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SANDRA MARIANI LIBERA DOPO 14 MESI.
LA TELEFONATA: "ORA SONO IN PARADISO"
FIRENZE - «Maria Sandra Mariani è libera. Ne ho appena informato i familiari. Mi unisco alla loro grande soddisfazione e sollievo per questa magnifica notizia». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. L'annuncio era stato dato dalla tv al Arabiya in una breaking news sul suo sito. In Algeria sono state rapite la Mariani e la coooperante sarda Rossella Urru. L'italiana fu rapita circa un anno fa.
Pianti di gioia sono esplosi ancora in casa Mariani a San Casciano Val di Pesa alle 18.10 quando Mariasandra ha telefonato dall'Algeria contattando i genitori e la sorella. È la prima volta che la sentono dopo oltre 14 mesi dal rapimento. «Ora sono in paradiso, sono finalmente libera. Vi ho pensato tanto e vi abbraccio tutti. Sto bene. Domani mattina sono in Italia, a Roma», le prime parole di Mariasandra Mariani dette al telefono ai genitori, Lido e Fiammetta, e poi alla sorella Mariangela.
«Sono libera e con me ci sono italiani, non vi preoccupate più», ha anche detto la turista liberata oggi, inframmezzando le sue parole con singhiozzi di pianto. Mariasandra ha anche chiesto del figlio Alessio, che sta raggiungendo i nonni dal luogo in cui lavora.
SEMBRAVA UNA TELEFONATA COME LE ALTRE Sembrava una telefonata qualunque quella arrivata in casa Mariani a San Casciano Val di Pesa poco prima delle 17.35. Invece era la Farnesina che dava ai genitori la conferma dell'avvenuta liberazione di Mariasandra, sequestrata oltre 14 mesi fa nel deserto dell'Algeria.
Tutto è accaduto davanti al giornalista dell'ANSA, l'unico presente nella casa dei Mariani nel momento dell'annuncio della liberazione. Quando l'anziano padre Lido ha alzato la cornetta sono passati pochi istanti, poi il suo pianto di gioia ha confermato prima delle parole che dall'altro capo del telefono gli stavano dicendo che la figlia era stata liberata davvero.
Lido Mariani ha fatto poche domande, interrotte dai singhiozzi, ma ottenendo le risposte che desiderava: dopo 14 mesi e mezzo Mariasandra è libera. La turista venne sequestrata il 2 febbraio 2011.
UFFICIALE «È ufficiale, mia figlia Mariasandra è libera e torna presto a casa. Me lo ha detto la Farnesina ora al telefono». Lo ha detto Lido Mariani, padre della turista italiana rapita 14 mesi fa nel deserto del Sahara e liberata oggi.
Con gli occhi ancora lucidi di pianto mentre dopo aver appreso dall'Unità di crisi della Farnesina la conferma che la notizia è vera. «Ma dov'è ora?» chiedono Lido e anche la moglie Fiammetta, parlando al telefono con i funzionari del Ministero degli esteri. Piangono e chiedono conferme ulteriori alla Farnesina gli anziani genitori di Mariasandra Mariani mentre parlano al telefono con la Farnesina.
«Allora è vero? Ma dov'è ora? Sta bene?» sono le domande che fanno ripetutamente al telefono ai funzionari che comunicano che è vero che è stata liberata, quasi non credendoci. Tanta è l'emozione.
Lido Mariani parlando con i giornalisti esprime felicità e aggiunge anche: «Speriamo che sia la volta buona dopo tanti mesi di attesa». Numerose le telefonate che si susseguono alla famiglia da parte di conoscenti che chiedono se è vero ciò che dice la tv e Internet.
14 MESI DI PRIGIONIA Era in mano ai suoi rapitori da oltre un anno, e per questo l'ostaggio italiano da più tempo in prigionia. Maria Sandra Mariani, 54 anni di San Casciano Val di Pesa, era stata sequestrata il 2 febbraio 2011 in pieno deserto del Sahara, nel sud dell'Algeria. Oggi la notizia dell'avvenuta liberazione. Maria Sandra fu portata via durante un attacco nell'area dell'oasi di Djanet - un luogo dove già altre volte si era recata come turista - da una quindicina di uomini armati, a soli 90 km dalla frontiera con il Niger. Poco dopo, il 18 febbraio, la tv emiratina al Arabiya trasmise un messaggio audio della donna che, in francese, assicurava di stare bene e affermava di trovarsi nelle mani di al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), la rete integralista che controlla l'immensa fascia desertica che va dall'Algeria alla Mauritania, dal Mali al Niger, al Ciad fino al Sudan, la stessa che tiene prigioniera la cooperante sarda Rossella Urru, rapita lo scorso ottobre in un campo profughi saharawi nel sud-ovest dell'Algeria. A quel primo messaggio seguirono due video: uno del 2 maggio, un altro - l'ultimo - dello scorso 21 luglio. Nelle immagini Maria Sandra appariva seduta sulla sabbia, con un velo sul capo e vestita con una jalabiya rosa, e alle spalle le estremità di tre fucili. Il video fu mostrato all'Afp da una fonte vicina ai mediatori del sequestro. Poi più nulla, il silenzio rotto solo dagli appelli dei familiari e dell'opinione pubblica per la sua liberazione, avvenuta oggi e annunciata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi alla famiglia.
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