MALATTIE PRESE IN PISCINA COME EVITARLE.

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    Piscina


    ROMA - Rifugio dal calore insopportabile della città d'estate e alternativa all'affollata spiaggia, la piscina può nascondere però molti rischi per la salute. Spesso invisibili a occhio nudo, ma assai pericolosi per l'uomo. Soprattutto se non vengono rispettate le norme igieniche che regolano le condizioni di utilizzo degli impianti. A illustrare all'Adnkronos Salute le patologie più fastidiose, che trovano rifugio nella placida acqua della vasca, è Patrizia Laurenti, docente d'igiene all'università Cattolica di Roma. «Sicuramente - afferma l'esperta - al primo posto ci sono le cosiddette 'water-wash diseasè. Ovvero: congiuntiviti, otiti e infezioni cutanee». «A favorire la presenza di microrganismi nell'acqua della piscina - spiega la Laurenti - oltre alla cattiva manutenzione degli impianti di depurazione, bastano una temperatura dell'acqua eccessivamente calda e la presenza, in sospensione, di secrezioni nasali, orofaringee e squame cutanee dei bagnanti». Ma i pericoli per gli amanti della vasca blu non finiscono qui.

    Secondo la docente una grave minaccia per le mucose può arrivare anche dagli stafilococchi che possono intervenire come agenti eziologici di numerose infezioni della cute. «Lo stafilococco abita spesso una cute lesa - avverte la Laurenti - dove possono spuntare le follicoliti. Quindi uno dei divieti assoluti da non infrangere è: mai bagnarsi in vasca quando si ha una ferita. Questo perchè si può contaminare l'acqua». Altro comportamento da evitare per la specialista è quello di buttarsi in piscina con febbre o mal di gola. «Condizioni - avverte - in cui lo stafilococco prolifera nell'organismo». Come possiamo difenderci da questi pericoli invisibili ad occhio umano? «Una doccia prima di entrare in acqua - risponde l'igienista - riduce dell'80% la flora batterica transitoria che possiamo aver 'accoltò inconsapevolmente». «Ma spesso - avverte - la superficialità di molti frequentatori di piscine, ignari dell'importanza del lavaggio dei piedi o della doccia prima di entrare nell'impianto, può mettere sotto scacco la salute di tutti». Molte ricerche hanno stabilito che la sola presenza del cloro come disinfettate non basta a tenere sotto controllo le condizioni igieniche della piscina. Servono infatti anche buone e semplici norme comportamentali da rispettare. «Come l'uso delle ciabatte e della doccia - sottolinea la Laurenti - che proteggono le zone più vulnerabili dalle contaminazioni fungina, virale e batterica».

    La differenza però la fanno anche la serietà del gestore della piscina e i controlli della Asl di competenza. «Un esempio di cattiva manutenzione di una piscina - spiega la specialista - è l'esplosione della legionella. Un batterio che si riproduce in acqua calda tra i 20° e i 45°C. Questo microrganismo cresce nell'impianto idraulico e si diffonde anche nelle docce e nei rubinetti». I sedimenti sui bordi della vasca o negli interstizi delle mattonelle favoriscono la proliferazione delle verruche. Affidarsi completamente ai disinfettanti della piscina come principale baluardo contro le 'water-wash diseasè può rivelarsi per gli esperti un 'boomerang' per la salute. «Quelli a base di cloro - sottolinea la docente - formano composti organoclorurati volatili che, se vengono inalati dai nuotatori in grandi quantità, possono causare eczemi ed eruzioni cutanee».

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