Berlusconi verso un nuovo processo avrebbe corrotto 21 ragazze testimoni al processo

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    la procura di milano
    Ruby ter, soldi alle ragazze
    in cambio del silenzio: Berlusconi verso un nuovo processo
    Chiusa l’inchiesta: l’ex Cavaliere avrebbe corrotto 21 ragazze testimoni al processo e dato 7 milioni a Karima. Lui: «Accuse basate sul nulla»




    Silvio Berlusconi rischia un altro processo dopo che martedì la Procura della Repubblica di Milano ha chiuso l’inchiesta Ruby ter in cui l’ex Cavaliere è indagato per corruzione in atti giudiziari. Secondo i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, coordinati dall’aggiunto Piero Forno, Berlusconi avrebbe pagato il silenzio di 21 ragazze che hanno testimoniato nel processo Ruby (in cui l’ex premier è stato assolto), compresa la stessa Karima El Mahroug. A lei, secondo la procura, Berlusconi promise 7 milioni. Stralciata la posizione degli avvocati dell’ex premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, per i quali si apre la strada dell’archiviazione per l’accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari. Sono in tutto 34 le persone per le quali i pm hanno depositato gli atti dell’inchiesta, cosa che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Tra loro ci sono l’avvocato milanese Luca Giuliante, il presidente di Medusa film Carlo Rossella e molte delle ragazze che parteciparono alle cene e ai dopocena del «bunga bunga» nella villa di Berlusconi ad Arcore. «Un altro tentativo della Procura di Milano di costruire contro di me delle accuse basate sul nulla. Confido nell’imparzialità e nel buon senso dei magistrati giudicanti, che già mi hanno assolto per le stesse vicende con formula piena», è stato il commento Silvio Berlusconi.

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    Berlusconi, le ragazze del bonifico
    Silvio Berlusconi rischia un altro processo dopo che martedì la Procura della Repubblica di Milano ha chiuso l’inchiesta Ruby ter in cui l’ex Cavaliere è indagato per corruzione in atti giudiziari. Secondo i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, coordinati dall’aggiunto Piero Forno, Berlusconi avrebbe pagato il silenzio di 21 ragazze che hanno testimoniato nel processo Ruby (in cui l’ex premier è stato assolto), compresa la stessa Karima El Mahroug. A lei, secondo la procura, Berlusconi promise 7 milioni. Stralciata la posizione degli avvocati dell’ex premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, per i quali si apre la strada dell’archiviazione per l’accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari. Sono in tutto 34 le persone per le quali i pm hanno depositato gli atti dell’inchiesta, cosa che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Tra loro ci sono l’avvocato milanese Luca Giuliante, il presidente di Medusa film Carlo Rossella e molte delle ragazze che parteciparono alle cene e ai dopocena del «bunga bunga» nella villa di Berlusconi ad Arcore. «Un altro tentativo della Procura di Milano di costruire contro di me delle accuse basate sul nulla. Confido nell’imparzialità e nel buon senso dei magistrati giudicanti, che già mi hanno assolto per le stesse vicende con formula piena», è stato il commento Silvio Berlusconi. shadow carousel Berlusconi, le ragazze del bonifico
    marianna_MGTHUMB-INTERNA



    I versamenti

    Secondo l’accusa, tra il 2010 e il 2014 le ragazze avrebbero ricevuto dall’ex premier oltre 10 milioni di euro tra assegni e bonifici bancari, più somme in contanti, uso di abitazioni e auto. Ad aprile 2013, però, Silvio Berlusconi decise di versare a ciascuna 2.500 euro al mese per alleviare, disse, il disagio dovuto al clamore della vicenda Ruby. Quando i giudici lo accusarono di corruzione, diede a ciascuna una buonuscita da 25 mila euro accompagnata da una lettera, scritta il 29 dicembre 2013 con gli avvocati. Due dei circa 7 milioni di euro ricevuti da Ruby da parte di Berlusconi sarebbero stati investiti in Dubai. Lo hanno spiegato in conferenza stampa il procuratore aggiunto Forno e il pm Siciliano, titolari dell’indagine assieme al pm Luca Gaglio. Secondo i pm, la ragazza avrebbe intascato dall’ex premier soldi in contanti. Tra la metà del 2013 e la metà del 2014 la cifra che l’ex Cavaliere le avrebbe fatto arrivare si aggira intorno agli 800 mila euro. Ad amministrare i fondi della ragazza e a consigliarla negli investimenti, sarebbe stato l’avvocato Luca Giuliante. Altri fondi sarebbero stati investiti, tramite Luca Risso, a Playa del Carmen in Messico dove Ruby e l’ex compagno possiedono un ristorante con annesso pastificio, due palazzine dove alloggiano i dipendenti di ristoranti e resort della zona.



    Le spese folli

    Ruby avrebbe ricevuto quantomeno 350mila euro in contanti nel 2014 che in parte furono da lei consegnati a Giuliante, che è anche suo avvocato, affinché gliene desse un po’ alla volta, e in parte le furono dati tramite lo stesso legale. Denaro esaurito dalla giovane marocchina in otto mesi tra spese folli, come una vacanza da 75mila euro per un favoloso viaggio alle Maldive. Ma i pm sospettano appunto che la donna abbia ricevuto molto di più, affinché non rivelasse cosa era accaduto nelle notti di Arcore. L’inchiesta è partita dal deposito delle sentenze dei processi di primo e secondo grado a Silvio Berlusconi e a Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. I giudici trasmisero gli atti alla Procura accusando di falsa testimonianza le ragazze e una lunga serie di testimoni. Anche loro ora rischiano il processo.

    «Passare per pazza»

    In base a quanto ricostruito dai magistrati, Karima El Mahroug «dichiarava che nel corso di dette serate ci si limitava a ballare, sottacendo i comprovati accadimenti di natura sessuale», «falsamente negava di aver mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi» e «falsamente negava di aver accettato la promessa, da Silvio Berlusconi, di ricevere ingentissime somme di denaro per “passare per pazza”, ossia per mentire nel corso dei dibattimenti». Queste alcune delle menzogne contestate alla giovane marocchina al centro dello scandalo che è costato all’ex premier un processo per prostituzione minorile e concussione al termine del quale è stato assolto definitivamente il 10 marzo scorso. Una sentenza di assoluzione passata in giudicato grazie, è l’ipotesi accusatoria dei pubblici ministeri Gaglio e Siciliano, alla falsa testimonianza resa a vario titolo a quel processo e al dibattimento parallelo per violazione della legge Merlin sulla prostituzione a carico del giornalista Emilio Fede, dell’ex consigliere regionale Nicole Minetti e all’ex talent scout Lele Mora da ventitré persone, tra cui la stessa ragazza.

    Lap dance e divanetti

    Il processo di Berlusconi non si potrà riaprire nemmeno in caso l’inchiesta appena chiusa si concluda in cassazione con la condanna degli odierni indagati. Secondo gli inquirenti, si legge nel capo di imputazione a carico della ragazza per falsa testimonianza, tali false dichiarazioni sarebbero state rese nel corso delle deposizioni «innanzi all’autorità giudiziaria», «nel dibattimento a carico di Fede, Minetti e Mora» detto Lele, dov’era stata chiamata a riferire delle «serate trascorse nel periodo ricompreso tra il febbraio 2010 e il gennaio 2011 presso l’abitazione di Silvio Berlusconi sita in Arcore, e in particolare ai dopocena svoltisi, nel medesimo periodo, nella saletta al piano seminterrato, dotata di palo da lap dance, divanetti e angolo bar», quando la ragazza non aveva ancora compiuto 17 anni. Le deposizioni ritenute false risalgono al 17 e al 24 maggio 2013.


    Quattrini ad Apicella

    L’ex Cavaliere, oltre che a 21 ospiti delle feste ad Arcore, avrebbe pagato per affermare «il falso» e negare «il vero» in un’aula di giustizia su quel che accadeva durante le serate anche Mariano Apicella e Danilo Mariani, rispettivamente lo storico cantante e lo storico pianista, che spesso hanno accompagnato a suon di musica le cene e i dopocena a villa San Martino. Secondo l’avviso di chiusura dell’indagine Ruby ter, l’ex premier avrebbe versato ad Apicella, tramite bonifici, 98.600 euro, affinché deponesse il falso nei processi a suo carico e a carico di Fede, Mora e Minetti. Lo stesso vale per Mariani che però, come si evince nel capo di imputazione, avrebbe incassato in bonifici 117 mila euro, mentre le fedelissime frequentatrici della residenza milanese dell’ex capo del Governo, Ruby esclusa, in totale circa tre milioni. A conferma dell’ipotesi accusatoria la procura di Milano, ha raccolto parecchi documenti non solo bancari, ma anche video e foto trovati sui telefonini e sui pc sequestrati alle ragazze, a cui si aggiungono molte intercettazioni. Tra queste anche alcune tra lo stesso Berlusconi e Iris Berardi e Barbara Guerra che risalgono al 2012. Conversazioni, spuntate improvvisamente in un’inchiesta che nulla ha a che vedere con il caso Ruby, in cui le due giovani avrebbero chiesto al leader di Forza Italia e allora senatore denaro per non parlare. Di tali intercettazioni, tramite il gip Stefania Donadeo, i pm hanno chiesto al Parlamento l’autorizzazione al loro utilizzo.






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