MORTO NELSON MANDELA IL RE DEI RE POST APARTHEID

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    il lutto di un intero continente
    Addio Mandela, patriota d’Africa
    Scompare a 95 anni il padre del Sudafrica post-apartheid

    MORTO NELSON MANDELA


    Mandela, una vita per la libertà

    Centomila persone applaudono il primo discorso del nuovo presidente sudafricano Nelson Mandela pronunciato a Cape Town nella grande piazza della Parade, in una foto d'archivio del 9 maggio 1994 (ANSA)





    La tomba se la immaginava così: «Una semplice pietra con su scritto
    Mandela». «Se vado in paradiso — scherzava — la prima cosa che farò sarà
    cercare la sede dell’Anc». Rolihlahla Nelson Mandela ha sempre
    perdonato il suo partito, l’African National Congress, che da vivo ha
    fatto di lui un monumento ben più ingombrante di una semplice pietra
    infischiandosene però dei suoi insegnamenti. Per questo, da vero capo,
    in paradiso per prima cosa vorrà parlare con il principale. Ha fatto
    così con i signori dell’apartheid, anche se ci sono voluti oltre 20
    annidi prigione per convincerli a trattare faccia a faccia la fine della
    segregazione razziale in Sudafrica.



    Mandela, una vita per la libertà



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    PATRIOTA D’AFRICA - Il signore della riconciliazione si
    considerava prima di tutto «un patriota africano». Era nato il 18 luglio
    1918 nel villaggio di Mvezo. Il suo nome, Rolihlahla, vuol dire
    rompiscatole, «colui che spezza i rami». Sarà un’insegnante a
    ribattezzarlo Nelson. Rimasto orfano di padre a 11 anni, viene preso
    sotto l’ala del capo Jongintaba. La madre lo spinge a studiare. A 21
    anni entra all’università per neri di Fort Hare, fondata da missionari
    scozzesi. Studia inglese, antropologia e legge. Adora ballare. Quando
    però il capo villaggio decide per lui nozze combinate, scappa con un
    amico a Johannesburg, procurandosi i soldi del viaggio vendendo un paio
    di mucche del capo. Vive nella township di Alexandra, studia a lume di
    candela. Nel ’43 si laurea per corrispondenza a Fort Hare, conosce
    Evelyn. Si sposano nel ’44. Nelson ha 26 anni. Studia da avvocato alla
    Wits, unico nero della classe. Abita a Soweto.



    Nelson Mandel con l’attrice premio Oscar, la sudafricana Charlize Theron (Epa)Nelson Mandel con l’attrice premio Oscar, la sudafricana Charlize Theron (Epa)AVVOCATO NELL’APARTHEID
    - Negli anni successivi il Sudafrica dei bianchi e del nuovo Partito
    Nazionale costruisce i muri dell’apartheid: no ai matrimoni misti, sì
    alla divisione razziale (Population Act) e alla segregazione dei neri in
    zone apposite (Group Areas Act). Mandela è eletto capo dei giovani
    dell’African National Congress (Anc). Con l’amico Oliver Tambo apre uno
    studio legale. Primo vero arresto nel 1956, in seguito alla Freedom
    Charter: detenuto (in attesa di processo) con altri 155 al Vecchio
    Forte. Esce dopo due settimane e trova la casa vuota: Evelyn, che non
    sopporta il suo impegno politico (e la latitanza familiare), se n’è
    andata con i figli (e le tende). Nella sua vita entra Winnie, che lui ha
    intravisto alla fermata dell’autobus.



    Morto Mandela, le foto con i leader del mondo



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    IN CARCERE - Dopo il massacro di Sharpeville (1960) dove la
    polizia bianca uccide 60 neri, Nelson è imprigionato per 5 mesi con
    l’accusa di comunismo. Assolto, si dà alla clandestinità. Diventa «la
    primula nera», fonda «la Lancia della Nazione», il braccio militare
    dell’Anc che si propone il sabotaggio di strutture governative senza
    violenze contro i civili. Lo arrestano in auto il 5 agosto 1962. In
    tribunale pronuncia un primo discorso che passerà alla storia: «Nella
    mia vita mi sono battuto contro la dominazione bianca, e mi sono battuto
    contro la dominazione nera. Ho creduto nell’ideale di una società
    democratica e libera, in cui tutti vivano insieme in armonia e con
    uguali opportunità. È un ideale a cui spero di dedicare la vita. Ma se
    necessario è un ideale per cui sono pronto a morire». Dal 1964 sconta
    l’ergastolo a Robben Island. Sul braccio il tatuaggio con il numero di
    prigioniero: 466/64. Gli fanno spaccare pietre nella luce accecante
    della cava. Fuori, gli anni ’60 sono il trionfo dell’apartheid. Dentro,
    Mandela studia la lingua del «nemico», l’afrikaans, fa amicizia con i
    secondini, scrive un’autobiografia. Nel 1976 gli è concesso di coltivare
    un piccolo orto di pomodori, che più tardi rimpiangerà di aver curato
    più delle sue figlie. Quell’anno la rivolta di Soweto segna un cambio di
    marcia nella lotta al regime bianco, mentre Nelson rifiuta la libertà
    offertagli dal governo in cambio dell’autoesilio nella regione natale.



    «I WILL RETURN» - Passeranno ancora sei anni prima che il leader
    dell’Anc lasci Robben Island per una prigione sulla terraferma. A poco a
    poco cambia il clima internazionale. Nel 1985 il presidente P.W. Botha
    offre a Mandela la libertà a condizione che rigetti la violenza.
    Nelson Mandela con la maglia degli Springboks (Epa)Nelson Mandela con la maglia degli Springboks (Epa)La
    risposta è in una lettera che la figlia Zindzi legge al popolo dell’Anc
    nello stadio di Soweto: «Solo gli uomini liberi possono negoziare —
    scrive Mandela — La mia libertà e la vostra non possono essere separate.
    I will return. Ritorna l’11 febbraio 1990: libero, senza
    condizioni, dopo più di 10 mila giorni di prigionia. Comincia la sua
    terza vita: Mandela il riconciliatore. «I bianchi sono nostri
    concittadini, chi rifiuta l’apartheid sarà accolto nella lotta comune
    per un Sudafrica democratico e non razziale».
    Nel ’92 Nelson si separa da Winnie, la donna più amata l’ha tradito con altri, è diventata un’estranea.



    NOBEL PER LA PACE - Nel ’93, in tandem con De Klerk, arriva il
    Nobel per la Pace. Ma in Sudafrica sono giorni di tensione: bianchi
    contro neri, zulu contro xhosa, voci di colpo di stato, l’omicidio di
    Chris Hani, icona dell’Anc. Mandela impone la sua linea: niente
    vendette, «siamo una forza disciplinata per la pace». Dirà l’amico
    arcivescovo Desmond Tutu: «Senza di lui non ce l’avremmo fatta». Il 27
    aprile 1994, 23 milioni di sudafricani in coda ai seggi. Mandela
    presidente. Quel giorno, «una nazione è rinata». Nel 1998, il giorno
    dell’80esimo compleanno, Nelson sposa Graça, vedova del presidente del
    Mozambico Samora Machel, e con lei va a vivere nel quartiere
    residenziale di Houghton, un tempo riservato ai bianchi, in una casa
    dove ospita gli oltre venti nipoti e bisnipoti. L’anno dopo, a fine
    mandato, lascia la politica. Nel 2004 si ritira a vita privata: «Non
    cercatemi — dice ai sudafricani — vi cerco io». Con i successori Thabo
    Mbeki e Jacob Zuma, che lui non ha scelto ma subìto, il Sudafrica è
    entrato nell’era della disillusione e della delusione. L’ultimo periodo
    Mandela l’ha passato a Qunu, tra le colline dell’infanzia. L’interno
    della casa che si è fatto costruire è una copia della villetta dove
    passò gli ultimi due anni di prigionia, gli anni che lui considerava
    «tra i più felici» della sua vita.
    FONTE CORRIERE.IT









     
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  2. sorriso@
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  3. DAVIDE ^^
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    Addio Nelson.
    Nq9ag8E
    Hai lottato tutta la vita....ora dormi il sonno dei giusti :rose_021.gif:
     
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    Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione.Nelson Mandela ....


    -Le persone imparano a odiare, e se possono imparare a odiare possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano

    -Quello che conta nella vita non è il semplice fatto che abbiamo vissuto. È il modo in cui abbiamo fatto la differenza nella vita degli altri a determinare il significato della vita che conduciamo.



    -L'istruzione è l'arma più potente per cambiare il mondo.


    -Essere liberi non significa solo spezzare le proprie catene. Significa vivere rispettando e valorizzando la libertà degli altri.

    -La maggior gloria nella vita non è non cadere mai, ma rialzarsi ogni volta che si cade.
     
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4 replies since 6/12/2013, 06:33   18 views
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