SCIATICA INFIAMMAZIONE DEL NERVO

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    Sciatica ed infiammazione del nervo sciatico: le sfaccettature di uno stesso problema

    La "sciatica", "nervo sciatico", "dolore alla gamba", "ernia del disco" sono termini che spesso si intrecciano e si confondono, ed infatti rappresentano sfaccettature linguistiche di una stessa entità: l'infiammazione del nervo sciatico.

    L'animazione rappresenta il nervo sciatico.

    Esso nasce dalle ultime radici lombari, prevalentemente L4, L5 ed S1, le cui fibre nervose si combinano (anastomizzano in termini tecnici) nel plesso lombare, così che le fibre nervose, condotte dal nervo sciatico, innervano gran parte della gamba.

    Da un punto di vista pratico e quindi diagnostico si dividono in due contingenti: uno verso il dorso del piede, proveniente da L5, ed uno verso la pianta del piede, proveniente da S1. L5 ed S1 indicano rispettivamente le radici che provengono dal midollo spinale uscendo tra i corpi vertebrali L4-L5 ed L5-S1. La figura illustra l'origine dal midollo spinale, l'emergenza tra i corpi vertebrali e la confluenza nello sciatico.

    Il manuale Merk, terza edizione Italiana, dà la seguente definizione di Sciatica: "dolore che si irradia lungo il decorso del nervo sciatico, localizzato il più delle volte posteriormente alla regione glutea e nella faccia posteriore della gamba ... può associarsi alla lombalgia sebbene possa essere molto più grave e comparire isolata".

    La causa usuale è la compressione delle radici nervose da parte del disco intervertebrale degenerato o prolassato nel canale vertebrale e nel forame di uscita dal canale vertebrale (coniugazione in termini tecnici) e più raramente da spicole ossee (osteofiti) come si verifica nella spondilolistesi. A volte può trattarsi di un tumore. La compressione in questo caso può avvenire anche al di fuori del canale vertebrale nelle regioni pelvica e glutea o lunpo il suo decorso. Una infiammazione conseguente a cause tossiche o metaboliche è rara.

    Le manifestazioni (sintomi e segni)
    Bisogna partire dalle circostanze che hanno portato al dolore, infatti spesso si tratta di cause meccaniche, ossia il dolore si scatena in concomitanza di un movimento brusco.

    Anche quando il dolore si sia manifestato senza causa apparente, per esempio dopo una notte tranquilla nell'alzarsi dal letto, esso si acuisce col movimento della colonna vertebrale, e gli sforzi, la tosse, un semplice starnuto o gli atti di igiene intima accentuano il dolore.

    Al contrario un dolore che non sia in relazione con una patologia della colonna vertebrale (viscerale) non si modifica coi movimenti e non migliora col riposo, è prevalentemente continuo ed è presente anche di notte.

    L'esame clinico si basa sulla manovra di Laségue, ossia l'elevazione della gamba tesa dal piano del letto, che determina dolore, e sull'esame della forza, della sensibilità e dei riflessi, che ovviamente sono di competenza più tecnica e difficili da valutare da parte di un profano. Spesso la compressione sull'ultimo tratto della colonna vertebrale provoca dolore. Talora è evocabile il segno del campanello, ossia schiacciando sull'emergenza del nervo dalla colonna vertebrale si provoca dolore.
    Molto più comune è il dolore provocato dalla pressione digitale lungo il decorso del nervo sciatico.

    Esami diagnostici
    Quando la sintomatologia e solo di qualche giorno o settimana, può bastare l'esame clinico, altrimenti si richiedono una serie di esami, il più semplice dei quali è la radiografia del rachide lombo sacrale.

    La diagnosi precisa viene però dall'elettromiografia e dalla neurografia che documentalo la sofferenza dello sciatico ed eventualmente il livello di sofferenza, e dalla TC o Risonanza magnetica del tratto lombo sacrale che dimostrano la causa della sofferenza radicolare. Gli esami ematici sono in genere poco utili, benche la VES e la proteina C reattiva possano raramente dimostrare la presenza di un processo infiammatorio in corso.

    La terapia
    la sciatica all'esordio va curata soprattutto con la terapia medica "mirata". Spesso si dice genericamente antinfiammatoria, ma non bisogna dimenticare che prima di archiviare il fallimento della terapia farmacologica ed in genere conservativa bisogna considerare che i farmaci, per quanto della stessa famiglia, devono essere "mirati" ed opportunamente associati.
    Il paziente talora dà credito alle cosiddette terapie alternative, che benchè possano avere un loro ruolo se effettuate con rigore ed onestà professionale oltre che scientifica, sono in genere degli ausili. Ciò vale per esempio per la ionoforesi, la laser terapia, le manipolazioni vertebrali.

    La riabilitazione va in genere evitata durante la fase acuta e dolente. All'ozono viene riconosciuto un effetto antinfiammatorio, ma è più costoso dei comuni antinfiammatori, non è esente da rischi ed alla fine ottiene lo stesso risultato dei farmaci. La letteratura scientifica al riguardo non contiene studi comparativi seri, cioè prospettici. Le infiltrazioni "mirate" sulla radice con anestetici locali ed antinfiammatori sono invece molto efficaci per una sedazione almeno temporanea del dolore.

    Il passo successivo è il trattamento chirurgico, mirato alla rimozione chirurgica della causa dell'infiammazione, che spesso è un disco intervertebrale degenerato o prolassato. Al di là delle definizioni tecniche vuol dire che il disco "sporge" in modo più o meno marcato dalla sua sede abituale e comprime le fibre nervose che vanno nel nervo causando dolore. La parte che irrita il nervo va quindi rimossa.

    E' prudente che il giudizio di operabilità venga dato da chi effettivamente fa chirurgia, sia esso neurochirurgo o ortopedico, anche se c'è da sottolineare che l'approccio neurochirurgico è più attento alle strutture nervose. La chirurgia della sciatica può essere fondamentalmente percutanea o classica, con o senza microscopio. La maggioranza dei chirurghi preferisce la tecnica classica, col taglio della cute e dei piani sottostanti fino ad arrivare al disco in contatto con la radice nervosa.
    Le tecniche percutanee, per le quali si rimanda ad altre pagine, vanno acquistando in questi anni un loro ruolo, specie la coblazione, che benchè simile al laser chirurgico nella tecnica esecutiva, ha il vantaggio di "bruciare" il disco ad una temperatura di 42°, e quindi meno irritante rispetto al laser, che usa temperature di gran lunga superiori. E' questo uno dei motivi per cui il laser non ha mai avuto grossa fortuna in neurochirurgia, benchè introdotto nella pratica clinica già dagli anni 80.

    Per i risultati della terapia ed approfondimento del rapporto tra sciatica ed ernia discale lombare, clicca.


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    Riferimenti scientifici: Merck Manual, 17th edition, Merk e co. Inc.


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    Si noti che queste informazioni sono di carattere generale e non autorizzano ad estrarne conclusioni diagnostiche e terapeutiche. Qualsiasi caso va discusso, verificato e diagnosticato con il medico abilitato al trattamento ipotizzato.

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    A cura del dottor © F. Caputi.
     
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