice l'assessore Simone Tosi - a Fossoli e a Cortile su 100 edifici: 50 sono crollati, 25 sono da abbattere, 25 con piccole lesioni.
     
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    E INTANTO STA ARRIVANDO IL MALTEMPO
    Emilia, la terra si muove ancora

    Panico tra la popolazione
    Ancora scosse nella notte, la più forte di 5,1 Richter alle 21,21 avvertita da Milano a Venezia e da Bolzano a Firenze


    MILANO - A due settimane esatte dal primo forte sisma (20 maggio, ore 4,04) in Emilia, l'emergenza non è affatto terminata. Lo testimoniano le tre forti scosse di domenica sera: le prime due poco prima delle 20 di 3,3 e 3,8 gradi, la terza alle 21,21 di 5,1 gradi con epicentro a una profondità di 9 chilometri tra Novi di Modena, San Possidonio e Concordia, scossa che è stata avvertita da Milano a Venezia e da Bolzano a Firenze. Nelle ore successive i sismografi hanno continuato a registrare scosse. Alcune superiori ai 3 gradi Richter: all'1,39 e all'1,40, entrambe di magnitudo 3.2, precedute da una scossa di 3.1 alle 0,27. Tutte con epicentro tra Modena e Mantova.
    ALCUNI CROLLI - Sono avvenuti alcuni crolli in edifici già danneggiati (come la torre dell'orologio di Novi), ma proseguono nella notte ulteriori accertamenti. Non ci sono notizie di persone ferite, mentre si stanno rinforzando le tende in previsione dell'arrivo del maltempo con forti raffiche di vento.

    SCUOLE CHIUSE - Scuole chiuse lunedì e martedì a Modena, dove l'amministrazione comunale ha prolungato la chiusura degli istituti. Scuole chiuse lunedì anche a Mantova, Maranello, Formigine e Sassuolo. Nelle zone dell'epicentro del sisma era già stata decisa la fine anticipata dell'anno scolastico.

    LUTTO NAZIONALE - Come deciso dal Consiglio dei ministri, lunedì è giornata di lutto nazionale, per ricordare le vittime del terremoto. La bandiera nazionale e quella europea sugli edifici pubblici di tutta Italia saranno esposte a mezz'asta. Si osserverà un minuto di raccoglimento nelle scuole di ogni ordine e grado. Il governo, inoltre, auspica iniziative autonome da parte delle associazioni di categoria del commercio per la chiusura degli esercizi durante le esequie delle vittime e la modifica dei programmi televisivi.

    STIMA DEI DANNI - In mattinata, invece, anche vicino alle zone chiuse per pericolo di crolli, avevano ricominciato ad aprire bar, farmacie e qualche negozio di generi alimentari. La prima stima dei danni con un crisma di ufficialità l'ha data il commissario europeo alla Politica regionale, Johannes Hahn, che, con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha visitato le zone colpite dal sisma. «Posso dire che si tratta di danni intorno ai 5 miliardi di euro», ha detto. «Noi potremmo dare un aiuto nell'ordine di 150-200 milioni». Hahn ha ricordato che i soldi in arrivo dall'Ue saranno a fondo perduto e che dai ministri per lo Sviluppo rurale potrebbero arrivare altri 100 milioni di euro. «L'Europa sarà a fianco dei terremotati nell'opera di aiuto e di ricostruzione», ha ribadito Tajani, ricordando che gli stanziamenti fanno parte del «fondo di solidarietà di un miliardo di euro, da cui potremmo attingere per l'Italia il 2,5% del danno dimostrato».

    Redazione Online

    fonte corriere della sera

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    LA TORRE DI NOVI
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    I COMUNI COLPITI DAL TERREMOTO

    Comuni entro i 10Km: MOGLIA (MN), ROLO (RE), CONCORDIA SULLA SECCHIA (MO), NOVI DI MODENA (MO), SAN POSSIDONIO (MO)

    Comuni tra 10 e 20km: GONZAGA (MN), PEGOGNAGA (MN), POGGIO RUSCO (MN), QUINGENTOLE (MN), QUISTELLO (MN), SAN BENEDETTO PO (MN)
    SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), SUSTINENTE (MN), CAMPAGNOLA EMILIA (RE), FABBRICO (RE)
    REGGIOLO (RE), RIO SALICETO (RE), BASTIGLIA (MO), BOMPORTO (MO), CARPI (MO), CAVEZZO (MO), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN PROSPERO (MO)
    SOLIERA (MO)
     
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27 replies since 20/5/2012, 06:46   430 views
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