LA MALATTIA DEI CALCIATORI,"LA PUBALGIA

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    INTRODUZIONE
    Un illustre medico Francese diceva: “La pubalgia è molto di moda negli ambienti sportivi. Se ne parla molto, spesso senza cognizione di causa, il che permette a chiunque di consigliare il suo trattamento….”
    Per fare chiarezza su questo tema di grande interesse per i calciatori, ma anche per gli sportivi in genere, abbiamo intervistato un esperto di fama internazionale sull’argomento: il Dr. Gianni Nanni specialista in medicina dello Sport, medico del Centro Isokinetic e medico sociale del BO F.C.

    Dr. NANNI: COSA SI INTENDE PER PUBALGIA?Il termine pubalgia vuole semplicemente dire dolore al pube (da algia = dolore); deve essere quindi considerata un sintomo e non una diagnosi. E’ come dire che ad un giocatore con un dolore al ginocchio viene diagnosticata una gonalgia invece di capire se il suo dolore è dovuto ad esempio ad un menisco rotto o ad un legamento rotto o ad una contusione. E’ necessario fare una diagnosi e chiarire il perché lui ha male al ginocchio.
    Stesso discorso vale per la pubalgia, se un calciatore viene da me con un dolore al pube, non posso dire “hai la pubalgia” ma devo capire perchè ha dolore al pube. Ci sono ben 72 cause che possono portare ad un dolore al pube e l’obiettivo del medico è quello di individuarne almeno una che giustifichi la sintomatologia di quel giocatore.

    COME MAI QUESTA PATOLOGIA E’ COSI’ MISTERIOSA?Mai come in questo tipo di patologia ci si sente consigliare di tutto e il contrario di tutto. C’è chi dice di avere ottenuto degli ottimi risultati potenziando gli addominali, chi invece asserisce che si ottengono benefici allungando gli addominali. C’è chi ha risolto il problema andando dal dietologo, chi invece dall’urologo; c’è l’allenatore che consiglia di intensificare la preparazione fisica ed il preparatore atletico che invece consiglia il riposo assoluto.
    Il tale fisioterapista consiglia di mettere il ghiaccio , il tal massaggiatore invece mette calore e assicura che con qualche massaggio agli adduttori tutto passerà. Il tal giocatore è guarito facendo delle manipolazioni vertebrali , il tal campione invece trova giovamento facendo infiltrazioni con farmaci particolari.
    L’errore fondamentale che si fa è pensare che la pubalgia sia una entità unica e ben precisa quando invece è necessario indagare a fondo su quali sono le cause che hanno determinato l’insorgenza di dolore al pube.
    L’altro errore è quello di pensare che, trovato il rimedio per un caso questo valga per tutti.

    QUALI SONO LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI PUBALGIA?
    Vi sono cause di pubalgia, alcune rare, come ernie inguinali, prostatiti, o coliti, magari dovute ad una dieta non corretta ( a proposito, avete mai corso con il “mal di pancia?”. Vi accorgerete di correre con i muscoli addominali più contratti ed accorciati, la qual cosa provoca, a lungo andare, una infiammazione della inserzione di questi muscoli sul pube), altre più frequenti come la presenza di un difetto intervertebrale minore (patologia peraltro non grave) del rachide dorso lombare, che una volta rimosse consentono un rapido miglioramento della sintomatologia pubalgica.
    Vi sono fattori predisponenti la “Pubalgia” come la ipoestensibilità dei muscoli della catena posteriore e specialmente degli ischio peroneo tibiali, cioè i muscoli della parte posteriore della coscia , che anche se correttamente individuate e trattate con esercizi di allungamento e posture, richiedono, in genere un certo periodo di tempo prima di raggiungere i benefici sperati; questi, una volta ottenuti e mantenuti saranno però duraturi.
    Vi sono, infine, patologie a livello delle articolazioni temporo mandibolari e dei denti che, se non trattate in maniera corretta, possono precludere una guarigione definitiva.
    A tale proposito mi ricordo un caso eclatante di un calciatore dilettante che si era rivolto a me per un dolore al pube che non eravamo riusciti a risolvere con le metodiche tradizionali. Effettuai quindi dei test specifici per ricercare eventuali fattori predisponenti a livello della bocca e della articolazione temporo mandibolare che risultarono positivi. Decisi quindi di inviarlo dal suo dentista di fiducia per un controllo. Non seppi più niente di quel giocatore per un certo periodo. Trascorso circa un anno, il giocatore si rivolse nuovamente a me dicendomi: si ricorda di me Dr. Nanni? Io gli risposi vagamente di sì e lui mi disse che il suo problema al pube era completamente scomparso circa due settimane dopo l’asportazione di due denti e che era venuto in visita perché si era procurato una distorsione al ginocchio dopo aver giocato un anno senza problemi.

    COME SI MANIFESTA LA PUBALGIA?
    La “Pubalgia” ha una unica arma per farsi sentire : il dolore.
    Se noi trascuriamo tale sintomo o peggio ancora cerchiamo di cancellarlo (ad esempio con farmaci antiinfiammatori o antidolorifici) senza preoccuparci di scoprirne e rimuoverne le cause, non faremo altro che contribuire ad accelerare e a far peggiorare in maniera irreversibile la situazione.
    Quindi , se continuiamo a chiamare “Pubalgia” indistintamente tutte le cause di dolore al pube, rischiamo a volte di dire troppo a volte di dire niente , a volte di impaurire e mettere a riposo un atleta senza motivo , a volte di sottovalutare una situazione a rischio per il futuro agonistico dell’atleta stesso.

    LA PUBALGIA COLPISCE SOLO ICALCIATORI?
    No, colpisce anche i rugbisti, i cestisti, i ballerini, gli sciatori questo perché spesso alla base della pubalgia ci sono dei traumi che portano a dei blocchi a livello vertebrale o delle articolazioni sacro iliache come ad esempio quando l’atleta ricade da un salto, magari sbilanciato e con la gamba tesa e non ammortizza la caduta.
    In questi casi di”Pubalgia” post-traumatica possono essere chiamate in causa anche contusioni, cadute a terra, scivolate. Spesso i terreni scivolosi che determinano un sovraccarico dei muscoli adduttori oppure l’alternanza tra terreni duri e terreni pesanti e possono portare a delle tendinapatie inserzionali o a microlesioni o contratture a livello dei muscoli adduttori.

    QUALI SONO GLI ULTIMI RITROVATI DELLA TECNICA PER IL TRATTAMENTO DELLA “PUBALGIA?Abbiamo parecchie armi a disposizione anche se la cosa più importante è sempre fare una corretta diagnosi.
    Il trattamento più attuale può ad esempio prevedere le onde d’urto che, abbinate al massaggio e ad altri trattamenti fisiokinesiterapici si sono rivelate molto efficaci in parecchie forme di pubalgia. Anche il laser ad alta potenza e le manipolazioni vertebrali che, ci tengo a sottolinearlo, devono essere fatte da personale estremamente qualificato, hanno un ruolo molto importante nel trattamento di questa patologia.

    QUALE CONSIGLIO SI SENTE DI DARE AD UN ATLETA CHE LAMENTA UN DOLORE AL PUBE?
    Sicuramente rivolgersi ad un medico esperto che gli faccia una diagnosi corretta e non fidarsi di chi si limita a dirgli “hai la pubalgia”.
    Al calciatore che soffre di dolori al pube e rivolgendosi al medico gli viene diagnosticata una “Pubalgia” consiglio di chiedere a quel medico perché? E quali sono le cause nel suo caso specifico.
    Al calciatore che accetta di farsi togliere il dolore per disputare una partita importante consiglio di ricercare il più presto possibile la risoluzione vera del problema “senza farmaci”.
    Al calciatore che si affida al classico “mago” per poter risolvere la sua “Pubalgia” con magiche pomate , miracolosi unguenti o tisane disintossicanti dico: ”Tanti auguri".
     
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