LA SIFILIDE IN CRESCITA IN ITALIA

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    Sifilide: non è una malattia d'altri tempi



    Sifilide in crescita in Italia.

    Il nome può evocare scenari medievali ormai dimenticati, invece la sifilide, malattia sessualmente trasmissibile, si ripresenta, soprattutto nelle grandi città, sia in Europa che negli Stati Uniti.

    A lanciare l’allarme alcuni specialisti che hanno preso parte ad un recente convegno sul tema presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo.

    Non solo AIDS, dunque. La sifilide, che dieci anni fa colpiva circa 150-200 persone ogni anno, oggi interessa circa 1500 italiani all’anno e spesso viene diagnosticata tardivamente, a causa di sintomi latenti e poco chiari: complice anche l’idea che si tratti di una malattia ormai scomparsa, la diagnosi non arriva se non quando iniziano a presentarsi infarto, ictus, cecità.

    Ma qual è la causa di questo aumento dell’incidenza della sifilide? Secondo Anna Di Landro, dermatologa dell'Ambulatorio Malattie trasmesse sessualmente (MTS) degli Ospedali Riuniti, è da ricercare soprattutto in una maggiore libertà sessuale e nell’aumento dei flussi migratori provenienti da zone del mondo dove la sifilide è endemica (Africa, est Europa e l'America centro-meridionale).

    Proprio presso l’ospedale bergamasco dichiarano di aver avuto in cura, nei primi dieci mesi del 2010, già novanta casi di sifilide, tra cui 10 giovani con meno di 25 anni, 3 under 20 e 15 donne in gravidanza.

    Gli esperti rivelano che spesso la diagnosi di sifilide arriva proprio grazie ai test che si effettuano in gravidanza e ricordano che è importante diagnosticare e curare questa malattia precocemente perché il batterio responsabile della malattia (treponema pallidum) passa da mamma a feto in qualsiasi momento della gravidanza e può provocare aborto, gravi handicap e morte neonatale.

    Prevenire la sifilide è possibile: basta evitare di avere rapporti sessuali non protetti e usare il preservativo quando si hanno rapporti occasionali.

    E se si sospetta di aver contratto la malattia? Anna di Landro spiega che “basta un semplice prelievo di sangue, che può essere eseguito in forma gratuita e anonima recandosi agli ambulatori MTS (malattie sessualmente trasmesse), senza bisogno di prendere appuntamento né di presentare prescrizioni mediche”.

    fonte.paginemediche.it/
     
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