ORAFI EVASORI: DICHIARANO 17MILA EURO

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    ORAFI EVASORI: DICHIARANO 17MILA EURO
    MENO DEI FORNAI. INTANTO VOLA LO SPREAD

    20120531_orafo
    Alessandra Severini

    ROMA - Redditi medi di 27.000 euro, con categorie di autonomi che però continuano a dichiarare introiti molto bassi, inferiori a quelli medi dei lavoratori dipendenti. E' quanto risulta dalle dichiarazioni dei redditi 2011, riferite all'anno precedente. I gioiellieri per esempio, dichiarano 17.000 euro annui, poco più di bar (16.800 euro), ristoranti (14.300) e taxi (14.800). Molto male, pare, vadano gli affari anche agli istituti di bellezza (6.500 euro), ai negozi di abbigliamento (8.600 euro) e alle tintorie (9.700 euro).
    Autonomi e professionisti hanno dichiarato il 3,1% in più rispetto al 2009, con la palma di paperoni che spetta ai notai, forti di un reddito annuo di oltre 318.000 euro. Se la passano bene anche le farmacie (109.700), gli studi medici, i commercialisti e gli avvocati. Nel 2010 però la crisi non era ancora arrivata. Oggi la situazione economica è ben più grave.
    Ieri infatti le Borse europee hanno vissuto un’altra giornata di passione, trascinate al ribasso dalla crisi bancaria spagnola. I listini hanno bruciato 100 miliardi e lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi ha superato i 470 punti. Tenuto conto, dunque, dei costi elevati che l'Italia deve pagare per gli interessi, il Tesoro non ha collocato tutti i Btp a medio e lungo termine messi all'asta.
    L’Unione europea ha promosso l'azione avviata dall'Italia per risanare il debito pubblico. Bruxelles però trova ancora «squilibri gravi» che chiede di affrontare e risolvere. Senza la necessità di una nuova manovra, ma con interventi più decisi nella lotta all’evasione fiscale e alla disoccupazione. E di come «bilanciare disciplina e crescita» si è parlato ieri nella conference call tra Monti, la cancelliera tedesca Merkel, il presidente francese Hollande e quello statunitense Obama in «un prosieguo dei colloqui tenuti dai leader al G8».
    A metà giugno arriverà il pagamento della prima rata dell'Imu. I commercialisti calcolano che fra Imu e Iva (dando per scontato l'aumento di ottobre) gli italiani dovranno pagare 14 miliardi di euro nel 2012 e, addirittura, 25 miliardi nel 2013.

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