Tanoressia, la malattia di chi vuole abbronzarsi
Il male si caratterizza per una dipendenza psicologica al sole e per una errata percezione di sé stessi.
Abbronzatissimi. Sembra essere questa l’ossessione dell’estate. Si chiama tanoressia e colpisce soprattutto le donne tra i 16 ed i 40 anni. Ne è affetto chi passa ore ed ore al sole e, guardandosi allo specchio, si trova ancora pallido. Se siete in preda a una voglia irrefrenabile di tintarella con molta probabilità siete "malati". Il nome rievoca la più nota malattia alimentare dell’anoressia e si caratterizza per una dipendenza psicologica al sole e per una errata percezione di sé stessi: cosi come gli anoressici si vedono sempre ‘non abbastanza magri’ anche i tanoressici si vedono "non abbastanza abbronzati". Capita principalmente alle donne del Nord. Secondo le quali una pelle abbronzata regala un aspetto più sana e seducente. Il problema è che nella maggior parte dei casi, chi si vuole abbronzare dimentica le buone norme da seguire per avere un'abbronzatura bella, duratura, ma soprattutto in salute. Secondo uno studio realizzato da Giuseppe Monfrecola, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia e coordinato dalla dott.ssa Fabbrocini su 191 studenti di un liceo di Napoli di età compresa tra i 16 e 19 anni risulta infatti che circa il 17% degli adolescenti non ritiene che l’esposizione al sole sia dannosa e ben il 35% non è assolutamente a conoscenza dei rischi legati all’uso di lettini solari. “Questi risultati sono allarmanti - evidenzia la Dott.ssa Gabriella Fabbrocini docente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli Federico II - è molto importante seguire delle regole quando si parla di esposizione al sole questo perché la mania da abbronzatura chiamata tanoressia sta sempre più prendendo piede, soprattutto tra i giovani, esponendoli al rischio di tumori cutanei”.
Comunque la primavera è il periodo giusto per prepararsi all’impatto con il sole. È la stagione del risveglio, quindi il momento migliore per prendersi cura di sé eliminando dal corpo le impurità accumulate durante la stagione invernale. Ma quali sono le regole per arrivare preparati all’estate, mostrando un aspetto fisico invidiabile e soprattutto sano? “Per predisporre la pelle all’esposizione al sole basta seguire i tre passi fondamentali pulire, tonificare ed idratare” - afferma la Dott.ssa Fabbrocini - azioni che fanno sì che la pelle arrivi nello stato ideale per accogliere i raggi sani e proteggersi da quelli dannosi come i raggi Uva che, penetrando in profondità, sono responsabili del foto invecchiamento, di allergie solari e nei casi più gravi dei tumori della pelle. Tale invecchiamento si manifesta con un marcato cedimento e rilassamento dei tessuti con una evidente disidratazione, comparsa di macchie, cheratosi e rughe – spiega la Fabbrocini - in casi estremi, purtroppo sempre più frequenti, c'è il pericolo di manifestazioni cutanee degenerative, quali epiteliomi, basaliomi, melanomi. Dopo l’inverno il derma ha bisogno di riossigenarsi liberando i pori dalle cellule morte. Per rimediare a un’epidermide ruvida e spenta si può ricorrere allo scrub, maschere e fanghi. Per chi ha una pelle delicata e tendente a eritemi solari è possibile rinforzare l’organismo assumendo integratori che aiutino ad assimilare le sostanze di cui ha bisogno per evitare che la pelle reagisca al primo sole ed arrivare sulla spiaggia preparate”. Chi ha pelli miste e acneiche deve prestare maggiore attenzione:“Questo tipo di pelle sottoposta ai raggi del sole migliora il suo aspetto ma è una condizione solo temporanea – commenta l’esperta - e, a fine estate, c’è il rischio, a causa dell’effetto rebound, di trovare una situazione peggiore di quella di partenza. Per questo motivo bisogna utilizzare una protezione solare adatta che agisca sull’ispessimento eccessivo dello strato corneale, fenomeno responsabile della comparsa di brufoli dopo le vacanze”. Anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale in questo periodo: “Alcuni alimenti possono venire in nostro aiuto aumentando la produzione di melanina, proteggendo la pelle e limitando l’invecchiamento precoce della stessa. Bisogna quindi seguire una dieta ricca di antiossidanti che limitano il rischio di scottature e eritemi, prediligere alimenti contenenti vitamine per mantenere la pelle elastica e per combattere i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento”, conclude la dottoressa.
Roberta Maresci
fonte il tempo
|