DIMISSIONI MONTI ELEZIONI A FEBBRAIO

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    CRISI, NAPOLITANO: "VEDIAMO I MERCATI".
    FINI: "BERLUSCONI SA CHE HA PERSO" -FOTO

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    di Alessandra Severini

    ROMA - Dimissioni di Monti prima di Natale ed elezioni già a febbraio. Sotto l'albero l'Italia trova una crisi a cui gli osservatori internazionali guardano già con grande preoccupazione. Il presidente della Repubblica cerca di tranquillizzare: «Vedremo la reazione dei mercati», dice Napolitano che, annuncia, parlerà solo fra 8 giorni. Intanto si fanno i conti sulla possibile data delle elezioni poiché, dopo la decisione di Monti di dimettersi dopo il varo della legge di stabilità, la data del 10 marzo è saltata. La legge potrebbe avere l'ok definitivo la prossima settimana e se le Camere venissero sciolte subito dopo, intorno al 20 dicembre, le elezioni, potrebbero tenersi fra il 10 e il 24 febbraio. Come conferma anche il presidente della Camera, Fini: «Si può votare anche il 10 febbraio».
    La comunità internazionale rimane attenta alle evoluzioni della crisi italiana e a Bruxelles si è già diffusa una certa preoccupazione. Durissimo il commento del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz sul ritorno in campo di Berlusconi. «Può essere una minaccia per l'Italia e per l'Europa – dice il socialdemocratico tedesco che il Cavaliere definì kapò - Il suo è un gioco politico, molto legato ai suoi interessi particolari». Berlusconi risponde stizzito dicendo che «Schulz è male informato» e non si dice sorpreso dalle dimissioni di Monti, definendole «doverose». Ma appare preoccupato anche Klaus Regling, numero uno del fondo salva Stati EFSF che avverte: «Roma deve andare avanti nel processo di riforme per l'Italia e per l'euro».
    Si attende con apprensione l'apertura delle Borse di oggi. Il rischio è che i mercati, pur mantenendosi prudenti, tornino a ballare nei mesi di campagna elettorale, soprattutto laddove non emerga una forza vincente e sufficientemente credibile per guidare l'Italia fuori da una crisi che non accenna a finire. Venerdì già lo spread aveva ricominciato a correre e Standard & Poor's aveva avvertito di un rischio di declassamento per il Paese, vista l'incertezza sull'agenda del prossimo governo. Per questo Monti vuole ridurre al minimo i tempi per arrivare al voto, evitando così il più possibile messaggi anti rigore e anti euro da campagna elettorale. Il suo intento, come quello del Colle, è rassicurare i leader europei. Lo farà già oggi, partecipando ad Oslo alla cerimonia di conferimento del Premio Nobel alla Ue.
    Ma il premier pensa anche al suo futuro. Difficile scenda in campo candidandosi o appoggiando una sua lista. Più probabile che guardi al Quirinale o a preservare il suo ruolo di tecnico accettando in seguito la poltrona di ministro dell’Economia.
    Intanto il Pdl si riorganizza sotto la guida del leader ritrovato. Berlusconi punta a riesumare l'alleanza con la Lega, «mai venuta meno», accettando in cambio la candidatura di Maroni, in ticket forse con la Gelmini, alle regionali lombarde. Nel Pdl però non tutti condividono questa strategia. Nel Lazio invece il Pdl è ancora alla ricerca di un candidato. Il leader della Destra, Storace ha annunciato la sua disponibilità esortando via dell’Umiltà ad appoggiarlo.

    "Facciamoci del male": Fiorello commenta le dimissioni annunciate da Mario Monti durante la rassegna stampa mattutina. GUARDA IL VIDEO

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