Quando la Grecia, guidata da un tedesco, dominò l’Europa

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    Quando la Grecia, guidata
    da un tedesco, dominò l’Europa
    Undici anni fa il miracolo di Otto Rehhagel: il mister di Essen mise ordine nella nazionale ellenica e vinse il campionato continentale in Portogallo

    Mai come in questo momento la parola Germania suona tanto impopolare dalle parti di Atene: Frau Merkel è la nemica numero uno, implacabile nel chiedere il conto ai greci e nell’attendere l’esito del referendum, sicura di poter ottenere la vittoria del sì e, con quella, la testa di Tsipras e Varoufakis. Una prova di forza che sta allontanando sideralmente i due popoli. E pensare che, solo undici anni fa, erano invece vicinissimi, come mai nella storia, altre volte conflittuale, tra i due Paesi.


    L’ardita impresa

    Per merito di un signore duro e quadrato di Essen, Otto Rehhagel: già, il 4 luglio del 2004 si compiva una delle imprese più ardite e inaspettate della storia del calcio moderno. La Grecia batteva il Portogallo in casa sua, a Lisbona, e si proclamava, incredibilmente, campionessa d’Europa: sì, un vero miracolo per una nazionale che non era mai stata in grado di superare il primo turno di una competizione internazionale. E in quel caso come in pochissimi altri, l’impresa fu compiuta quasi esclusivamente grazie all’allenatore tedesco, priva quella Grecia di giocatori di vero spessore tecnico.

    Otto il rigoroso

    Già, il rigoroso Rehhagel riuscì a mettere ordine in una squadra fin lì anarchica, riottosa alle regole, si andava in trasferta come in gita, raccontavano i giocatori, con una pletora bizantina di dirigenti e imboscati vari al seguito della Nazionale. Non si era messo però su un podio a dare lezioni, il signor Otto, uno capace di trasformare club di provincia come il Werder Brema o il Kaiserslautern in corazzate capaci di vincere Bundesliga e coppe. No, si era sporcato le mani, amatissimo dai giocatori, i fedelissimi Karagounis, Charisteas, Zagorakis, ecc. ecc. , assoluti carneadi, terze o quarte linee nei club di appartenenza, prima dell’exploit portoghese.





    L’ardita impresa

    Per merito di un signore duro e quadrato di Essen, Otto Rehhagel: già, il 4 luglio del 2004 si compiva una delle imprese più ardite e inaspettate della storia del calcio moderno. La Grecia batteva il Portogallo in casa sua, a Lisbona, e si proclamava, incredibilmente, campionessa d’Europa: sì, un vero miracolo per una nazionale che non era mai stata in grado di superare il primo turno di una competizione internazionale. E in quel caso come in pochissimi altri, l’impresa fu compiuta quasi esclusivamente grazie all’allenatore tedesco, priva quella Grecia di giocatori di vero spessore tecnico.

    Otto il rigoroso

    Già, il rigoroso Rehhagel riuscì a mettere ordine in una squadra fin lì anarchica, riottosa alle regole, si andava in trasferta come in gita, raccontavano i giocatori, con una pletora bizantina di dirigenti e imboscati vari al seguito della Nazionale. Non si era messo però su un podio a dare lezioni, il signor Otto, uno capace di trasformare club di provincia come il Werder Brema o il Kaiserslautern in corazzate capaci di vincere Bundesliga e coppe. No, si era sporcato le mani, amatissimo dai giocatori, i fedelissimi Karagounis, Charisteas, Zagorakis, ecc. ecc. , assoluti carneadi, terze o quarte linee nei club di appartenenza, prima dell’exploit portoghese.

    «Non siamo un partito politico»

    Aveva capito Otto, presto ribattezzato «Ottone II» in onore di un altro tedesco amato dalle parti di Atene, Ottone primo re di Grecia, aveva capito che gli ellenici avevano solo bisogno di qualche direttiva, di chiarezza prima di tutto, al posto della proverbiale confusione che avvolgeva la nazionale. Prima del suo avvento, per esempio, le tre grandi, Aek, Olympiakos e Panathinaikos, pretendevano una quota fissa di convocati: «Non siamo un partito politico» tuonò Otto . E dopo aver sfrondato, come detto, la tribù di accompagnatori al seguito, trasformò un manipolo di mestieranti in una macchina di guerra.

    fonte corriere.it
     
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0 replies since 5/7/2015, 07:39   19 views
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