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Il migliore giudicato quello dei californiani-coreani Juliana e Benjamin L'album di nozze con zombie spopola sul web Tra horror e goliardia, un modo diverso di ricordare il proprio matrimonio
MILANO - Di loro due si sa poco. Certo è che le foto dell'album di nozze della coppia hanno conquistato internet. Non ci soffermeremo a spiegare che gli scatti sono ovviamente cliccatissimi e corredati da centinaia di commenti, celebrati come il «miglior album di nozze» nelle decine di blog e forum. In Rete, questa è quasi la strada obbligata per simili «fenomeni». Ci si chiede invece il perché di tanto successo. Cominciando col dire che «tu e il tuo partner non saprete mai quanto forte è il vostro amore fino a quando non verrete attaccati da uno zombie».
Album di nozze con zombie
SCATTI HORROR - Juliana Sunmi Park, 31 anni di origini coreane, stabilitasi con la famiglia in California all'età di 5 anni, ha conosciuto il coetaneo Benjamin Jinsuk Lee, anche lui della California, nel dicembre del 2007. Dopo qualche anno di convivenza hanno deciso di sposarsi. E per l'album di matrimonio non hanno affatto optato per la classica ambientazione romantica, cioè: «coppia innamorata che si bacia, in posa, sulle rive del lago con tramonto sullo sfondo». La ragazza, che oggi lavora come artista di scena per la tv Disney, e il suo compagno, un designer, hanno scelto una dozzina di scatti da film dell'orrore. Probabilmente si sono pure ispirati alla serie americana The Walking Dead, o forse volevano semplicemente mandare agli amici e ai testimoni di nozze un album fotografico diverso dagli altri: un po' più geek, un po' più dark.
LA TRAMA - Il risultato è che quelle istantanee sono nel frattempo diventate un virale del web. C’è la coppia che si sta godendo un tenero pic-nic nel parco; c'è lo zombie impazzito che sopraggiunge minaccioso. Anche se può sembrare banale, mette angoscia. C'è la coppia che si trasforma in ammazza-mostri e con pala e coltello sconfigge il morto vivente. Insomma, un pizzico di ansia, stupore e, considerando il tipo di scene proposte, anche di goliardia. C'è pure il «photobomb» finale, ovvero: il cadavere resuscitato che si intrufola nella foto di Juliana e Benjamin e si fa riprendere con una faccia inquietante.
Elmar Burchia fonte corriere della sera
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