L'Iraq vuole ricostruire la villa di Claretta Petacci e trasformarla nella nuova sede dell'ambasciata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    54,859
    Location
    Emilia Romagna

    Status
    Offline
    L'Iraq vuole ricostruire la villa di Claretta Petacci e trasformarla nella nuova sede dell'ambasciata
    Un progetto in sospeso dal 2014, che ha ripreso velocità nel 2021 e ha ottenuto l'ok della Regione Lazio. Adesso manca quello del Comune di Roma, ma ci sono perplessità sui vincoli presenti e sull'aumento di volumetria previsto
    notiziedelgiorno-17102231628774
    C'era una volta Villa Camilluccia, o Villa Petacci. La dimora della più famosa amante di Benito Mussolini. Costruita tra il 1938 e il 1939 in pieno stile razionalista, nei decenni è finita in malora, parzialmente demolita e ricostruita. In futuro, però, tornerà a splendere: l'Iraq, che lì a fianco ha già la sua ambasciata, vorrebbe nuovamente demolire la struttura in decadenza e tirare su un nuovo edificio uguale a com'era a fine anni Trenta.

    Villa Petacci diventerà l'ambasciata d'Iraq
    Siamo a Roma nord, via della Camilluccia 355. Una zona di residenze e ville di lusso, condomini con portieri, aree verdi, alle pendici di Monte Mario. Uno dei tanti scorci della Roma bene, per capirci. Un tempo era tutta campagna e il Duce decise di spedirci la famiglia della sua amante, Claretta Petacci. Poi si sa come andò a finire: venne fucilata insieme a lui, il 28 aprile 1945. Il Fascismo, Mussolini, i suoi più stretti collaboratori finirono in rovina e così anche Villa Camilluccia, opera degli architetti Luccichenti e Monaco. L'Iraq, chissà per quale passione architettonica, vuole ricostruirla tale e quale e spostarci la residenza dell'ambasciatore, Saywan Sabir Mustafa Barzani.

    Demolizione e ricostruzione con ampliamento
    La conferenza dei servizi è stata iniziata dal Provveditorato interregionale, che si occupa delle opere pubbliche e nel 2021 è arrivato il parere positivo della Regione Lazio. D'altronde, come spiegato in commissione urbanistica, si tratta di demolire e ricostruire, superando abbondantemente il 10% di ampliamento della volumetria originale. Come spiegano i tecnici degli uffici comunali, infatti, l'intervento porterebbe il lotto dagli attuali 462 mq ai futuri 1.200 mq, un surplus di 700 mq. Urbanisticamente, ci troviamo in un tessuto T3 (città consolidata) e in verde privato.
    Nessun contributo straordinario per l'opera
    Per mettere in azione le ruspe ci vuole l'ok definitivo alla deroga, sulla quale ha voce in capitolo anche Roma Capitale. La monetizzazione per le casse comunali è stata quantificata in 119mila euro, mentre il contributo straordinario dovuto per opere che superano il 10% di ampliamento della volumetria probabilmente ci vorranno decenni per incassarlo: "Essendo uno Stato estero - spiegano gli uffici - ed essendoci la convenzione di Vienna, ci è stato spiegato che questo contributo viene sospeso finché l'ambasciata non cambierà destinazione. In sostanza, chi acquisirà l'immobile al posto dell'Iraq, dovrà versare il contributo". Che sarà quantificato in base alle norme vigenti, tra 10 o 20 o 100 anni. Non si sa.
    In commissione, convocata da Tommaso Amodeo, qualcuno ha espresso delle perplessità. Per esempio Marco Di Stefano di Noi Moderati-Forza Italia: "A me risulta che quell'area ricada in pieno nella sezione parchi e ville storiche del Ptpr (piano territoriale paesistico regionale, ndr) - osserva - quindi è assolutamente vincolata, è all'interno di un reticolato segnato in rosso. Sulla carta non sarebbero ammesse demolizioni e ricostruzioni, ma solo manutenzioni conservative, probabilmente per rischi morfologici connessi all'area". A quanto specificato dagli uffici, la Regione ha dato "parere favorevole con la raccomandazione che l'area di sedime sia quanto più coincidente con quella dell'edificio originario". E rimanda ai pareri di Comune, Soprintendenza e Roma Natura. Bisognerà capire (e a quanto risulta a RomaToday diversi consiglieri, anche di maggioranza, vorranno farlo) quanto possa essere coerente l'ampliamento di 700 mq previsto dal progetto iracheno, con le raccomandazioni regionali e con la classificazione dell'area citata da Di Stefano, in base al Ptpr regionale.
    www.today.it/
     
    Top
    .
0 replies since 12/3/2024, 07:04   4 views
  Share  
.