DDL ANTICORRUZIONE, SPUNTA LA NORMA 'AMMAZZA BLOG'. MULTE FINO A 12.000 EURO

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    DDL ANTICORRUZIONE, SPUNTA LA NORMA
    'AMMAZZA BLOG'. MULTE FINO A 12.000 EURO
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    ROMA - Nel contrasto alla corruzione, il governo fa la sua mossa. Paola Severino presenta alla Camera un emendamento al ddl anticorruzione che introduce nuovi reati e aumenta le pene. Dopo aver a lungo ascoltato i partiti della maggioranza, il ministro della Giustizia scavalca veti e contrapposizioni e mette nero su bianco le sue norme.
    Ora starà a Pdl, Pd e Terzo polo fare le loro proposte di modifica ed assumersi eventualmente la responsabilità di un nuovo stallo in Parlamento. Perchè le distanze restano tante. Sulla corruzione come su intercettazioni e responsabilità civile delle toghe. Mentre scoppia una nuova polemica: nella bozza del ministro sulle intercettazioni, rispunta il 'bavaglio' al Web.
    Di primo mattino i rappresentati di Pdl, Pd e Terzo polo varcano il portone di via Arenula per un ultimo tentativo di mediazione, prima che le norme vengano presentate in Parlamento. Battaglieri al tavolo con il ministro i finiani, che con il Pd chiedono che il tema della corruzione abbia un'autonomia e una corsia preferenziale rispetto agli altri due 'dossier' sul tavolo.
    «No al mercato dei commi», tuona Giulia Bongiorno. «Non va bene che il Pdl sia disponibile a fare una legge anticorruzione solo se si possono fare norme punitive contro i magistrati», dice Italo Bocchino. Il Pdl resta però fermo nel chiedere che i tre 'dossier' vengano portati avanti assieme. Ed è allora che interviene la mediazione del ministro. «La contestualità nella discussione dei tre temi» non vuol dire «contemporaneità dell'iter parlamentare».

    CAPITOLI APERTI Insomma, i tre capitoli restano tutti aperti, come vuole il Pdl. Ma, come chiedono Pd e Terzo polo e come la stessa Severino si era impegnata a fare, si parte già in giornata dalla presentazione delle norme sulla corruzione. Anche se, causa elezioni, se ne inizierà a parlare solo l'8 maggio. Su intercettazioni e responsabilità delle toghe le bozze del governo sono pronte. Ma spetta «ai presidenti di Camera e Senato», precisa il ministro, calendarizzare i temi nelle rispettive capigruppo.
    Il lavoro fatto finora, sottolinea Severino, è «estremamente proficuo e ha portato ad avvicinare le posizioni». Certo, sulle bozze del governo non c'è l'accordo dei partiti, che restano (per ragioni opposte) molto critici. Ma il ministro non ne fa un dramma: «Rimane - dice - il grande ruolo del Parlamento, che può approvare modifiche».

    TANTI NODI Tanti i nodi sul tappeto. Se il ddl Severino crea nuovi reati e aumenta le pene (5 anni e intercettabilità per la corruzione per esercizio di funzioni), a Pd e Fli quelle pene paiono ancora troppo basse, mentre il Pdl vede al contrario le maglie per l'azione dei magistrati troppo ampie. Poi c'è la questione della corruzione tra privati che vale (come chiede l'Europa) solo per le società e non per associazioni, partiti, fondazioni bancarie.
    E ancora. C'è il timore di alcuni che le nuove norme sulla concussione 'aiutinò il processo Ruby. Ma il ministro osserva che è fisiologico che «le nuove norme incidano sui processi in corso», ma «nessuno può dire che si è intervenuti per incidere su un processo o un altro». Quanto alle intercettazioni, distanze siderali. Il Pd, ad esempio, continua a invocare un nuovo testo e che non si riparta dal testo Alfano-Bongiorno. Anche perchè, notano i democrat, nel bozza del governo ci sono disposizioni inammissibili, perchè incidono su parti di testo inemendabili.

    SPUNTA LA NORMA AMMAZZA-BLOG Ma c'è una 'sorpresa' nella bozza del governo sugli ascolti, che solleva un polverone: rispunta il 'bavaglio del Web', la norma 'ammazza blog' che introduce l'obbligo di rettifica entro 48 ore anche per i siti, pena multe salate (fino a 12 mila euro).
    Tutti puntano il dito contro il Pdl, ma si meravigliano che il governo accetti di riproporre una norma già stralciata lo scorso anno. «Giù le mani dalla Rete», tuona Antonio Di Pietro. Mentre Pd e Terzo polo assicurano che presenteranno emendamenti per cancellare una norma «inaccettabile».

    LE NOVITA' Viene aumentata la pena per la corruzione per esercizio della funzione; il nuovo reato di traffico di influenza non sostituisce il millantato credito, ma si aggiunge ad esso; vengono previste le necessarie norme di coordinamento con il codice penale. Sono queste le tre novità dell'emendamento al ddl anticorruzione presentato oggi in commissione dal ministro Paola Severino. Un testo che per il resto conferma l'impianto della bozza consegnata la scorsa settimana ai partiti.

    Ecco le novità:
    CORRUZIONE PER ESERCIZIO FUNZIONE - Aumenta, rispetto al primo testo del ministro, da 1 a 5 anni (era da 2 a 4) la pena per il reato del pubblico ufficiale che riceve denaro o altra utilità o ne accetta la promessa. Il reato, che si verifica anche a prescindere dal compimento di atti contrari ai doveri di ufficio, entra così nello spettro di quelli intercettabili.
    CONCUSSIONE - Viene punito con la reclusione da 6 a 12 anni il pubblico ufficiale che costringa taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità. L'incaricato di pubblico servizio, fanno notare i tecnici, potrà invece essere comunque indagato per estorsione.
    INDEBITA INDUZIONE A DARE O PROMETTERE UTILITÀ - È il nuovo reato che nasce dalla separazione della concussione 'per costrizionè da quella 'per induzionè. Vengono puniti sia il pubblico ufficiale e l'incaricato di pubblico servizio (da 3 a 8 anni), sia il privato dà o promette utilità (fino a 3 anni).
    CORRUZIONE PER ATTO CONTRARIO DOVERI UFFICIO - Aumenta la pena per la cosiddetta corruzione 'proprià, che ricorre quando il pubblico ufficiale commetta un atto contrario ai doveri di ufficio, ricevendo denaro o utilità. La pena, che era da 2 a 5 anni, diventa da 3 a 7 anni di reclusione.
    CORRUZIONE TRA PRIVATI - Viene punita con la reclusione da 1 a 3 anni (pene raddoppiate in caso di società quotate). Viene perseguita d'ufficio e non a querela (come invece aveva chiesto il Pdl). Qualcuno osserva che la norma viene collocata nella parte del codice civile che riguarda le società, e quindi non colpisce altri soggetti come le fondazioni e le associazioni (tra cui i partiti). Da via Arenula si fa sapere però che l'art. 7 della convenzione di Strasburgo parla della corruzione attiva nel settore privato nell'ambito di attività commerciali.
    TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE. È nuovo il reato per cui chi si avvale di relazioni con pubblici ufficiali e indebitamente fa dare o promettere, a sè o altri, denaro o utilità, come prezzo della propria mediazione è punito con reclusione da 1 a 3 anni.
    CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI - È punita con la reclusione da 4 a 10 anni (attualmente gli anni sono da 3 a 8).
    PECULATO - Aumenta la pena per il reato: reclusione da quattro a dieci anni (era da tre a dieci anni).
    ABUSO D'UFFICIO - Non più reclusione da 6 mesi a 3 anni, ma da da 1 a 4 anni.
    CONFISCA - La confisca per equivalente si applica non solo al prezzo, ma anche al profitto del reato.
    INTERDIZIONE PERPETUA DAI PUBBLICI UFFICI - È prevista per il peculato, la concussione, la corruzione propria e la corruzione in atti giudiziari.
    fonte leggo.it
     
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