Tumori di testa e collo: sapete cosa sono?

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    LA GIORNATA
    Tumori di testa e collo: sapete cosa sono?

    Poco conosciuti, sono in aumento. Sabato 17 e domenica 18 specialisti in piazza per spiegare come evitarli
    MILANO - Far conoscere agli italiani fattori di rischio e campanelli d’allarme di una patologia insidiosa, poco nota e sottostimata. E’ questo l’obiettivo della prima Giornata dell’informazione sui tumori della testa e del collo, organizzata il prossimo 17 settembre a Roma, Milano e in molte altre città italiane dallaFialpo (Federazione Italiana delle Associazioni di Laringectomizzati e Pazienti Oncologici) con il contributo della Fondazione Cesare Serono. Il messaggio è chiaro: «La diagnosi precoce è fondamentale per salvare la vita dei malati e per poter intervenire con la chirurgia conservativa, che è fondamentale per la loro qualità di vita, se si pensa che stiamo parlando di tumori che colpiscono organi come la bocca, la lingua o il naso» dice Maurizio Magnani, Presidente Fialpo e direttore dell’unità di Otorinolaringoiatria agli Istituti Ospedalieri di Cremona. Eppure, secondo un’indagine condotta dalla European Head and Neck Cancer Society, tre italiani su cinque non conoscono il termine “tumore della testa e del collo” e l’84 per cento degli intervistati considera erroneamente il cervello tra le parti del corpo che possano essere colpite da questa malattia oncologica. La maggioranza degli intervistati riconosce a ragione fumo e alcol tra i fattori di rischio (rispettivamente l’85 e il 59 per cento), ma solo il 16 per cento sa che il Papillomavirus o Hpv (responsabile del carcinoma della cervice uterina) possa dare origine ad un tumore del distretto cervico-facciale.

    IN AUMENTO E DIAGNOSTICATI IN RITARDO - «Come riportano le più recenti statistiche i tumori di testa e collo (che possono colpire la bocca, la lingua, le gengive, la faringe, la laringe, il naso, i seni paranasali e le ghiandole salivari) sono in aumento, soprattutto fra le donne che hanno iniziato a fumare e bere come e più degli uomini – spiega Lisa Licitra, responsabile dell’oncologia medica per i tumori di testa e collo all’Istituto tumori di Milano -. Bisogna evitare questi fattori di rischio, cui vanno aggiunti l’Hpv, il virus di Epstein Barr per i tumori del rinofaringe, la scarsa e non corretta igiene orale. E bisogna prestare attenzione a quelli che possono essere i sintomi iniziali per ridurre la percentuale di pazienti (oggi l’80 per cento) che arrivano alla diagnosi con una neoplasia in fase avanzata». Se la malattia viene scoperta ai primi stadi, infatti, l’intervento chirurgico può essere poco invasivo e le possibilità di guarigione maggiori. «In ogni caso – sottolinea Vincenzo Valentini, direttore della Radioterapia 1 al Gemelli di Roma - è fondamentale che il paziente venga seguito da un team multisciplinare composto da chirurgo otorinolaringoiatra e chirurgo plastico, radioterapista, oncologo, specialisti della diagnostica e psicologo, che insieme valutano il caso e decidono qual è la strategia terapeutica migliore in base al singolo malato. Uno studio recente, infatti, ha dimostrato che chi è curato con questo approccio integrato ha maggiori chance di sopravvivenza».

    CAMPANELLI D’ALLARME – Ecco, allora, quali sono i sintomi comuni della malattia, che («senza preoccupare eccessivamente, perchè sono riscontrabili anche in patologie più frequenti e meno gravi di un tumore», precisa Carlo Fallai, responsabile della Radioterapia 2 all’Istituto tumori mnilanese) devono però indirizzare verso un consulto con il medico di famiglia o una visita specialistica: ulcera in bocca, debolezza, difficoltà a deglutire (con conseguente calo di peso), emissione di sangue dalla bocca o dalle vie respiratorie, mal d’orecchie, deglutizione dolorosa e comparsa di gonfiore nella regione del collo. E ancora: abbassamenti di voce possono indicare una neoplasia alla laringe; cali d’udito, ronzii o fischi nelle orecchie, mal di testa e perdita dell’olfatto sono possibili spie di un carcinoma della faringe e ostruzione, emorragie o dolore al naso possono essere sintomi di un tumore dei seni paranasali.

    RIABILITAZIONE, C’E’ ANCORA MOLTO DA FARE – Del team multidisciplinare che segue i malati dovrebbero far parte anche specialisti come il nutrizionista e il riabilitatore (logopedista o esperti di deglutizione, fonetica, recupero di olfatto e gusto): «Sono figure importanti per chi è stato operato, per riacquistare funzioni cruciali dopo interventi molto faticosi, per migliorare la qualità della vita dei malati. Ma i centri in grado di offrire l’aiuto necessario ai pazienti sono pochi, così troppo spesso s’allungano i soggiorni in ospedale» ammette Gaetano Plaudetti, direttore della Clinica di otorinolaringoiatria al Gemelli. C’è moltissimo da fare su questo fronte e troppo spesso la riabilitazione è affidata esclusivamente alle associazioni di pazienti e volontari a cui si può far riferimento per avere contatti con gli specialisti di cui si ha bisogno.

    LA GIORNATA – Sabato 17 e domenica 18 settembre, presso gli stand allestiti in Piazza del Popolo a Roma e in Corso Garibaldi a Milano, i cittadini potranno incontrare medici specialisti e raccogliere materiale informativo. In oltre 50 centri specializzati distribuiti su tutto il territorio nazionale, poi, sono previsti colloqui con il pubblico e incontri con i medici di base, nel periodo compreso tra il 17 e il 24 settembre 2011. Presso i centri aderenti alla Fialpo, infine, sarà distribuito materiale informativo sui segnali di allarme, i fattori di rischio, le azioni di prevenzione e l’importanza della diagnosi precoce nei tumori della testa e del collo

    Vera Martinella (Fondazione Veronesi)
    fonte corriere della sera
     
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