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Ilaria D’Amico, l’ultimo bikini prima dell’inizio del campionato. Intervista tra calcio e vita privata
Da dieci anni è il volto del
calcio su Sky. Per prepararsi al ritorno in tv dopo la pausa estiva, si è
regalata una vacanza con figlio e compagno a Ibiza. Dove dimostra di
essere in forma perfetta
Ilaria D'Amico, ultimo bikini a Ibiza con il figlio Pietro e il compagno Rocco prima dell'inizio del campionato di Serie A (foto)
Ilaria D’Amico è pronta, prontissima per il nuovo campionato
di Serie A. Lei, volto del calcio su Sky da dieci anni, si è regalata
l’ultimo bikini a Ibiza in compagnia del figlio Pietro, 3 anni, avuto
dal compagno, l’immobiliarista Rocco Attisani. E, a giudicare dalle foto
che pubblica Oggi, Ilaria è già in forma più che perfetta per
raccontare la lunga cavalcata clacistica verso lo scudetto.Sbircia il mondo meraviglioso di Ilaria D’Amico – FOTOGALLERY
SI RICOMINCIA – Il tempo è un concetto relativo.
L’ha detto Albert Einstein e non saremo certo noi a contraddirlo. Anche
perché le prove sono dappertutto. Prendete il calcio, per esempio.
Dall’ultima partita di Serie A sono passati tre mesi. A noi uomini è
sembrata un’eternità. A voi donne un lampo. Ora il campionato riparte
(il 24 agosto), ma non preoccupatevi, ragazze: durerà poco. La Juventus,
come si dice con una delle tante sanguinose metafore che inzuppano il
linguaggio del football, rischia di ucciderlo nella culla. Troppo forti,
i bianconeri, e troppo blanda la concorrenza. Oppure no? Abbiamo girato
il dilemma a Ilaria D’Amico, che festeggia 10 anni di Sky Calcio show
ed è come un ponte tra la nostra impazienza e il vostro distacco.Allora, Ilaria, il campionato comincia ed è già finito?
«E perché mai, scusi?».
Come fa a perderlo, la Juventus? Viene da una stagione dominata e ha aggiunto la coppia Tevez-Llorente al suo attacco.
«La Juve parte da favorita, come dimostra la Supercoppa appena
stravinta, ma ci sono dei “però”. È il terzo anno con lo stesso
comandante in panchina, che poi è un motivatore “ossessivo” come Antonio Conte (neo sposo – GUARDA,
ndr). Se uno così ti dice le cose il primo anno, ha un appeal. Il
secondo anno ne ha un altro. Il terzo, considerato quanto mette sotto
pressione i suoi uomini, può avere meno presa. E poi c’è il rischio
“pancia piena”: i ragazzi potrebbero sentirsi appagati, e concentrarsi
di più sulla Champions. Conte dice che è la stagione più difficile e io
sono d’accordo».Ilaria D’Amico e Monica Bellucci: amiche o… separate alla nascita? – FOTOGALLERY
Chi può insidiarla?
«Il pericolo maggiore, ripeto, viene dall’interno. E poi c’è il
Napoli. Ha perso il suo matador e il suo mattatore, ed è complicato
capire con quanti uomini devi sostituire Cavani. Ma è la pretendente più
seria, anche se bisognerà vedere come funziona l’alchimia tra i nuovi
acquisti, compreso l’allenatore Rafa Benitez, e la squadra già
esistente. E io credo nel Milan di Balotelli, nonostante la fragilità
del rapporto Allegri-Berlusconi».Quindi, se io le chiedessi di prevedere l’ordine di arrivo…
«Usando la ragione dovrei dirle: Juventus, Napoli e una lotta al
fotofinish tra Milan e Fiorentina. Ma sulla panchina dell’Inter c’è
Mazzarri e questo conta: Walter non si accontenta mai, in questo è come
Conte e non è un caso che i due si punzecchino spesso. Io credo in
Mazzarri e in fondo un po’ ci spero (ride, ndr)».Ilaria D’Amico, mamma meraviglia col figlio Pietro – LEGGI | FOTO
Ci spera?
«Diciamo che qualche risultato positivo in più rispetto alla stagione
passata contribuirebbe alla pace domestica (Rocco Attisani, il compagno
di Ilaria, è un interista sfegatato, ndr). Anche se per lo scudetto la
vedo dura: sarebbe già un grande risultato arrivare seconda o terza.
Perché, diciamocelo, lì davanti l’unica certezza è Palacio. Come
rientrerà Milito? Icardi e Belfodil sono pronti?».Il campionato ha perso Cavani e Jovetic e sono arrivati Tevez, Higuain e Gomez: ci abbiamo perso o guadagnato?
«Il bilancio è ancora in perdita, perché Cavani è un peso massimo, ma
abbiamo finalmente riabbracciato nomi importanti. Per il primo anno non
siamo soltanto in fase emorragica di campioni».Ilaria D’Amico, bellezza (anche) acqua e sapone – LEGGI | FOTO
L’Inter diventa indonesiana: lei si schiera tra i
catastrofisti che si stracciano le vesti per la perdita di identità o è
affascinata dalla novità?«Il vero tema è: ma questo Thohir è solido finanziariamente oppure
no? Perché se il progetto economico è serio, non mi soffermerei troppo
sulla parte dell’identità nazionale. Certo, cambierà la filosofia
rispetto alla proprietà Moratti: ma può essere un male e basta? Io non
credo, fermo restando che a Moratti va fatto un monumento».La squadra sorpresa?
«La Lazio, che ha un gruppo solido e un allenatore straordinario. E
la Fiorentina, che ha in Montella la sua risorsa principale. Sono
curiosa di vedere come procederà il trapianto di Mario Gomez: al Bayern
era un “corista”, qui gli si chiede di fare l’interprete principale. A
Lazio e Fiorentina guardo con fierezza, perché sono due guastafeste che
tentano sempre il calcio bello. Quel che ci vorrebbe davvero è un grande
rilancio della Roma».Il colpo dell’estate?
«Carlos Tevez. Ha tanta voglia, tanta fame di dimostrare che può
essere un trascinatore pure in Italia. E poi, anche se è arrivato in
inverno, Mario Balotelli. Al Milan si è comportato in maniera
completamente diversa rispetto al passato. E, non scordiamocelo, ha
appena compiuto 23 anni: sembra che ne abbia vissuti 50!».Qual è l’esatta dimensione di Mario: eterna promessa, grande campione o fuoriclasse assoluto?
«Per me è un fuoriclasse. Deve solo imparare a gestire la sua
“immersione” nel gruppo. Ancora manca quell’idea che sia davvero nella
squadra, che ci sia empatia totale tra Mario e i suoi compagni».Cassano al Parma? (Cassano-Marcialis, trasloco a Parma- LE FOTO PRIVATE)
«Curiosissima di vederlo. Davanti alle telecamere Donadoni si
presenta sempre tranquillo e pacato, ma in realtà è un uomo focoso e di
pancia. Ci saranno due vulcani nello spogliatoio del Parma».Il giocatore sorpresa?
«Felipe Anderson, il brasiliano della Lazio. Si sta parlando poco di
lui, e questo aiuta. Se vi ricordate, anche Kakà arrivò senza fanfare e
poi…».L’allenatore che vorrebbe o rivorrebbe in Italia?
«Parto da Mourinho perché è lo sparring partner più divertente che si
possa avere. Poi Ancelotti, un uomo col quale ho avuto da subito una
naturale empatia. E spero che sulle nostre panchine tornino presto
Leonardo e Capello. Pep Guardiola posso solo sognarlo: starà in Baviera a
lungo. Jurgen Klopp (l’allenatore del Borussia Dortmund, ndr) mi piace
molto anche come tipo, ma lo vedo meno adatto al nostro calcio. Magari
tra due o tre anni…».E il giocatore che vorrebbe?
«Comincio con i rimpianti. Il primo è Verratti, che abbiamo
colpevolmente lasciato andar via. Il secondo è Ibra. Per Messi,
purtroppo, vale lo stesso discorso di Guardiola».Quest’anno compie dieci anni di Sky: cosa è cambiato rispetto agli inizi?
«Nulla, ed è questa la cosa straordinaria. Lo spirito pioneristico è
rimasto intatto, siamo più “esperti”, ma sempre freschi e senza
spocchia».Lei è come Hernanes, un fuoriclasse con il contratto che
scade nell’estate del 2014. Si parla con insistenza di un suo ritorno in
Rai…«La mia priorità è Sky: stiamo già parlando del futuro, ma non è il
momento delle dichiarazioni. La Rai è un luogo a cui guardo sempre con
grande passione e attenzione: è iniziata una rivoluzione, sarà una
strada bella e lunga. Ma tutte le decisioni verranno prese in accordo
con Sky».Le sue due passioni sono calcio e politica. Mischiamole un po’: che giocatore le ricorda Enrico Letta?
«Mi piacerebbe che fosse Andrea Pirlo, un regista intelligente, che
non fa annunci choc, ma è operoso e “magico”, capace cioè di amalgamare
ciò che appare inamalgamabile. In alcune cose Letta mi ha sorpreso, mi
pare che la stoffa ci sia. E poi parto dal presupposto che un governo
diverso da questo era impossibile».Il ministro Cécile Kyenge?
«Samuel Eto’o, ma non per l’identità più ovvia, e cioè la pelle.
Samuel è arrivato senza documenti in Francia, elemosinava provini, e
anche in Spagna ha dovuto sempre combattere i pregiudizi, sia per il
colore della pelle sia per le qualità. E li ha sempre vinti, quei
pregiudizi, col sorriso. Vedrà che anche Eto’o si darà alla politica».Beppe Grillo?
«Lui è in mezzo a un guado che va da Cassano e Balotelli. Come
Cassano ha un talento “scassatore”: deve spaccare e mettersi nella
condizione peggiore per sentirsi stimolato. Balotelli ha le stesse
intemperanze, ma ancora una storia da scrivere. Ecco: Grillo può
scrivere una storia “costruttiva”, oppure dilapidare un tesoro come
Cassano».Matteo Renzi?
«Lui è Marco Verratti: il giovane di talento che è stato mandato
oltre confine per scelte che, a posteriori, non appaiono illuminate.
Renzi è Verratti e, sono sicura, anche l’uomo che verrà».Silvio Berlusconi?
«È un cocktail di fuoriclasse. Si può spaziare da un Maradona, per il
talento mostruoso e l’approccio sfrenato alla vita, a Ibrahimovic, per
la forza di cambiare le partite da solo. Con una “spruzzata” di
Gascoigne: occhio ai tramonti poco edificanti».E il Pd che squadra è?
«Un misto del Foggia di Zeman e dell’Inter più tumultuosa, quella che
tra il 1998 e il 1999 cambiò cinque allenatori. Come quel Foggia è
pieno di giovani che possono rappresentare il futuro, ma sanno giocare
solo in attacco. E come quell’Inter ha una dirigenza abbonata a scelte
autolesioniste».So che è indelicato, ma il 30 agosto arrivano i suoi primi 40 anni.
«E io li sento come una potenza, una “tormenta” di energia».
Anna Billò e Leonardo si sposano a settembre. Lei ci ha pensato?
«Ci ho pensato perché sono stata invitata. E mi commuoverò: piango di più a matrimoni e battesimi che ai funerali».
Volevo dire: ci ha pensato a sposarsi? Sgomiterà per prendere il bouquet?
«Io e il mio compagno non crediamo così tanto nel matrimonio da sgomitare per toglierlo a chi ci crede di più».
Bel dribbling. Le faccio un altro tackle: dopo il piccolo Pietro, arriverà un secondo figlio?
«Mi sono sempre immaginata dentro a una famiglia enorme, allargata,
originale. La verità, però, è che in questi tre anni Pietro non ha mai
dormito una notte intera, e la cosa, come capirà, mi aveva un po’
scoraggiata».E ora?
«Ora ha ricominciato a dormire…».
Alessandro Penna
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