Addio cartella clinica, in corsia c'è l'iPad

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    ospedali tecnologici
    Addio cartella clinica, in corsia c'è l'iPad
    Al Policlinico Gemelli di Roma è partito il progetto SiPad,
    al Niguarda di Milano tele-visite dei medici nelle aziende
    MILANO - Presto si potrà dire addio alla cartella clinica, agli appunti presi a mano durante le visite in reparto: l'iPad comincia ad essere usato in alcuni ospedali italiani e potrebbe mandare in pensione la carta essendo un valido sostituto nell'aggiornamento della la storia clinica dei pazienti, dal ricovero alle dimissioni. Tra questi il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove da alcuni mesi è partito in alcuni reparti, il progetto "SiPad": per il momento agli operatori sanitari ne sono stati consegnati 20. Grazie alla GESI (Gestione Sistemi per l'Informatica), partner del Gemelli, l’iPad è stato integrato nel sistema sanitario del Policlinico per affiancarsi ai dispositivi esistenti.


    iPad in corsia al Policlinico Gemelli
    CICLO DEL RICOVERO - Nell'ospedale dell'Università Cattolica, dove si registrano oltre 35mila accessi al sistema informatico ogni ora, sono già informatizzati il ciclo del ricovero, dalla lista di attesa all’accettazione, alla degenza e alla dimissione, la prenotazione e programmazione delle prestazioni ambulatoriali, la gestione delle impegnative e della cassa, la richiesta, programmazione ed esecuzione delle prestazioni ai pazienti ricoverati, le attività infermieristiche in reparto (consegne, gestione letti, peso assistenziale), la gestione dei referti, firmati con firma digitale e inviati ai reparti, la gestione filmless delle immagini radiologiche e la visualizzazione dai reparti, le attività dei laboratori, della radiologia e delle sale operatorie, la gestione del rischio clinico, con il braccialetto identificativo per ogni paziente in modo da evitare il rischio di errori di persona; il prelievo personalizzato con l’identificazione del paziente e della provetta; la gestione delle cartelle cliniche (anamnesi, diario clinico, lettera di dimissione, referti specialistici). Ma "SiPad" vuole andare oltre, dotando i medici di dispositivi mobili per leggere e aggiornarne la cartella clinica in tempo reale durante le visite in reparto.

    I VANTAGGI - «Per ora stiamo usando l’iPad nel giro-visite, al letto del paziente, solo per leggere tutti i dati clinici del malato - spiega Filippo Crea, direttore del Dipartimento di medicina cardiovascolare -; possiamo vedere riportato sotto forma di grafico l’andamento temporale delle sue analisi del sangue, ausilio molto comodo per esempio quando è necessario monitorare parametri che variano rapidamente nel tempo, come gli enzimi di necrosi cardiaca». L’obiettivo a breve termine è usare l’iPad anche per inserire nuovi dati nella cartella clinica elettronica e per guardare referti come lastre o risonanze. I vantaggi? Addio alle pagine fuori posto in cartella clinica, alla difficoltà a interpretare la scrittura di un collega, ai ritardi nella notifica di una richiesta di prestazione e quindi all'aumento della durata (e dei costi) della degenza. I reparti coinvolti nel progetto sono cardiologia, medicina d'urgenza, ginecologia, centro di medicina dell'invecchiamento, microbiologia, medicina interna, endocrinologia, chirurgia. Ma l’idea è di estenderlo a tutti. In futuro, conclude Crea, sarà più facile lo scambio di opinioni e informazioni tra colleghi e i "consulti virtuali" tra medici di diversi dipartimenti.


    Niguarda: una visita cardiologica per via telematica (Liverani)
    MEDICI IN AZIENDA - Anche la Lombardia si muove in direzione dell'ospedale tecnologico. Dopo il San Gerardo di Monza, tocca al Niguarda di Milano che ha avviato due progetti per visitare i dipendenti delle aziende senza che debbano muoversi dall'ufficio e arrivare alle cartelle cliniche touch. Si chiamano "Healthpresence" e "iClinic": il primo, sviluppato con Cisco, permette a un medico di visitare i pazienti a distanza grazie a un sistema di videoconferenza ad alta definizione. I primi a testarlo saranno 80 dipendenti della società di networking, per «il primo progetto in Europa di prevenzione da remoto in azienda», come spiegano i responsabili. I volontari saranno sottoposti a un elettrocardiogramma, all'auscultazione di cuore e polmoni e a una visita cardiologica completa. In azienda è allestita una sala visita con un infermiere, mentre dal Niguarda sarà collegato in videoconferenza un cardiologo. I referti saranno inviati ai pazienti entro tre giorni. Il secondo progetto, quello della cartella clinica elettronica caricata su iPad, prevede che i medici possano accedere a tutti i dati di un malato, dagli esami diagnostici alle immagini radiologiche e delle Tac. La soluzione, elaborata da Connexxa, «garantisce un elevato grado di sicurezza - dicono i realizzatori - grazie all'utilizzo della tecnologia Rfid», basata sugli impulsi a radiofrequenza. Per tre mesi saranno sperimentati cinque iPad, poi il sistema verrà esteso a tutto il blocco sud del Niguarda (450 posti letto) con 70 tablet, ma l'obiettivo è di coprire l'intero l'ospedale. «Si tratta di due iniziative innovative e complesse che nascono in un grande ospedale pubblico - ha detto il presidente lombardo Roberto Formigoni -. Sono progetti che la Regione persegue da tempo: siamo i primi in Europa perché per primi abbiamo scommesso sulle nuove tecnologie e sull'alleanza pubblico-privato».



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