LABBRA E SENI RIFATTI NON SEMPRE VA BENE

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    Sanità Messaggio ai medici: non dite sempre sì ai pazienti
    Labbra e seni rifatti , l'appello del Comitato
    di bioetica: «Non dite sempre sì ai pazienti»
    Il Comitato: basta interventi invasivi. Il testo sulla chirurgia estetica e ricostruttiva sarà approvato nei prossimi giorni
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    ROMA - Bruna, capelli corti, 28 anni. Felice per aver superato il grande complesso che l'affligge dall'adolescenza. Piatta. Ma adesso ha un seno da terza misura: «Avrei voluto una quarta abbondante. Il professore si è opposto. Aveva ragione lui, così è perfetto». Un caso di moderazione e saggezza in chirurgia plastica. Purtroppo sono rari. In giro di rifacimenti pacchiani se ne vedono fin troppi. Come rimarca il Comitato nazionale di bioetica (Cnb) in un nuovo documento che richiama i medici al rispetto della deontologia.

    L'ESECUZIONE - Gli esperti avvertono che non bisogna prestarsi a una «accondiscendente esecuzione della richiesta espressa dai pazienti». Viene sottolineata poi «l'inaccettabilità di interventi sproporzionati in quanto eccessivamente invasivi o inutilmente rischiosi e inadeguati rispetto ai possibili benefici».
    Il Comitato insiste su questo punto: «La liceità dell'intervento deve essere subordinata al bilanciamento del rapporto tra rischi e benefici e commisurato alle condizioni psico fisiche, alla funzionalità degli organi interessati e a una completa informativa con adeguata consulenza anche psicologica». Un esempio. Se la giovane donna, anziché una terza misura, fosse riuscita ad ottenere la quarta che cercava sarebbe andata incontro a problemi. Il suo torace è troppo piccolo per ospitare un simile ingombro, le spalle si sarebbero incurvate. Ed esteticamente il risultato non sarebbe stato armonico.

    LA CHIRURGIA - Il documento sugli «aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva» verrà con ogni probabilità approvato la prossima settimana. È firmato dal vicepresidente vicario Lorenzo D'Avack, da Laura Palazzani e Giancarlo Umani Ronchi, che ha proposto l'argomento nel gennaio 2011. C'è anche una lunga riflessione sulle operazioni che riguardano minori e incapaci. No a interventi sugli adolescenti e sui bambini Down finalizzati «alla conformazione a canoni di normalità».
    Una terza parte è dedicata alla chirurgia ricostruttiva con particolare riferimento a trapianto di viso e arti che vengono valutati con estrema prudenza e «richiedono adeguata riflessione per la sperimentalità e non sono necessari per la sopravvivenza».

    I RISCHI - Gli interventi che più si prestano a rischi ed esagerazioni sono l'ingrandimento delle labbra e del seno (mastoplastica additiva). «Il medico che riceve richieste incongrue non dovrebbe a mio parere assumere una posizione rigida. Il paziente di fronte al rifiuto netto troverà di sicuro qualche collega pronto ad accontentarlo. Dunque meglio la dissuasione ragionata», è la tattica di mediazione di Maurizio Valeriani, primario di chirurgia plastica e ricostruttiva all'ospedale San Filippo Neri di Roma. Il rapporto di fiducia tra medico e paziente non va spezzato: «No agli occhi tirati alla cinese e alle labbra canotto - dice Valeriani -. Se non c'è modo di convincere allora ricorriamo alla medicina estetica per simulare i risultati. Botulino e sostanze riempitive come l'acido ialuronico sono riassorbibili. Per il seno l'unica via è invece la garbata dissuasione».

    LA CONSULENZA - Per Pierluigi Santi, direttore del reparto di chirurgia plastica all'università di Genova, occorre ricordare alle donne che le protesi dovrebbero servire a correggere e non gonfiare le forme del corpo: «La consulenza di uno psicologo dovrebbe essere obbligatoria. Dietro l'insistenza per avere forme esagerate si possono nascondere problemi più importanti del semplice desiderio di aumentare le misure e eliminare i segni dell'età».

    Margherita De Bac
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0 replies since 9/7/2012, 07:38   21 views
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