-
.
Quasi quasi io
Quasi quasi
scendo un po' giù e
mi faccio un giro
alla faccia di tutti.
Ma solo proprio
due passi, giusto
il tempo di scacciar
via, lontano da me
i brutti pensieri e
quei lutti che
saturano la mia
gioia innocente.
Ovunque io guardi
oggi non vedo con
chiarezza e serenità
e invidio il polline
degli altri e
quella loro vitalità
ch'io in me
non avverto più.
Quasi quasi io
mi fermo in un bar
e gusto un caffè
ma così tanto per
sentirmi un po'
meno solo e poter
origliare un po'
sui fatti degli altri,
ad una giusta distanza.
Strade oltre le mie
possibilità e speranze,
piene d'ostacoli
che mi costringono
a rinunciare al
piacere di normalità.
Pietre che non sono
pietre ma neppure
danza d'uccelli
che abbracciano l'intero
mondo aprendo le ali
piene di sogni o di
coraggiosi semi amorosi
nei miei occhi
e sulle mie labbra.
di Aurelio Albanese. -
La lingua.
User deleted
Curioso
È
sempre colpa di altri
a sentire la gente,
è sempre una gobba
che noi non abbiamo,
ne mai sono i nostri
artigli o lingua
a ferire per primi,
per paura o orgoglio,
mai è
la fretta la causa
d'ogni sproloquio.
L'orgoglio caparbio
si impunta e
continuamente si
oppone al buon senso
e guerreggia fin
dalla crepuscolare
Aurora con il giorno
che più saggio
s'abbandona all'amore.
Nei miei occhi
le radici d'una vita
che sfuma
sperperata in giudizi
e i sogni legati
all'inesorabile tragico
scandir di secondi
d'un orologio che
si ostina a mentire.
Ed è così che
anche oggi parcheggiato
nel parco, all'ombra
di una Gaggia,
piacevolmente accarezzato
da un venticello che
mi vizia, in una
ipocrita cristiana
tolleranza, in una ironia
imbecille e aria
stupidamente sazia,
curioso attendo
l'imbrunir della sera.
di Albanese Aurelio. -
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Curioso
È
sempre colpa di altri
a sentire la gente,
è sempre una gobba
che noi non abbiamo,
ne mai sono i nostri
artigli o lingua
a ferire per primi,
per paura o orgoglio,
mai è
la fretta la causa
d'ogni sproloquio.
L'orgoglio caparbio
si impunta e
continuamente si
oppone al buon senso
e guerreggia fin
dalla crepuscolare
Aurora con il giorno
che più saggio
s'abbandona all'amore.
Nei miei occhi
le radici d'una vita
che sfuma
sperperata in giudizi
e i sogni legati
all'inesorabile tragico
scandir di secondi
d'un orologio che
si ostina a mentire.
Ed è così che
anche oggi parcheggiato
nel parco, all'ombra
di una Gaggia,
piacevolmente accarezzato
da un venticello che
mi vizia, in una
ipocrita cristiana
tolleranza, in una ironia
imbecille e aria
stupidamente sazia,
curioso attendo
l'imbrunir della sera.
di Albanese Aurelio. -
..
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La lingua.
User deleted
È colpa mia
Non so più
quante volte con le
lacrime agli occhi
arrabbiato avrò
allo specchio detto
gridando “..è
colpa mia ..!” e
quante volte avrò
chiesto scusa
sentendomi causa
di disturbo per tutti.
Come figlio, ho
agitato quel vento
malato che soffia
sulla povertà che
come un braciere
incendia e tra
fratelli suscita odio e
ogni tipo d'insulto.
Come padre e marito
sono stato una dura
pietra focaia
che alcune volte e
a caso ha scaldato
e illuminato il buio
di fantasia ma, mai
alle regole e
in totale disarmonia.
Figlio e marito che
ancora soffre d'amore e
di tristi abbandoni
che spezzano il ritmo
della gioia e
dai toni altalenanti.
E vecchio, vecchio
che non sa più quante
volte ha mentito
e detto ti amo rubando
un po' d'attenzione,
sentendo per questa
sua cattiva abitudine,
nel cuore l'odore
pungente di pioggia.
di Aurelio Albanese. -
.
È colpa mia
Non so più
quante volte con le
lacrime agli occhi
arrabbiato avrò
allo specchio detto
gridando “..è
colpa mia ..!” e
quante volte avrò
chiesto scusa
sentendomi causa
di disturbo per tutti.
Come figlio, ho
agitato quel vento
malato che soffia
sulla povertà che
come un braciere
incendia e tra
fratelli suscita odio e
ogni tipo d'insulto.
Come padre e marito
sono stato una dura
pietra focaia
che alcune volte e
a caso ha scaldato
e illuminato il buio
di fantasia ma, mai
alle regole e
in totale disarmonia.
Figlio e marito che
ancora soffre d'amore e
di tristi abbandoni
che spezzano il ritmo
della gioia e
dai toni altalenanti.
E vecchio, vecchio
che non sa più quante
volte ha mentito
e detto ti amo rubando
un po' d'attenzione,
sentendo per questa
sua cattiva abitudine,
nel cuore l'odore
pungente di pioggia.
di Aurelio Albanese. -
La lingua.
User deleted
Ciò che di noi sarà
Che dire di
come amiamo questo
nostro Signore,
morto per riscattare
i peccati di tutti,
ed oggi esposto e
usato come merce
di scambio
risolutivo alle nostre
malate coscienze.
Che dire del silenzio
che tollera la
mercificazione di
religiose reliquie
e che nutre un indotto
di menzogne e
di corruzione .
L'ostensione è ,
quell'oppio necessario a
sedare la condizione
di profonda ingiustizia
e sofferenza dei popoli
e che ci pone difronte
a misteri insondabili
d'un esistere che
abbisogna di risposte
di ciò che di noi
sarà dopo.
E, se d'improvviso
scoprissimo che
il nostro insincero
batterci il petto e tutte
le nostre giaculatorie
sono impure
o che ogni nostra
offerta non è
che vana divinazione,
o un bagliore che
ha vapori di zolfo ?
E se tutti noi
per una volta non
fossimo ambigui
e imparassimo dalla
purezza e dolcezza
e dall'amore del Cristo
la carità per il prossimo
e l'umiltà ?
di Aurelio Albanese. -
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Ciò che di noi sarà
Che dire di
come amiamo questo
nostro Signore,
morto per riscattare
i peccati di tutti,
ed oggi esposto e
usato come merce
di scambio
risolutivo alle nostre
malate coscienze.
Che dire del silenzio
che tollera la
mercificazione di
religiose reliquie
e che nutre un indotto
di menzogne e
di corruzione .
L'ostensione è ,
quell'oppio necessario a
sedare la condizione
di profonda ingiustizia
e sofferenza dei popoli
e che ci pone difronte
a misteri insondabili
d'un esistere che
abbisogna di risposte
di ciò che di noi
sarà dopo.
E, se d'improvviso
scoprissimo che
il nostro insincero
batterci il petto e tutte
le nostre giaculatorie
sono impure
o che ogni nostra
offerta non è
che vana divinazione,
o un bagliore che
ha vapori di zolfo ?
E se tutti noi
per una volta non
fossimo ambigui
e imparassimo dalla
purezza e dolcezza
e dall'amore del Cristo
la carità per il prossimo
e l'umiltà ?
di Aurelio Albanese. -
La lingua.
User deleted
Al mercato delle lacrime
Al mercato
delle lacrime incontri
tutti, ma proprio tutti
anche i più duri e
inaspettatamente senza
maschere di calcepesta,
senza orgoglio e disposti
a chiedere aiuto.
Il mercato delle lacrime
è un mercato delle pulci
dove si trova di tutto,
malati gravi, innamorati
o sognatori inguaribili,
vittime di tiranni, schiavi
e anche gli stessi
carcerieri che quando
il caso e il tempo tocca
i loro cari piangono
proprio come tutti.
Al mercato delle lacrime
ci sono tutti gli atroci
ricordi delle guerre
che formano come
un enorme lago che
si estende fino
alle grandi montagne
di violenze e abusi fatti
su milioni di bambini
o su tutte quelle donne
costrette in amori malati.
Al mercato delle
lacrime non si compra
nulla, ma proprio nulla,
ne è un luogo d'allegria
o di preghiera, lì ! la
sofferenza è abbondante e
il silenzio e la riflessione,
tirano le somme
e il cuore si confronta
con il senso della vita.
di Aurelio Albanese. -
.
Al mercato delle lacrime
Al mercato
delle lacrime incontri
tutti, ma proprio tutti
anche i più duri e
inaspettatamente senza
maschere di calcepesta,
senza orgoglio e disposti
a chiedere aiuto.
Il mercato delle lacrime
è un mercato delle pulci
dove si trova di tutto,
malati gravi, innamorati
o sognatori inguaribili,
vittime di tiranni, schiavi
e anche gli stessi
carcerieri che quando
il caso e il tempo tocca
i loro cari piangono
proprio come tutti.
Al mercato delle lacrime
ci sono tutti gli atroci
ricordi delle guerre
che formano come
un enorme lago che
si estende fino
alle grandi montagne
di violenze e abusi fatti
su milioni di bambini
o su tutte quelle donne
costrette in amori malati.
Al mercato delle
lacrime non si compra
nulla, ma proprio nulla,
ne è un luogo d'allegria
o di preghiera, lì ! la
sofferenza è abbondante e
il silenzio e la riflessione,
tirano le somme
e il cuore si confronta
con il senso della vita.
di Aurelio Albanese. -
La lingua.
User deleted
Su una panchina
Ed è così
che inevitabilmente
all'improvviso dopo
aver perso il lavoro e
il sostegno della famiglia,
sono finito a dormire
in un parco di periferia,
in un fantastico verde
a due passi dal caotico
frastuono del centro
di Torino.
Ed è così che
il silenzio e il cinguettio
presero il posto
degli strombettamenti
e l'aria pulita quella
viziata degli scappamenti.
Quattro indumenti,
sgualciti, una arrotolata
coperta di lana,
un cartone piegato
per bene e qualche
inutile altro oggetto
che oramai
dappertutto trascino
solo per poter fare
il letto la sera sotto
un cielo trapunto
di magiche stelle e
libero come gli uccelli.
Ed è così che
mi hanno trovato
in un freddo mattino
d'inverno, così !
Rannicchiato sotto
una coperta su una
panchina del parco
e con ancora
un sorriso sul viso,
forse perché, sognavo
d'essere davvero libero
e in Paradiso.
di Aurelio Albanese. -
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Su una panchina
Ed è così
che inevitabilmente
all'improvviso dopo
aver perso il lavoro e
il sostegno della famiglia,
sono finito a dormire
in un parco di periferia,
in un fantastico verde
a due passi dal caotico
frastuono del centro
di Torino.
Ed è così che
il silenzio e il cinguettio
presero il posto
degli strombettamenti
e l'aria pulita quella
viziata degli scappamenti.
Quattro indumenti,
sgualciti, una arrotolata
coperta di lana,
un cartone piegato
per bene e qualche
inutile altro oggetto
che oramai
dappertutto trascino
solo per poter fare
il letto la sera sotto
un cielo trapunto
di magiche stelle e
libero come gli uccelli.
Ed è così che
mi hanno trovato
in un freddo mattino
d'inverno, così !
Rannicchiato sotto
una coperta su una
panchina del parco
e con ancora
un sorriso sul viso,
forse perché, sognavo
d'essere davvero libero
e in Paradiso.
di Aurelio Albanese. -
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La lingua.
User deleted
A rischio di pazzia
Siamo tutti
a rischio di pazzia,
dei matti
instabili e volubili.
Tutti come funamboli
viviamo sul filo
delle emozioni,
sospesi nel vuoto,
cercando traballanti
di raggiungere
l'altra sponda e
guardando indifferenti
quelli che cadono giù.
Siamo tutti
dei presuntuosi
egoisti precari
inconsapevoli di dove
andiamo o confusi
su cosa facciamo qui
sulla terra e
tutti incolpevoli, figli
d'un amore cannibale
e vivi solo in una
memoria virtuale.
Siamo invisibili
molecole, dei provvisori
senza contratto e
ricattati dal caso
e il tempo che
padrone di tutto
impone per ognuno
di noi soluzioni diverse
estratte a sorte.
Siamo sempre in
un continuo affanno
e in ritardo su tutto,
sempre in conflitto
e schiavi delle nostre
paure.
di Aurelio Albanese. -
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A rischio di pazzia
Siamo tutti
a rischio di pazzia,
dei matti
instabili e volubili.
Tutti come funamboli
viviamo sul filo
delle emozioni,
sospesi nel vuoto,
cercando traballanti
di raggiungere
l'altra sponda e
guardando indifferenti
quelli che cadono giù.
Siamo tutti
dei presuntuosi
egoisti precari
inconsapevoli di dove
andiamo o confusi
su cosa facciamo qui
sulla terra e
tutti incolpevoli, figli
d'un amore cannibale
e vivi solo in una
memoria virtuale.
Siamo invisibili
molecole, dei provvisori
senza contratto e
ricattati dal caso
e il tempo che
padrone di tutto
impone per ognuno
di noi soluzioni diverse
estratte a sorte.
Siamo sempre in
un continuo affanno
e in ritardo su tutto,
sempre in conflitto
e schiavi delle nostre
paure.
di Aurelio Albanese.