Tunisia, attentato agli hotel di lusso «Strage in spiaggia, 37 vittime»

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    Tunisia, attentato agli hotel di lusso
    «Strage in spiaggia, 37 vittime»
    Nel mirino l’hotel Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui, vicino a Sousse. Tre o quattro uomini armati di Kalashnikov danno il via alla strage. Ucciso uno degli assalitori



    Una donna rimasta vittima della sparatoria in spiaggia (Reuters/Amine Ben Aziza)
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    Attacco globale del terrore nel secondo venerdì, il giorno sacro dell’Islam, del mese del Ramadan. A pochi giorni dall’invito, da parte dell’Isis, a trasformare il mese santo in un tempo di «calamità per gli infedeli». Colpite da attentati quattro nazioni, in tre diversi continenti: Somalia, Francia, Kuwait e, soprattutto, Tunisia, dove si sono registrati almeno 37 morti e 36 feriti , di cui 4 in «condizioni critiche» nella città di Sousse, o Susa, già colpita da un attacco kamikaze nel 2013. Le vittime sono state registrate prevalentemente tra i turisti stranieri. Unanimi lo sdegno e il cordoglio internazionali.

    L’attentato partito dalla spiaggia



    A Sousse, la terza città del Paese e la capitale del turismo, è stato colpito: alcuni uomini armati di kalashnikov nascosti dagli ombrelloni, riferiscono testimoni sul posto al Corriere della Sera, sono sbarcati sulla spiaggia. Chi è potuto scampare alla strage si è rifugiato nei bungalow o nelle camere di hotel. Una turista di Dublino, intervistata da SkyNews, ha raccontato di aver recuperato i figli di corsa dall’acqua e di aver fatto in tempo a chiudersi in camera, dove sarebbe ancora bloccata.
    Il resort colpito è stato il Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui, a 10 km dalla città. Contemporaneamente sono stati sentiti «colpi d’arma da fuoco» in una delle hall. Mohamed Ali Laroui, portavoce del Ministero degli Interni tunisino, ha parlato di «almeno 27 morti» nell’attacco, compresi numerosi turisti stranieri, e di diversi feriti tra i residenti. «L’attacco si è verificato in due hotel». Uno dei terroristi - Seifeddine Rezgui, uno studente 23enne residente di Qayrawan, città santa a 60 km da Sousse, incensurato - è rimasto ucciso, un altro è stato fermato nei pressi dell’autostrada.

    La nazionalità delle vittime

    Il ministero dell'Interno ha fornito un primo elenco delle vittime: cinque cittadini tunisini, un belga, cinque tedeschi, quattro britannici e tre francesi. Fonti ospedaliere registrano anche cittadini cechi e polacchi, mentre l’Irlanda ha confermato la notizia data dall’Irish Times della presenza di una donna irlandese tra i morti. L’Unità di crisi della Farnesina è al lavoro per verificare l’eventuale presenza di nostri connazionali, ma fino al tardo pomeriggio di venerdì «non abbiamo evidenza di italiani coinvolti», ha spiegato Claudio Tafurri, capo dell'Unità, ai microfoni di Rainews: «Bisogna usare cautela, stiamo facendo accertamenti in collegamento con la nostra ambasciata, abbiamo due colleghi sul posto. Non tutti i turisti sono segnalati».

    Il deputato Lourimi: «Colti di sorpresa, occorre passare all’attacco»

    Ajmi Lourimi, deputato per Sousse di Ennahdha, il movimento del Rinascimento, un partito islamista moderato, non era in città al momento dell’attacco ma, mentre rientrava, al Corriere ha spiegato: «Non ci sono state avvisaglie di attentati, non so se i Servizi potessero avere delle informazioni, ma per quanto ci riguarda non c’era niente che potesse indicarlo. D’altronde i terroristi, quali che siano le misure di sicurezza adottate, colpiscono sempre là dove meno ce lo si aspetta». Tutta la Tunisia è in stato di allerta, come dopo la strage del Bardo, ma la soluzione non può essere cercata solo nel Sahel: «Occorre una strategia globale per questa piaga. Se dobbiamo vincere contro il terrorismo, occorre passare all’attacco e non essere soltanto attaccati».



    Albergo spagnolo

    Il Riu Imperial Marhaba è un albergo di proprietà spagnola, appartiene al gruppo Riu Hotels & Resorts che ha oltre 100 alberghi in 19 paesi. La conferma è arrivata dal primo ministro Mariano Rajoy. Al momento dell’attacco il resort ospitava 565 persone.


    I proclami dell’Isis per il Ramadan: «Calamità per gli infedeli»

    Nei giorni scorsi l’Isis aveva invitato, in occasione del Ramadan - il mese di digiuno purificatore sacro all’Islam - i suoi sostenitori ad aumentare gli attentati contro i cristiani, gli sciiti e i sunniti. Un portavoce del Califfato islamico, Abu Muhammad al-Adnani, in un messaggio audio, aveva invitato i militanti a trasformare il mese santo in un tempo di «calamità per gli infedeli».



    fonte corriere.it
     
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