STAMINALI SI AL SENATO ADESSO E' LEGGE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    54,922
    Location
    Emilia Romagna

    Status
    Offline

    via libera definitivo quasi all'unanimità


    Staminali, sì del Senato: il decreto è legge


    Chi è in terapia con il metodo Stamina può andare avanti.
    Al via uno studio clinico di 18 mesi con 3 milioni di euro








    Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Ansa)Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Ansa)
    MILANO - Chi è in cura con il cosiddetto metodo Stamina può
    continuare le terapie. E le cellule prodotte dalla fondazione di Davide
    Vannoni saranno sottoposte a una sperimentazione di 18 mesi finanziata
    con 3 milioni di euro. Questi i punti salienti del decreto diventato
    legge dopo l'approvazione definitiva del Senato (il testo in pdf). Il consenso dei senatori al testo, uscito dalla Camera due giorni fa con modifiche rispetto alla prima versione votata da Palazzo Madama il 10 aprile,
    è stato quasi unanime: 259 sì, 2 no e 6 astenuti. La legge riporta la
    terapia Stamina nell'alveo delle regole previste per i farmaci (e non
    per i trapianti), quindi sotto il controllo dell'Agenzia italiana del
    farmaco (cosa prevede la nuova legge). E Davide Vannoni si dice disponibile a collaborare alla sperimentazione, ma «a patto che la metodica non venga cambiata».
    Dunque la sperimentazione si farà? E in che modo? Sarà possibile
    rispettare i "paletti" messi da Stamina senza andare contro le regole
    condivise dalla comunità scientifica?


    I PUNTI - In ogni caso il provvedimento, "Disposizioni urgenti in
    materia sanitaria" firmato dall'ex ministro della Salute Renato
    Balduzzi, ora è legge. Chi ha già iniziato le terapie con il metodo
    Stamina può continuarle «sotto la responsabilità del medico
    prescrittore», e si prevede l'avvio di una sperimentazione di 18 mesi - a
    partire dall'1 luglio - per la quale vengono stanziati fino a 3 milioni
    di euro. Lo studio clinico, che dovrà verificare se il trattamento sia
    davvero efficace, è promosso dal Ministero della Salute che si avvale
    della collaborazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco e del Centro
    nazionale trapianti e sarà coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità,
    «in deroga alla normativa vigente» ma con l'unico paletto della
    sicurezza dei pazienti nella preparazione delle linee cellulari. Con
    "paletto" si farebbe riferimento alle procedure di preparazione delle
    cellule, che dovrebbero avvenire in GMP (Good manufacturing practicies) e non in GLP (Good Laboratory Practice), ma su questo punto Davide Vannoni ha espresso il proprio dissenso).
    È istituito anche un Osservatorio «con compiti consultivi e di
    proposta, di monitoraggio, di garanzia di trasparenza delle informazioni
    e delle procedure» formato da esperti e associazioni dei familiari dei
    pazienti. La legge sposta inoltre al 1° aprile 2014 la chiusura degli
    Ospedali psichiatrici giudiziari, con deroga di un anno.



    «RIGORE E BUON SENSO» - Soddisfatta Beatrice Lorenzin,
    ministro della Salute, che giudica la decisione del Senato «equilibrata e
    di buon senso». «La legge - spiega - rispetta la medicina da una parte e
    le famiglie dall'altra». Il ministro ha ringraziato tutti i gruppi
    parlamentari e i componenti delle commissioni di Camera e Senato «per la
    sensibilità dimostrata e la puntualità con cui è stato studiato ogni
    aspetto di questo provvedimento». Il Parlamento ha dato, «su questa
    vicenda complicatissima ed emotivamente coinvolgente, prova di rigore,
    serietà e compassione» ha aggiunto, concludendo che «se il trattamento
    risulterà davvero efficace si aprirà una nuova frontiera per la
    medicina». Secondo l'ex ministro Renato Balduzzi, «il decreto ha
    mantenuto lo spirito con il quale è stato proposto, di attenzione ai
    pazienti e alle famiglie sui diversi piani» e ha tenuto insieme questa
    esigenza con «la necessità che le famiglie e malati abbiano a
    disposizione cure riconosciute dalla comunità scientifica come utili per
    tutelare la salute».



    «EVITATO FAR WEST» - «Stiamo compiendo un atto importante che
    potrà produrre esiti positivi, se ben condotto, si circoscrive ciò che
    rischiava di diventare una sorta di far west». Così la senatrice del Pd Emilia De Biasi,
    presidente della Commissione Sanità del Senato e relatrice del decreto.
    «Finalmente - ha detto la senatrice nella sua replica in Aula prima del
    voto finale - abbiamo circoscritto una metodica, abbiamo cercato di
    indicare un percorso possibile di validità, non di verità ma di
    verificabilità. In esso è contenuto il concetto che non può esistere
    libertà di cura se non vi è una responsabilità». E la senatrice Nerina Dirindin,
    capogruppo Pd in commissione Sanità: «È importante che si vigili sulla
    sperimentazione del metodo Stamina perché avvenga garantendo il livello
    scientifico e l'assoluta tutela dei pazienti, senza dimenticare che il
    finanziamento previsto è sottratto al Servizio Sanitario Nazionale che,
    già gravato dalle ristrettezze di questi ultimi anni, non riesce più a
    mantenere i Livelli essenziali di assistenza».



    «OCCASIONE PER STAMINA» - Sulla questione del finanziamento da 3 milioni è intervenuto anche Michele De Luca,
    professore di Biochimica e direttore del Centro di medicina
    rigenerativa "Stefano Ferrari" dell'università di Modena e Reggio
    Emilia, fra gli scienziati che hanno lottato in prima linea contro la
    prima versione del decreto Balduzzi. «Comprendo le critiche di illustri
    colleghi, che considerano il finanziamento di una sperimentazione basata
    su razionali scientifici inesistenti e senza nessuna evidenza di
    potenziale efficacia uno sperpero di denaro pubblico, in un momento
    difficile per il Paese e per il Servizio Sanitario Nazionale. Credo però
    che nelle condizioni ambientali nelle quali il governo e il Parlamento
    si sono trovati ad operare, molto simili al caso Di Bella, non si
    potesse fare altrimenti. L'aspetto positivo dell'autorizzazione alla
    sperimentazione, ancorché onerosa per lo Stato - conclude lo scienziato -
    è che adesso Stamina ha la possibilità di dimostrare al mondo intero e
    in maniera formale di aver trovato con un unico rivoluzionario prodotto
    la cura per migliaia di patologie tutte diverse tra loro».



    PRESSIONI - Il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda ha
    sottolineato che «né il governo né il Parlamento si sono fatti
    condizionare da pressioni di qualsiasi genere». «Nonostante le tante
    provocazioni di Stamina, ora si può iniziare con la sperimentazione
    rispettando una legge approvata quasi all'unanimità dal Parlamento - ha
    aggiunto Fadda -. Ora sarà predisposto, per la massima trasparenza, un
    regolamento per la sperimentazione. Noi vigileremo con l'Osservatorio,
    ma ormai questa vicenda è un fatto scientifico, e questo era
    l'obiettivo. Ora sta al governo far partire subito la sperimentazione».



     
    Top
    .
  2. sorriso@
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :image.gif: :tt10028838fltt.gif:
     
    Top
    .
1 replies since 23/5/2013, 07:04   14 views
  Share  
.