TERREMOTO IN EMILIA"CHE SPAGO"!!

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    La terra ha tremato 431 volte e anche ieri toccato il 4° grado

    Una settimana da incubo per la Bassa modenese dove da domenica scorsa regna la paura Aumenta il conto dei danni al sistema economico, primi contributi a chi ha perso la casa
    È passata una settimana, i sette giorni più lunghi della Bassa modenese.

    LE SCOSSE

    Dalla scossa del 20 maggio di magnitudo 5.9, sono seguite altre 430 scosse, in particolare: 3 di magnitudo superiore a 5; 16 di magnitudo compresa tra 4 e 5; 66 di magnitudo compresa tra 3 e 4. L’ultima avvertita con una certa consistenza ieri alle 20.18, di magnitudo 4. E la paura non passa.

    ASSISTENZA

    Sono circa 7000 le persone assistite in 89 luoghi, tra edifici coperti e campi, attrezzati dalla Protezione civile. 19 i campi di accoglienza, 53 le strutture al coperto (palestre, edifici comunali, scuole, eccetera) e 17 gli alberghi a disposizione. La capienza complessiva è di 9.000 posti.

    VOLONTARI E TECNICI

    I volontari di Protezione civile impegnati nelle zone colpite dal terremoto sono circa 1.400, di cui 500 provenienti da altre Regioni: dal Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Molise, Piemonte, Toscana, Val D’Aosta e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Al lavoro circa 700 vigili del fuoco - che hanno effettuato complessivamente 3.400 interventi di soccorso e circa 6.400 verifiche statiche – e 45 squadre Nvr (Nucleo Valutazione Regionale) in campo ogni giorno con l’aiuto di geologi, ingegneri e architetti. Le squadre Nvr - che hanno effettuato 2.000 verifiche sugli edifici per definirne l’agibilità - sono composte da tecnici della Protezione civile, del Servizio sismico regionale, dei Servizi tecnici di bacino, dei Comuni e di altre Regioni (Piemonte, Umbria e Marche).

    I DANNI AI PAESI

    Finale, San Felice Mirandola. Sono questi i tre comuni più colpiti della nostra provincia dove quella che viene chiamata “zona rossa” è un’area piuttosto vasta che comprende tutto il centro storico dei paesi e non può più essere abitata o transitata. Ma anche Cavezzo, Concordia, Medolla, Bomporo, San Possidionio. Nei primi tre si può dire che le chiese storiche siano di fatto scomparse, i capannoni delle aziende messe a dura prova, le abitazioni anche. Solo per puro caso non ci sono state vittime come invece è accaduto nei comuni del Ferrarese, tra Bondeno e Sant’Agostino, che hanno contato in tutto sette vittime.

    ECONOMIA IN CRISI

    Danni per il 70 per cento delle aziende, oltre quattromila lavoratori rischiano il posto di lavoro. Troppo presto per fare previsioni, ma le prime stime, certamente al ribasso, parlano di un danno economico di almeno 200 milioni di euro per l’agricoltura al quale bisogna aggiungere almeno altri 700 milioni di euro per tutto il resto del tessuto industriale. Ma non si tratta solo di capannoni da ricostruire: bisogna sommare, l’indotto, gli ordini che saltano, i macchinari lesionati. Purtroppo la cifra è destinata a salire. La cassa integrazione partirà dal 20 maggio stesso e si vuole estenderla anche alle categorie non coperte dall’ammortizzatore.

    L’ARTE SCOMPARSA

    Statue di Antonio Begarelli, un dipinto firmato da Bernardino Loschi, un grande crocifisso ligneo del '500, un Guercino nel Ferrarese, oltre a monumenti gravemente lesionati. Tutti hanno visto e si sono commossi perché beni ultrasecolari delle comunità della Bassa - la torre dei Modenesi a Finale, la rocca Estense di San Felice, gli altri monumenti storici in provincia di Ferrara - sono rimasti vittime del terremoto. La priorità è assistere gli oltre settemila terremotati, ma in seconda battuta occorre occuparsi del patrimonio. Basta solo pensare alle chiese rase al suolo. Tutte quelle storiche tra Finale, San Felice e Mirandola.

    I PRIMI CONTRIBUTI

    Arrivano i primi contributi: alle famiglie, la cui casa è stata distrutta o sgomberata, saranno assegnati fino a un massimo di 600 euro al mese «per l’autonoma sistemazione» e, comunque, nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare. Lo prevede l’ordinanza siglata dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento stanzia dieci milioni di euro per i primi interventi urgenti nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova. Ma ancora non si parla di contributi per la ricostruzione.

    LE POLEMICHE SUL GAS

    È evidente che l’evento sismico va valutato con grande attenzione, lo stoccaggio è un tema che va riconsiderato. Devono essere fatti ulteriori accertamenti». Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha commentato il mega deposito di gas sotterraneo progettato da Erg Rivara Storage a San Felice sul Panaro, nella stessa area del terremoto di questi giorni. Clini ha ora precisato che «è stata data solo una valutazione favorevole all’esplorazione e alla ricerca per la valutazione della fattibilità del progetto di stoccaggio». E che dopo questo sisma «devono essere fatti ulteriori accertamenti».

    CASE SFITTE

    Circa quarantamila alloggi non affittati nella nostra provincia. È a partire da questo numero, stimato prima del sisma e quindi doveroso di aggiornamento, che la macchina dei soccorsi si sta mettendo in moto per offrire una sistemazione di qualità a quegli sfollati che non potranno rientrare immediatamente nelle proprie abitazioni. Una soluzione temporanea, che comunque accelererebbe i tempi di ricostruzione, limitando i disagi nella popolazione che la Regione proverà a portare avanti.

    SOLIDARIETÀ E AIUTI

    In tantissimi hanno deciso di dare il proprio contributo. Punti di raccolta ne sono nati ovunque in città e in provincia, alcuni a diretto contatto anche con i gestori degli stessi campi. Su Facebook sono stati creati gruppi di aiuto, una vera mobilitazione di massa. La Provincia, comunque, che coordina le operazioni da Marzaglia, invita i cittadini a non procedere autonomamente ma di concentrare le forze sulla sottoscrizione aperta dall’ente, alla quale aderisce anche il nostro giornale. Conto corrente intestato a: amministrazione provinciale di Modena interventi di solidarietà Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693 causale: terremoto maggio 2012.

    Davide Berti
    fonte gazzetta di modena
     
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27 replies since 20/5/2012, 06:46   432 views
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