VEDOVA NERA

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    Morso dalla «Vedova Nera»
    Giovane medicato al Fazzi
    È accaduto ad un 34enne leccese. Portato al Fazzi, non è grave
    Il ragno, presente anche nel Salento, è uno dei più pericolosi


    7260157-k0a-U46010655967550k0F-140x180@CorriereMezzogiorno-Web-MezzogiornoLECCE - Brutta avventura per un 34enne leccese che, dopo essere stato morso da un ragno, forse una «Vedova nera», si è sentito male ed è stato trasportato all’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce dove i medici hanno riconosciuto gli effetti riconducibili all’inoculo di neurotossine. L’uomo, ha raccontato di avere avvertito una puntura su una gamba mentre si trovava con altre persone in uliveto per raccogliere delle piante officinali. Dopo sono sopraggiunti dolori addominali e lombari. È stata poi la stessa vittima a riconoscere in un’immagine su internet il ragno che probabilmente lo aveva morso in campagna, ossia la «Vedova nera» che, come conferma il direttore del Pronto soccorso del «Fazzi», Silvano Fracella, «è presente anche nel Salento, ma solitamente non ha un morso letale e produce solo delle reazioni allergiche nei soggetti più sensibili». Il 34enne è stato trasferito nella Stroke unit dell’ospedale salentino, dove i medici lo terranno in osservazione.2269216_MGTHUMB-INTERNA

    Il ragno

    La vedova nera (Latrodectus mactans (Fabricius, 1775) è un ragno appartenente alla famiglia Theridiidae e al genere Latrodectus. È considerato uno dei ragni più velenosi. Il nome deriva dal latino mactans, participio del verbo mactare, che significa uccidere, sacrificare, in relazione al fatto che, in certi casi, una volta terminato l’accoppiamento la femmina uccide il maschio. La vedova nera femmina è di colore nero con una macchia rossa molto brillante sul ventre, la cui forma ricorda una clessidra. Questa macchia ha la funzione di mettere in guardia un potenziale predatore della sua pericolosità. Le sue dimensioni variano dagli 8 ai 40 millimetri ed il peso medio è di un grammo. È molto sedentaria, una volta creata la tana non l’abbandona più. Il maschio è molto più piccolo della femmina, è di colore arancione e non è velenoso. La sua vita è notturna e durante il giorno rimane nella sua tana o sotto una pietra. È una predatrice che si nutre prevalentemente di insetti o altri aracnidi. La preda viene catturata per mezzo della ragnatela che viene tessuta all’ingresso della tana. Una volta caduta nella tela, la preda viene immobilizzata e le viene iniettato il veleno, dopodiché degli enzimi iniziano il processo digestivo dall’esterno sciogliendola; essa viene infine aspirata. Ha inoltre la capacità di lanciare a breve distanza la propria tela grazie ad un quarto paio di zampe: questa abilità può essere usata sia per intrappolare meglio le prede sia per difendersi da predatori di piccola taglia.
    15 giugno 2015 | 22:06
    2269218_MGTHUMB-INTERNA
     
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